Esposito Luigi


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n. busta
40
n. fascicolo
1226
Primo estremo
1928
Secondo estremo
1935
Cognome
Esposito
Nome
Luigi
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1891/09/14
Luogo di morte
Miano (Na)
Data di morte
1935/09/24
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
bracciante muratore cementista
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Solza (Bg) il 14.9.1891, bracciante, muratore cementista, socialista. Sposato con Beatrice Biffi, ha 3 figli: Luigia, Carla e Gianluigi. Emigrato in Francia per lavoro, rientra in Italia nel 1927. Alla mezzanotte del 31.3.1928, insieme ad Alberto Zonca, muratore di Solza, entrambi ubriachi, cantano ‘Bandiera rossa’ e gridano “Viva la Russia, vogliamo la libertà”. Dopo il fatto entrambi si allontanano da Solza e fanno perdere le loro tracce. Nonostante la denuncia che ne deriva, i due non vengono colpiti subito da mandato di cattura e ancora il 17.5.1928 la Procura di Bergamo non ha formalizzato il giudizio penale nei loro confronti. Nel frattempo si verifica l’attentato terroristico alla Fiera di Milano e anche i Cc di Bergamo, per il territorio di loro competenza, sono coinvolti nelle indagini, che si riferiscono a tutti i ‘sovversivi’ presenti nelle singole giurisdizioni e, soprattutto, a quelli assenti da esse. Pertanto, dato che Esposito e Zonca si sono allontanati da Solza dopo il fatto del 31 marzo, i Cc si dedicano alla loro ricerca. Emerge così che i due amici si sono recati per lavoro a Morgex, in Valle d’Aosta. I Cc si attivano subito “perché, fermati, venissero inquisiti allo scopo di stabilire eventuale loro partecipazione al delitto di Milano; ma frattanto entrambi si erano allontanati da Morgex per destinazione ignota. Si poté però stabilire che tanto lo Zonca quanto l’Esposito, si trovavano già a Morgex da due giorni quando, il 12 aprile, si verificò il noto attentato”. Il 19.5.1928, comunque, benché ancora latitanti, vengono condannati dalla Pretura di Bergamo a 10 giorni di arresto per le ‘grida sediziose’ del 31 marzo precedente. Il 18.7.1928 viene spiccato nei loro confronti un mandato di cattura. Zonca viene arrestato a Courmayeur il 17.8.1928, mentre Esposito viene arrestato a Torino il 27.10.1928. Nel 1930 si trasferisce per lavoro da Riviera d’Adda a Melfi (Pz), dove rimane fino alla fine del 1932, quando si sposta allo scalo ferroviario di Forenza (Pz), dove rimane fino all’ottobre 1933, poi, fino al 2.12.1934, ad Avigliano (Pz). Dal 3.1.1935 è capo d’arte a Potenza per conto dell’impresa di costruzioni Vitale di Roma. Il 10.9.1935 viene ricoverato nel manicomio ‘Russo’ di Miano (Na) “perché affetto da alienazione mentale”, dove muore il 24.91935 “per paralisi del glosso faringeo”. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia. Cpc, b. 1895, 1928-1935. (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)
Familiari
Esposito Giovanni (padre)
Rota Elisabetta (madre)
Biffi Beatrice (moglie)
Nata nel 1891.
Esposito Luigia (figlia)
Nata nel 1915.
Esposito Carla (figlia)
Nata nel 1921.
Esposito Gianluigi (figlio)
Nato nel 1928.
Luoghi di residenza
Solza Lombardia Italia (1891/09/14 - ) Francia ( - 1927) Solza Lombardia Italia (1927 - )
Fatti notevoli
1928/03/31
In compagnia di Alberto Zonca intona "Bandiera rossa" e grida "Viva la Rusia, vogliamo la Libertà"
Sanzioni subite
arresto (1928/05/19 - )
Relaz. con altri soggetti
Zonca Alberto (socialista)
ASBg, Sovversivi
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
no
Documentazione allegata
fotografia da documento identificativo (1 foto)
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 1895, Fascicolo