Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Bergamo il 22.9.1889, quando la famiglia vive in città in via Tasso 6. Dal 30.5.1915 è residente a Villa di Serio (Bg). Laureato in Giurisprudenza nel 1914, partecipa alla prima guerra mondiale e viene decorato al valor militare e insignito del titolo di cavaliere della Corona d’Italia. Si congeda con i gradi di capitano. Sposato, con figli. Nel fascicolo è conservato il suo passaporto, rilasciato per la prima volta il 31.10.1921. Sul passaporto compaiono numerosi timbri apposti dalle legazioni e dagli uffici di frontiera di numerosi Stati europei, in particolare in rapporto ad un lungo viaggio dell’estate 1922, che lo porta ad attraversare Austria, Jugoslavia, Ungheria, Bulgaria, Romania, Grecia, Turchia, Polonia, Germania, Austria, Svizzera. Avvocato, insegnante, membro della Commissione Esecutiva del Comitato provinciale del Ppi, antifascista, si laurea anche in lettere. Il suo studio di avvocato si trova a Bergamo in via XX Settembre 5. Il 3.12.1926 il brigadiere Luigi Guidolotti della squadra politica della Questura di Bergamo, in una nota interna scrive che Cavalli, “pur essendo di spiccata fede popolare, tanto per il passato come pure al presente non si è mai dimostrato un antifascista, e né tampoco un’antinazionale contrario all’attuale Governo”. Nel dicembre 1926, tuttavia, viene diffidato dalla Commissione Provinciale ai sensi dell’art. 166 della legge di Ps. Al momento della diffida il passaporto gli viene ritirato e ora conservato nel fascicolo con numerosi timbri di confine. Nel maggio 1927 gli viene rilasciato un nuovo passaporto e in seguito sempre rinnovato. Nella scheda prestampata e compilata il 2.3.1928 ad uso interno dal brigadiere Guidolotti della squadra politica della Questura, alla domanda: “E’ da ritenersi pericoloso?”, la risposta è: “Non è da ritenersi pericoloso”. Di seguito, nella stessa scheda, alla domanda: “Quale condotta ha tenuto prima e dopo l’avvento fascista?”, la risposta è: “Tanto prima come pure dopo l’avvento Fascista ha tenuto una condotta ostile verso l’attuale regime, tanto che nel 1926 dalla locale Commissione Provinciale venne sottoposto alla diffida”; infine, alla domanda: “Quale condotta attualmente tiene?”, la risposta è: “Attualmente, pur conservando la sua fede cattolica, si dimostra estraneo da qualsiasi attività politica, anzi nutre un senso di simpatia nei riguardi del Regime attuale”. Nel novembre 1928 si laurea una terza volta in Scienze Politiche e sul quotidiano «L’Eco di Bergamo» (a. VII, n. 277), il 28.11.1928 compare l’articolo In onore dell’avv. A. Cavalli: “In una eletta accolta di amici, ieri sera si è festeggiato l’egregio amico e collaboratore nostro, avv. prof. Antonio Cavalli di Piero, che di questi giorni ha brillantemente sostenuto presso la R. Università di Pavia la terza laurea, conseguendo il titolo di dottore in Scienze Politiche. Ha presentato e discusso un laborioso ed accurato studio sulla ‘Politica estera degli Stati Uniti’, con speciale riguardo alle manifestazioni di detta politica nell’America Latina. L’interessante lavoro è stato pienamente approvato dalla Commissione esaminatrice. All’egregio collaboratore ed amico, che da un anno è pure socio corrispondente della Accademia di Scienze Politiche presso la Columbia University di New York inviamo le nostre più vive congratulazioni”. E’ consulente del Piccolo Credito Bergamasco. Il 20.11.1930 la Polizia Politica scrive alla Prefettura di Bergamo chiedendo informazioni su Cavalli e su Giuseppe Gavazzeni perché segnalati da un locale informatore come “elementi avversi al Regime e attivi propagandisti antifascisti”. Il 24.11.1930 il prefetto di Bergamo invia a Roma alla Polizia Politica un rapporto su entrambi, presentati come figure di spicco del disciolto partito popolare, ma rilevando la maggiore pericolosità del secondo rispetto al primo, tanto che per Gavazzeni viene garantita la sorveglianza, mentre per Cavalli viene chiesto il permesso della radiazione dallo schedario dei sovversivi. Radiato il 12.1.1931. Nel 1942 parte per il fronte russo, dopo l’8.9.1943 è prigioniero dei tedeschi e dopo l’internamento rientra in Italia nell’ottobre del 1944, entrando in clandestinità. Attivo nella Resistenza, comanda le ‘Brigate del Popolo’ e il 25.4.1945 partecipa alla liberazione di Bergamo. Consigliere comunale a Bergamo, il 2 giugno 1946 viene eletto deputato per la DC e partecipa ai lavori dell’Assemblea Costituente. Morto a Calcinate (Bg) il 20.12.1965. Cpc, b. 1197, 1930-1931. (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)
Documentazione allegata
passaporto
(passaporto per la Svizzera, Francia, Austria e Germania rilasciato nel 1921.)
giornale quotidiano
(«L’Eco di Bergamo», a. VII, n. 277, 28.11.1928 articolo In onore dell’avv. A. Cavalli, in occasione del conseguimento della sua terza laurea)