Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Treviglio (Bg) il 22.7.1892, ragioniere del Municipio di Treviglio, socialista unitario, abbonato a «La Giustizia», sposato il 29.9.1919 con Sannita Ciovini e padre di due figli, Lidia ed Enrico. Capitano di complemento ed ex combattente. Fondatore della Lega proletaria di Treviglio nel 1920, di cui è anche presidente; è segretario della sezione del Psu di Treviglio dal 1924 al 1925. Durante la perquisizione del suo ufficio l'8.11.1925 viene trovata la rata dell'abbonamento a l' «Avanti» per l'anno 1925 e il suo avvertimento per non rinnovo per l'anno 1926. Nel verbale del suo interrogatorio dell’8.11.1925, giorno del suo arresto, dichiara di aver retto la sezione socialista unitaria di Treviglio dal luglio 1924 all’aprile 1925, inoltre quell’epoca la sezione era ritenuta virtualmente sciolta per disinteresse dei soci (13 o 14 in tutto), di cui elenca alcuni nominativi: lo stesso Bonfichi, Michele Manenti, Silvio Bernasconi (ndustriale); Armando Marnini (industriale); Carlo Mora (ferroviere); Battista Bonetti (operaio); Angelo Terni (impiegato); Giordano Bonetti (operaio marmista); Carlo Roncelli (calzolaio); Umberto Fumagalli (mediatore); Sannita Ciovini, moglie di Bonfichi per raggiungere il numero legale minimo per la costituzione della sezione. Nel corso della perquisizione dell'ufficio e della sua abitazione vengono trovate copie dell' «Avanti», de «La Giustizia» e del «Becco giallo» e un elenco di iscritti alla sezione del Psu. Rimesso in libertà l'11.11.1925. Una nota riservata del sotto-prefetto di Treviglio al commissario di Ps di Treviglio del 21.10.1926 definisce Bonfichi “sovversivo convinto, attaccato alle proprie idee, tenace nelle medesime”, capace di assumere compiti organizzativi e funzioni direttive, quindi deve essere attentamente sorvegliato e vigilato. Inoltre aggiunge che l’1.5.1925 “festeggiava con oblazione di lire 1,25 la data cara ai proletari, onorando il primo anniversario del Grande Martire (Matteotti) e facendo voti che «La Giustizia» potesse rimanere sempre sulla breccia”. Poco tempo dopo l'arresto Bonfichi si dimette dall’impiego di ragioniere economo del Comune. Il sotto-prefetto dissente dal parere troppo benevolo formulato su di lui dal commissario di Ps nella sua relazione del 21.10.1926) e ordina vigilanza attenta. Nel 1936 i Cc di Treviglio comunicano alla Prefettura di Bergamo che si dimostra favorevole al regime e ligio sue direttive e pertanto ne propongono la radiazione dal novero dei sovversivi. La proposta viene accettata e Bonfichi radiato. Dopo la liberazione si candida all’Assemblea Costituente per le elezioni del 2.6.1946 nelle liste del Psiup nella circoscrizione elettorale di Brescia-Bergamo, che manda in Parlamento 4 deputati. Non viene eletto perché ottiene 3.424 voti, che lo collocano all’undicesimo posto su 18 candidati. Per i 4 posti disponibili vengono eletti i 4 candidati della provincia di Brescia: Guglielmo Ghislandi, nato a Breno, con 28.647 voti; Costantino Bianchi, nato a Brescia, 20.334; Felice Vischioni, nato a Desenzano del Garda, 12.088; Oreste Bonomelli, nato a Rovato, 11.533. (G. Mangini, R. Vittori)