Profilo sintetico riassuntivo
Nato in Brasile il 22.3.1899, domiciliato a Seriate (Bg), antifascista, sovversivo. Con regolare passaporto emigra l’1.7.1927 Residente a Esch-sur-Alzette (Lussemburgo), dove lavora come minatore. Frequenta Angelo Giovanni Mariani, emigrato in Francia intorno al 1920, e Agostino Chiari. Con questi amici in Lussemburgo incontra e riconosce Paolo Testa, ex-socialista e poi fascista di Seriate, che in Lussemburgo raggiunge il fratello per lavoro. Il fratello verrà poi ucciso, forse al posto suo. Dopo questo incontro altri italiani minacciano Testa, inducendolo a rientrare in Italia. L’8.1.1930 si rivolge alla Questura di Bergamo, accusando soprattutto Nespoli e Mariani di essere i veri responsabili della situazione, anche se non ha alcuna prova ma solo sospetti. Infatti, nella sua deposizione davanti a Guido Masiero, commissario di Ps della Questura di Bergamo, Testa afferma che “io non posso dire con sicurezza che siano stati loro a denunciarmi perché io sono fascista; certo però che senza l’incontro col Mariani e col Nespoli, nessuno mi avrebbe riconosciuto. Può darsi che i due compaesani abbiano fatto il mio nome senza malizia, ma penso che, senza il loro incontro, io sarei stato lasciato tranquillo”. Lo stesso prefetto di Bergamo sembra essere poco convinto delle parole di Testa, come emerge dalla sua relazione al Ministero dell’Interno del 10.1.1930, nella quale scrive infatti che gli accusati sono immuni da precedenti e politicamente incensurati e che lo stesso Testa “al contrario professò prima del 1922 teorie sovversive, fu condannato nel 1924 a mesi uno di reclusione ed. L. 100 di multa per lesioni volontarie qualificate e, moralmente, fu ritenuto, in passato, soggetto poco raccomandabile”. Nespoli viene radiato nel 1930. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia. (G. Mangini, R. Vittori)