Picco Pietro Antonio


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n. busta
90
n. fascicolo
2698
Primo estremo
1927
Secondo estremo
1941
Cognome
Picco
Nome
Pietro
Altri nomi
Antonio
Presenza scheda biografica
Luogo di nascita
Data di nascita
1890/09/17
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
maniscalco
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Cividate al Piano (Bg) il 17.9.1890, socialista, maniscalco. Nel fascicolo è presente la sua scheda biografica, aperta il 6.9.1927. É presente anche un suo biglietto da visita con i dati della sua professione di maniscalco a Lugano, che svolge con il figlio. É fratello di Bartolo Francesco (b. 80), Nicola Francesco (b. 80) e Luigia Emilia (b. 80). Risiede a Cividate al Piano fino ai 18 anni, poi presta servizio militare. Congedato dall'esercito come soldato combattente in Libia, emigra in Svizzera, a Lugano, dove si sposa nel 1913 con un'italiana. Nel 1916 rientra in Italia e partecipa alla prima guerra mondiale, nel corso della quale viene ferito. Al termine della guerra torna in Svizzera. Rientra in Italia ogni 2 o 3 anni per visitare i parenti, che aiuta economicamente. Trasferitosi a Zurigo, è capo maniscalco della clinica veterinaria, poi si mette in proprio. Nella città svizzera distribuisce libri e giornali socialisti e antifascisti e partecipa a riunioni e manifestazioni del Psi. É segretario della lega proletaria che raccoglie gli ex-combattenti socialisti e sottoscrittore dell' «Avanti». Dall'avvento del fascismo assume un atteggiamento ambiguo, dato che in alcune occasioni manifesta simpatia per Mussolini e il fascismo, in altre invece è molto critico. Nel luglio 1928 viene iscritto in RF per 'arresto', in seguito per 'perquisizione e segnalazione'. In effetti, tra il 1932 e il 1933 rompe i suoi rapporti con i socialisti italiani a Zurigo, forse, come ipotizza il Cpc, per i dissensi subentrati tra lui e i suoi compagni per alcuni rovesci finanziari legati alla loro attività. Di fatto, nel 1933 la sua attività propagandistica diminuisce. Nel 1934 risiede ancora a Zurigo in Feldstrasse 142, dove ha la sua bottega di maniscalco, nel 1935 invece risiede in Brauerstrasse 114. Nell'aprile 1936 si trasferisce a Lugano in via Serafino Ballestra 7, lavora sempre come maniscalco. Nel maggio 1936 offre la sua polizza di combattente all'Associazione Nazionale Combattenti di Lugano. Nel giugno 1937 chiede la tessera fascista, ma la sua domanda viene tenuta in sospeso perché è iscritto in RF. L'1.8.1936 rientra in Italia da Como, dove viene subito fermato e tradotto a Bergamo il 16.8.1936. Interrogato in Questura, ricostruisce i suoi trascorsi e, alla domanda sulle ragioni della sua rottura con i socialisti a Zurigo, afferma che era da loro odiato perché lo ritenevano una spia al servizio del console italiano di Zurigo. Spiega inoltre di essere a Bergamo per visitare il fratello Nicola, che non vede dal 1931, e la sorella Luigia, che non vede dal 1925. Rilasciato, effettivamente si reca in visita al fratello a Bergamo in via P. Ruggeri 4 e, con la cognata, visita la sorella Luigia, vedova Martinengo, che vive a Cividate, da dove rientra a Bergamo il 7.8.1936. Il giorno dopo riparte per Lugano. Il 29 giunge a Bergamo per far visita al fratello Francesco (che risiede in via Torretta 8) e al figlio Tomaso, di 24 anni, richiamato alle armi nel 77° Reggimento Fanteria di stanza a Brescia. Il giorno dopo, il 30.5.1939, riparte in treno per la Svizzera. Nel corso del 1939 chiede ancora la tessera del Pnf e il 18.12.1939 viene revocata la sua iscrizione in RF "per cessati motivi". Nel luglio 1940 risiede ancora a Lugano. Radiato l'1.8.1941. Cpc, b. 3947, 1927-1941, scheda biografica. Nel fascicolo è presente una sua fotografia. (G. Mangini)
Familiari
Picco Tommaso (padre)
Balestra Carolina (madre)
Picco Bartolo Francesco (fratello)
Picco Nicola Francesco (fratello)
Picco Luigia Emilia (sorella)
Picco Tommaso (figlio)
Luoghi di residenza
Cividate al Piano Lombardia Italia (1890 - 1913) Zurigo Svizzera (? - 1936) Lugano Canton Ticino Svizzera via Serafino Ballestra 7 (1936 - ?)
Fatti notevoli
A Zurigo distribuisce libri e giornali socialisti e antifascisti e partecipa a riunioni e manifestazioni del Psi. É segretario della lega proletaria che raccoglie gli ex-combattenti socialisti e sottoscrittore dell'"Avanti".
Nel giugno 1937 chiede la tessera fascista, ma la sua domanda viene tenuta in sospeso perché è iscritto in RF.
In rubrica di frontiera
Informazioni
1928
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
Data di esclusione
1941/08/01
Documentazione allegata
fotografia
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 3947, Fascicolo