Profilo sintetico riassuntivo
Nato il 20.10.1896 nella frazione di Zandobbio di Trescore Balneario (Bg), dove risiede in via C. Battisti 14, muratore, antifascista. Proviene da una famiglia di carrettieri e mezzadri, ha tre fratelli, è sposato con Giuseppina Rota e ha sei figli. Emigra in Francia dal 1928 al 1929. Diffidato il 13.2.1933 perché la sera dell’ 1.1.1933, insieme ad Alessandro Marchesi (b. 60), pronuncia frasi oltraggiose contro Mussolini e viene alle mani con alcuni fascisti in un locale di Zandobbio gestito da Ottorino Bugattini, ritrovo abituale di emigranti antifascisti dove, secondo una nota del 14.1.1933 della Mvsn 14a legione 'La Garibaldina' di Bergamo, “alcuni elementi sovversivi di ritorno dall’estero, abitualmente si danno convegno e cercano ogni occasione di sfogare il loro odio verso il regime”. Nella stessa nota il console della Mvsn Angelo Testa suggerisce la denuncia e l’arresto anche per il gestore, perché nel suo locale "gli avversari del regime trovano modo di compiere indisturbati le loro gesta inconsulte, senza che il proprietario intervenga o lo proibisca". Dalla relazione del prefetto di Bergamo L. Cambiaggio al Ministero dell’Interno, scritta il 15.1.1933, risulta che la sera dell’1.1.1933 Mutti, ubriaco, abbia pronunciato le seguenti frasi “Avanti di veder morire i miei bambini strangolerei Mussolini e tutte le camicie nere”. Accortosi della presenza del fascista Giorgio Martinelli, che indossa la camicia nera, aggiunge: “eccone uno” e “gli va incontro tirandogli un pugno che va a vuoto perché Martinelli riesce a sottrarsi allontanandosi poscia dall’esercizio mentre i presenti trattenevano il Mutti”. Sono allegate altre versioni delle frasi pronunciate da Mutti il quale, dopo interrogatorio, afferma di non ricordare le frasi citate. Ha precedenti per furto, ed è “considerato un malcontento e sospetto nei riguardi del regime, per quanto non abbia motivo di rancore poiché anche dalle opere assistenziali è sempre stato sovvenuto”. Rilasciato dal carcere al momento della diffida. Radiato nel 1939. Nel fascicolo è conservata una sua foto in triplice posa. (G. Mangini, R. Vittori)