Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Bergamo il 16.8.1900, manovale, senza fissa dimora, sovversivo, antifascista, ammonito, diffidato. Nel 1932 viene arrestato per aver cantato ‘Bandiera rossa’ in via Paleocapa a Bergamo insieme a Francesco Bonomi, Alfredo Crippa e Angelo Solivani. I quattro vengono denunciati all’autorità giudiziaria e la Pretura di Bergamo condanna Corti a 36 giorni di arresto per ‘manifestazioni sovversive'. La stessa condanna è inflitta a Bonomi, mentre Crippa e Solivani vengono condannati a 28 giorni di carcere. Liberati dal carcere, vengono tutti diffidati. Nel marzo 1941 si trasferisce da Bergamo a Milano, dove lavora come manovale presso la ditta Galbiati. La sera del 31.3.1941 a Milano, completamente ubriaco, per strada grida “Giornale radio, giornale radio! Mussolini non vince la guerra, la vincono gli inglesi” e “Ci vogliono soldati italiani ed ufficiali tedeschi. Mussolini cosa vuole che faccia!”. Intercettato da una pattuglia fascista, viene accompagnato alla stazione dei Cc di Musocco. Il questore di Milano lo propone per il confino di polizia. La Commissione Provinciale per il confino di polizia di Milano il 20.5.1941 lo condanna a 5 anni di confino a Pisticci (Mt). Il 13.7.1942 a Pisticci viene arrestato e denunciato al pretore locale “per ubriachezza e contravvenzione agli obblighi del confino”. L’1.11.1942 viene prosciolto condizionalmente dal confino in occasione del ventennale della marcia su Roma. Giunge a Bergamo il 3.11.1942 e prende alloggio al dormitorio popolare in via Torre del Raso 4. Nel settembre 1946 viene inserito nell’elenco dei perseguitati politici antifascisti redatto dall’APPIA. Nel fascicolo sono conservate due sue fotografie, entrambe scattate dagli organi di polizia, una in età giovanile in triplice posa, e l’altra nel 1941 in duplice posa. Corti è privo dell’occhio sinistro, come risulta da entrambe le fotografie. Cpc, b. 1494, 1923-1940. (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)