Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Iseo (Bg) il 21.6.1913. Il 4.4.1914, all'età di 10 mesi, si trasferisce con la famiglia da Iseo a Costa Volpino (Bg), e da qui a Lovere (Bg) il 16.4.1916. A Lovere rimane fino al 20.6.1924 quando emigra in Francia, a Herserange (Meurth-et-Moselle), dove la famiglia ha acquistato dei terreni. Nel 1936 è ancora con il padre a Herserange, rue de la Miniére 88. Ha fatto il militare in Francia in quanto cittadino francese, come il padre Marco, definiti entrambi 'antifascisti sfegatati'. Nel corso del 1937 si sposa con Alda Angelini, a sua volta immigrata dall'Italia, con la quale risiede a Longlaville. Comunista militante, Polotti è delegato della Cgt per le officine della Chiers. Discreto parlatore, prende la parola in tutte le riunioni sindacaliste e comuniste, dalle fonti di polizia è giudicato elemento capace e pericoloso. Partecipa alla manifestazione del Fronte Popolare a Longwy-Haut del 14.7.1936, dove viene identificato da un uomo di fiducia mandato alla manifestazione dal Console italiano di Nancy per identificare il maggior numero possibile di italiani e denunciarli alle autorità nazionali. Vengono così coinvolti alcuni antifascisti bergamaschi, subito segnalati alle autorità fasciste italiane. Ne deriva una richiesta di informazioni da parte del Cpc sul loro conto: Serafino Salvi da Bedulita, Bortolo Bonassi da Calcinate (in realtà si tratta di Bartolomeo del Carro), Angelo Pinetti da Bergamo (in realtà si tratta di Angelo Pinessi, di Gandosso). Il nominativo di Polotti è inserito in RF dal 27.9.1937 per respingimento. Vengono inoltre identificati Andrea Casamassima (n. Barletta - Bari - il 11.10.1912, residente a Longlaville rue de la Cokerie 24), nel gruppo che canta 'Bandiera rossa' mentre lui grida "O Mussolini va in prigione o noi facciamo la rivoluzione"; Gino Mingarelli (di Antonio e Annunziata Leporoni, n. Genga - Ancona - residente a Longlaville), che canta 'Bandiera rossa' e grida "Abbasso Mussolini, abbasso il fascismo"; Bachisio Altana (di Paolo e Maria Cosseddu, n. Bolotana - Nuoro - il 11.7.1900, residente a Mont Saint Martin rue de Thionville), che partecipa alla manifestazione con cravatta rossa "dandosi delle arie importanti, il che lascia supporre fosse almeno un sottocapo di qualche entità. Sembra abbia persino preso la parola", come riporta la riservata del 10.10.1936 del Ministero degli Interni riferendo una nota del Console di Nancy. Secondo una nota del 25.11.1937 del Consolato d'Italia a Nancy, trasmessa il 13.12.1937 ai prefetti di Bergamo e Brescia dal Cpc, che raccoglie l'informazione dall'agente consolare di Longwy (dipartimento Meurthe-et-Moselle, regione Lorena), verso la fine di novembre 1937 Polotti sarebbe rientrato in Francia dalla Spagna, dove avrebbe ricoperto l'incarico di Commissario Politico di una Brigata Internazionale. Al suo posto sarebbe stato inviato in Spagna, su incarico del Pcf, Rinaldo Getti. In effetti, nel corso del 1937 Polotti è in Spagna, dove conosce il polacco Marco Lipszyc, giunto in Francia nel 1933 e poi arruolatosi a sua volta nelle Brigate Internazionali. Rientrato in Francia, Polotti risiede a Herserange in rue de la Miniére con la moglie Alda Angelini. Nel corso del 1939 viene segnalato come il responsabile del Pcf della regione di Longwy e funzionario dei sindacati metallurgici, dove collabora con Jean Dupont, detto Marcel (Saulnes, 14.11.1904 - Lay-Saint-Christophe, 14.12.1975, sindacalista della Cgt e militante del Pcf della regione Meurthe-et-Moselle). A partire dal 1943, Polotti (il cui pseudonimo è Georges) e Lipszyc svolgono insieme un ruolo di rilievo nel partito comunista francese (Pcf) e nei Francs Tireurs Partisans (Ftp) e come tali prendono parte alla resistenza antinazista nella Val d'Isère. Nel febbraio 1944 Lipszyc e Polotti vengono nominati rispettivamente responsabile militare e responsabile politico locale del Pcf e dei Ftp. Nel maggio 1944, sorpresi e circondati dalla milizia francese e dai nazisti in una riunione organizzativa dei Ftp nella località di Fontaine, nei pressi di Grenoble, Polotti viene subito ucciso nello scontro a fuoco, mentre Lipszyc, ferito e catturato, verrà fucilato il successivo 21.7.1944. Cpc, b. 4070, 1937-1939. (G. Mangini)