Assandri Angelo

n. busta
5
n. fascicolo
151
Primo estremo
1925
Secondo estremo
1930
Cognome
Assandri
Nome
Angelo
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1907/05/29
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
contadino
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato ad Antegnate (Bg) il 29.5.1907, dove risiede in via De Amicis, celibe, contadino, sovversivo. Il 29.11.1925 verso le ore 22 viene sorpreso dai Cc di Antegnate Perissinotto e Tassetti mentre canta ‘Bandiera rossa’ per le vie del paese insieme ad Adelmo Forlani, a sua volta residente ad Antegnate. Sulla base del rapporto del 30.11.1925 della Sotto-prefettura di Treviglio alla Prefettura di Bergamo, l’1.12.1925 i due vengono denunciati in stato d’arresto al pretore in base all’articolo 3 della legge di Pubblica Sicurezza. Nell’udienza del 27.1.1926 il pretore di Treviglio condanna i due giovani per il disturbo della quiete pubblica ma li assolve dall’accusa di riunione in luogo pubblico per scopo sedizioso con il canto di ‘Bandiera rossa’. Il Pubblico Ministero, però, ricorre contro tale sentenza, ritenendo che i due andassero condannati anche per l’aspetto ‘sedizioso’. Così, il Tribunale d’Appello di Bergamo, costituito dal presidente Gaetano Sacchini e dai giudici Antonio Cusmic e Carlo Alberto Guicciardi, il 9.3.1926 accoglie il ricorso del Pubblico Ministero, ritenendolo fondato. Il motivo essenziale dell’accoglimento è espresso in questo passaggio del dispositivo della sentenza: “L’appello del P.M. è fondato, nel fatto compiuto dagli imputati concorrono tutti gli estremi voluti dall’art. 3 L.P.S., il canto sedizioso di ‘Bandiera rossa’, il luogo pubblico, e l’assembramento, cioè la riunione materiale di più persone. L’assembramento differisce dalla riunione, di ciò parlano gli art. 2 e 3 della L.P.S., perché per esso non occorre il preventivo concerto ed uno scopo prestabilito della unione di più persone, ma basta la circostanza materiale che più persone si trovano di fatto, anche solo fortuitamente, avvicinate, nella fattispecie, questa pluralità di persone vicine vi fu, i due imputati ed i due carabinieri che li avvicinarono durante il canto sovversivo, non occorre per la nozione di assembramento che il numero delle persone vicine l’una all’altra sia rilevante, quattro persone sono certo sufficienti a costituirlo, ciò risulta sia dal significato proprio della parola ‘assembramento’ e sia dallo spirito della disposizione penale di cui agli art. 2 e 3 L.P.S. che è di tutelare l’ordine pubblico il quale può essere messo in serio pericolo da canti sovversivi fatti in luogo pubblico alla presenza di più persone. Pertanto, va affermata la colpevolezza degli imputati pure per la contravvenzione di cui all’art. 3 L.P.S.”. Per questo, in base all’art. 3 del codice penale fascista, va applicata la pena più grave, cioè l’arresto, che viene ritenuto congruo per 5 giorni, oltre al pagamento delle spese processuali. Ad entrambi viene concessa la condizionale per un anno. Il sotto-prefetto Bracali il 16.5.1926 da Treviglio relaziona il prefetto sulla situazione di Assandri e Forlani: “Entrambi sono simpatizzanti pel partito socialista, senza essere inscritti né esplicare in detto partito attività alcuna. Sono corti di intelligenza, di bassa condizione sociale e di misere condizioni e precisandomi economiche. Non sono elementi pericolosi in linea politica, ma proclivi ai reati contro la proprietà”. Il 19.4.1926 il prefetto chiede alla Sotto-prefettura di Treviglio un rapporto “intorno al fatto che diede origine alla denuncia, comunicandomi le complete generalità e le informazioni sulla condotta e sui precedenti specie politici dell’Assandri e del Forlani se ed in quale partito essi militino e quale sia la loro pericolosità”. Un rapporto del 7.6.1926 firmato dal maresciallo Silverio Pellini dei Cc di Romano di Lombardia (Bg) alla Sotto-prefettura di Treviglio e da questa inoltrato alla Prefettura di Bergamo il 10.6.1926, presenta Assandri in modo molto negativo, definendolo “di cattiva moralità essendo dedito all’alcoolismo, ozioso, vagabondo”. Inoltre, ribadendo i concetti di fondo già espressi dal sotto-prefetto di Treviglio sopra citati, pur essendo simpatizzante del partito socialista, “data la sua corta intelligenza non esplica alcuna attività. Versa in misere condizioni economiche, ed è semi idiota. Non dimostra di essere pericoloso nei riguardi dell’ordine pubblico”. Nel novembre 1926 viene arrestato dagli agenti della Questura di Milano per furto. L’11.4.1927 i Cc di Romano di Lombardia informano il questore di Bergamo che Assandri non svolge alcuna attività politica, non è pericoloso e sta per partire per il servizio militare. Viene poi aggiunta una descrizione del suo aspetto: “statura alta, corporatura esile, testa piccola, capelli castani scuri, viso tondo, orecchie grandi, baffi incipienti, bocca grande, mento ovale, barba incipiente, naso rettilineo, occhi marroni, colorito bianco pallido. Andatura svelta, passi corti, curvato in avanti, circospetto, parla poco con pronuncia da deficiente”. Radiato nel 1930. (G. Mangini, R. Vittori)
Familiari
Assandri Giacomo (padre)
Nato a Pumenengo (Bg) il 17.1.1879, contadino.
Bertoncelli Giuseppa (madre)
Nata ad Antegnate il 13.8.1875, contadina.
Assandri Giovanni (fratello)
Nato a Fontanella il 18.9.1905, contadino.
Assandri Ercolina Adele (sorella)
Nata ad Antegnate l’1.8.1909.
Assandri Angelo (fratello)
Nato ad Antegnate il 12.11.1911.
Assandri Teresa Elisa (sorella)
Nata ad Antegnate il 29.11.1913.
Assandri Giacomo Michele (fratello)
Nato ad Antegnate il 23.5.1919.
Assandri Luigia (sorella)
Nata ad Antegnate il 14.7.1922.
Luoghi di residenza
Antegnate Lombardia Italia (1907 - )
Fatti notevoli
1925/11/29 - 1925/11/29
Il 29.11.1925 viene sorpreso mentre canta ‘Bandiera rossa’ per le vie del paese insieme ad Adelmo Forlani.
Sanzioni subite
arresto (1926/03/09 - )
Condannato a 5 giorni di arresto e al pagamento delle spese processuali, con la concessione della condizionale per un anno.
Relaz. con altri soggetti
Forlani Adelmo
ASBg, Sovversivi