Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Tagliuno di Castelli Calepio (Bg) il 29.10.1889, domiciliato a Bergamo, muratore, socialista massimalista, celibe. Ha due fratelli, Giovanni Francesco e Carlo. Il 20.9.1922 viene arrestato per avere dato del vigliacco e della spia al brigadiere della Guardia Regia Martinez. Nel 1923 lavora come cameriere e risiede a Bergamo in via Luzzatti 19. Viene inserito in BR il 6.9.1928 con il n° 208, schedina 5949, perché trasferito a Lecco per lavoro alle dipendenze di una ditta di Milano per lavori su una linea ferroviaria. A Lecco rimane fino al 30.6.1929, quando rientra a Bergamo, in via Luzzatti 19. Appena rintracciato viene escluso dal BR. Agli inizi del 1931, per il tramite dell’Opera Bonomelli, trova lavoro come minatore in Francia (Blausy les Mines oppure a Saint Etienne – Compagnie de la Loire), ma rientra In Italia nell’agosto 1931 a spese dello Stato italiano perché sprovvisto di mezzi. Verso le 23 del 2.9.1932, insieme a Francesco Bonomi, Angelo Solivani e Rocco Alfredo Corti, in via Paleocapa nel centro di Bergamo canta ‘Bandiera rossa’. I 4 vengono arrestati e, previa autorizzazione ministeriale, denunciati all’autorità giudiziaria il 5.2.1932. Crippa viene condannato dal pretore di Bergamo a 28 giorni di arresti. Il 21.1.1933 viene arrestato perché trovato ubriaco e, una volta rinchiuso in camera di sicurezza, si mette a cantare ‘Bandiera rossa’. Il 22.1.1933 viene denunciato per ubriachezza e condannato dal pretore di Bergamo a 30 giorni di arresto, ma per la sua recidività viene proposto per l’ammonizione. Come scrive infatti l’1.2.1933 il prefetto di Bergamo al Ministero dell’Interno – Direzione Generale della Pubblica Sicurezza – Divisione Confino, “poiché, per la manifestazione sovversiva il Crippa non può essere denunciato all’Autorità Giudiziaria mancando l’estremo della pubblicità, sembra a questo Ufficio che, trattandosi di recidivo specifico e dedito al vino, vi siano ragioni sufficienti per il provvedimento dell’ammonizione”. In effetti, il 21.2.1933 Crippa viene ammonito dalla Commissione Provinciale di Bergamo perché “deve ritenersi individuo socialmente pericoloso”. Il 10.5.1934 viene sottoposto ad ammonizione, mentre il 23.2.1935 viene condannato a 15 giorni di carcere per mendicità e trova alloggio presso il dormitorio popolare di Bergamo di via Camozzi. Il 3.10.1935 viene ancora sottoposto all’ammonizione. La Prefettura di Bergamo il 27.9.1935 aveva sottoposto al Ministero dell’Interno l’ipotesi di condannare Crippa al confino di polizia, ma il 4.10.1935 il Ministero dell’Interno risponde negativamete. Il 18.3.1936 viene condannato dalla Pretura di Bergamo a 45 giorni di arresto per ubriachezza e contravvenzione all’ammonizione. Ogni condanna, per il periodo del suo decorso, interrompe il precedente provvedimento dell’ammonizione, che riprende dal momento della fine della pena nel frattempo scontata. Il 20.5.1936, tuttavia, per festeggiare la vittoria militare italiana in Etiopia, Mussolini concede il proscioglimento dalle misure di PS e Crippa viene liberato. L’1.4.1938 viene scarcerato e ammonito, lo stesso giorno fissa la propria residenza presso il dormitorio popolare di Bergamo di via Camozzi, dove già si trovava nel 1935. Viene ancora arrestato il 9.9.1938 e condannato a 6 mesi di reclusione. Arrestato e denunciato il 5.3.1939, l’8.3.1939 è condannato a 3 mesi di arresto e a 2 anni di colonia agricola per contravvenzione all’ammonizione, ubriachezza e mendicità. L’14.6.1939 è arrestato per ubriachezza e contravvenzione all’ammonizione. Il 14.6.1940 il pretore di Bergamo lo condanna a 4 mesi di arresto per ubriachezza e contravvenzione all’ammonizione. Liberato dal carcere, il 5.10.1940 il maresciallo di PS Tito Calanca informa la Questura di Bergamo che Crippa viene sempre sorvegliato ma che non ci sono rilievi nei suoi confronti. Nel fascicolo è conservata la sua tessera sindacale del 1921 della Confederazione Generale del Lavoro – Camera del Lavoro di Bergamo per la sezione della Federazione Nazionale Lavoratori Mensa, che riporta i contrassegni del pagamento delle quote mensili di ottobre, novembre e dicembre. L’organo ufficiale della CGdL è la rivista «Battaglie Sindacali». É presente anche una sua fotografia. Cpc, b. 1534, 1929-1940. (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)