Bottagisi Antonio, detto Augusto

n. busta
18
n. fascicolo
553
Primo estremo
1937
Secondo estremo
1942
Cognome
Bottagisi
Nome
Antonio
Altri nomi
detto Augusto
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1910/09/06
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
boscaiolo
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Santa Brigida (Bg) il 6.9.1910, boscaiolo, antifascista, fratello del comunista Carlo Severino Bottagisi combattente con le Brigate Internazionali nella guerra di Spagna. Emigrato in Francia, risiede a Saint-Sauveur-sur-Tinée (dipartimento Alpi Marittime, regione Provenza-Alpi-costa Azzurra), poi rientrato in Italia. Nel 1937 è oggetto di indagine da parte della polizia perché in un periodo di vacanza presso i genitori, durante un’escursione presso Ca' San Marco in Alta Valle Brembana in compagnia di alcuni amici, mentre pranzano nel rifugio iniziano a scherzare tirandosi noccioli di pesca e uno di questi, tirato da Bottagisi, colpisce un ritratto di Mussolini appeso alla parete. L’episodio è riferito dallo stesso Bottagisi in una lettera al padre, presente in copia dattiloscritta datata S. Sauveur 21.9.1937, in conclusione della quale Bottagisi si augura che dall'episodio non derivino guai. Alcuni mesi dopo, il 7.3.1938, Il Ministero degli Interni (DGPS) scrive all’Ambasciata di Parigi, al Consolato Nizza e al prefetto di Bergamo, ordinando indagini sul conto di Bottagisi per via del fratello Carlo Severino. Il 31.5.1938 il Ministero degli Interni riferisce informazioni fornite dal Consolato di Nizza, secondo cui Bottagisi è “conosciuto per un antifascista”. Poco tempo dopo viene iscritto in RF. Una nota alla Questura di Bergamo del 30.10.1939 inviata dalla Federazione dei Fasci di Combattimento di Bergamo a firma del segretario federale Orfeo Sellani, informa del rimpatrio dalla Francia di Bottagisi, ricordando il fatto di due anni prima a Ca' San Marco: "Il Bottagisi dopo il fatto riuscì quasi immediatamente, benché ricercato, a riparare in Francia. Va rilevato che lo stesso è fratello di un antifascista che ha fatto parte in Spagna delle brigate internazionali combattenti per i bolscevichi e del quale da tre anni non si hanno più notizie. Siccome l’oltraggio all’effigie del Duce rimase impunito, i fascisti si domandano come mai il Bottagisi continui a circolare indisturbato. Risulta altresì che a S. Brigida, la sera del 15 ottobre u.s. alcuni rimpatriati locali, notoriamente antifascisti, hanno sparlato dell’Italia e del fascismo nelle osterie del luogo, tanto che un certo Santi Giuseppe sarebbe stato scacciato dall’osteria di Santi Michele, per frasi inneggianti alla Francia e oltraggiose dell’Italia. Va rilevato che il martedì successivo vennero scoperte frasi sovversive scritte all’albo del fascio di S. Brigida. Il Segretario Federale Orfeo Sellani". Le indagini della Questura appurano che Bottagisi è giunto a Santa Brigida il 21.9.1939. Il 7.11.1939 i Cc di Piazza Brembana (Bg) lo arrestano, poi viene tradotto nelle carceri di Bergamo insieme a Giuseppe Santi (fu Domenico e Giacomo Papetti, nato a Santa Brigida il 14.11.1888, boscaiolo) il quale “la sera del 15.10 stava ragionando nell’osteria del fratello Michele e si lagnava perché i primi di ottobre u.s. era ritornato dal Brennero, ove era stato inviato colà dall’ufficio di collocamento di Zogno, per mancanza di lavoro, ed il Santi si lagnava appunto perché non gli avevano pagato neppure il viaggio, pronunziando così la seguente frase: «In Italia non si guadagna a sufficienza per vivere, si sta meglio in Francia»". Dopo l’arresto, viene richiamato alle armi e il 28.8.1940 è congedato dal 6° Reggimento Bersaglieri di Bologna (5a Compagnia, 13° Batt.ne) e ritorna a Santa Brigida. Nell’agosto 1941 è occupato nel cantiere dell’impresa Girola di Crodo (Bosco Cheggio), nei pressi di Domodossola, mentre all’inizio del 1942 è a Santa Brigida. Da quella data non ci sono ulteriori notizie. Revocato dalla RF per rimpatrio nel 1940. Cpc, b. 790, 1938-1939. (R. Vittori)
Familiari
Bottagisi Giacomo (padre)
Bottagisi Angelina Pierina (madre)
Bottagisi Carlo Severino (fratello)
Nato a Santa Brigida (Piazzamolini) il giorno 8.9.1913,
Bottagisi Giuseppe (fratello)
Bottagisi Modesta (sorella)
Bottagisi Maria (sorella)
Bottagisi Brigida (sorella)
Bottagisi Letizia (sorella)
Luoghi di residenza
Santa Brigida Lombardia Italia (1910 - 1927) Saint-Sauveur-sur-Tinée Provenza-Alpi-Costa Azzurra Francia (1927 - 1939) Santa Brigida Lombardia Italia (1939 - )
Fatti notevoli
1937
Nel 1937 è oggetto di indagine da parte della polizia perché in un periodo di vacanza presso i genitori, durante un’escursione presso Cà San Marco in Alta Valle Brembana tira noccioli di pesca con gli amici, colpendo un ritratto di Mussolini appeso alla parete. L’episodio è riferito dallo stesso Bottagisi in una lettera al padre, presente in copia dattiloscritta datata Saint-Sauveur, 21.9.1937.
1939
In data 7.11.1939 i CC di Piazza Brembana arrestano Bottagisi Antonio, poi tradotto nelle carceri di Bergamo insieme a Giuseppe Santi, fu Domenico e Giacomo Papetti, nato a S. Brigida il 14.11.1888, il quale “la sera del 15.10 stava ragionando nell’osteria del fratello Michele e si lagnava perché i primi di ottobre u.s. era ritornato dal Brennero, ove era stato inviato colà dall’ufficio di collocamento di Zogno, per mancanza di lavoro, ed il Santi si lagnava appunto perché non gli avevano pagato neppure il viaggio, pronunziando così la seguente frase: ‘In Italia non si guadagna a sufficienza per vivere, si sta meglio in Francia”.
Sanzioni subite
arresto (1939/11/07 - )
Relaz. con altri soggetti
Santi Giuseppe
In rubrica di frontiera
Informazioni
1938-1940
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
no