Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Caravaggio (Bg) il 27.8.1902, risiede a Brignano (Bg), contadino, muratore, socialista. Il 21.9.1925 viene colpito con un pugno dal fascista Giuseppe Bugini, a sua volta di Brignano, “per vecchi rancori politici”. Pregiudicato per reati contro la proprietà, viene ammonito nel 1927. La sera del 31.7.1927 un gruppo di giovani di Brignano si ritrova fuori dall’osteria ‘Cascinotto’, a circa 500 metri dall’abitato del paese. Ubriachi, cantano in coro “Bandiera rossa e camicia nera si brucerà”, oltre a danneggiare un pezzo del parapetto in legno che costeggia il fosso del paese. I Cc locali vengono informati dell’accaduto e risalgono all’identità dei componenti la comitiva: oltre a Pandolfi, sono presenti i fratelli Mario e Luigi Ghezzi (n. 1904); Antonio Mulazzani (di Angelo, n. 1904); Bernardo Ferri (di Giuseppe, n. 1907); Giuseppe Pecis; Luigi Vanoli (di Angelo, n. 1905). Arrestati, negano l’accaduto. Vengono comunque denunciati per canti sovversivi e danneggiamenti. Il processo si tiene in Pretura a Treviglio il 16.8.1927 e nella circostanza uno degli imputati, Pecis, decide di fare i nomi dei veri responsabili, indicando cioè Pandolfi, Ferri e Vanoli, che alla fine confessano: per canti sovversivi e danneggiamenti, Pandolfi viene condannato a 60 giorni di carcere, Vanoli e Ferri a 20 giorni di carcere per canti sovversivi, gli altri assolti per non aver commesso il fatto. Nel gennaio 1928 lavora nel comune di Greco Milanese presso la ditta Spinelli, nel settore dell’edilizia. Il 31.4.1928 i Cc di Treviglio informano la Questura di Bergamo che Pandolfi “non partecipa attualmente a manifestazioni di parte ma è individuo da tenere sempre sorvegliato ai fini politici, pur non essendo pericoloso”. Radiato nel 1933. (G. Mangini, R. Vittori)