Ponti Arturo

n. busta
92
n. fascicolo
2796
Primo estremo
1927
Secondo estremo
1933
Cognome
Ponti
Nome
Arturo
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1901/01/04
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
carrettiere
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Bergamo il 4.1.1901, carrettiere, fratello minore di Giuseppe Giovanni (b. 83). Dopo aver abitato a Bergamo in via Fantoni 2 presso la sorella Teresa, sposata Mutti, si allontana nel 1923. Il 28.1.1924 viene condannato dalla Pretura di Santhià (Vc) a 80 giorni di reclusione e a 93 lire di multa per truffa, ma la pena è sospesa per 5 anni. Il 9.5.1927 il commissario di Ps di Bordighera (Im) informa il questore di Bergamo che il pomeriggio del 1.5.1927 il fascista Francesco Liparulo di Vallecrosia (Im), nel caffè gestito da Pietro Lamberti ai Piani di Vallecrosia, vede giocare a bigliardo Arturo Ponti (carrettiere della Ditta Savona Paolo) residente a Piani di Vallecrosia, insieme ad Achille Domenico Canale (di Giuseppe e Fiorentina Vignola, n. il 25.7.1892), residente a Vessalico (Im) e a sua volta carrettiere per la stessa ditta. Liparulo nota che Ponti porta una larga fascia rossa alla cintola, indossata come fosse un panciotto. Decide di informare della cosa il locale segretario politico fascista, Cavagnini, che si reca al bar e ordina a Ponti di togliere la fascia. Liparulo ritorna nel locale dopo alcuni minuti e nota che la fascia è indossata da Canale. Ne informa di nuovo il Cavagnini che torna di nuovo nel locale e conduce Ponti e Canale alla caserma dei Cc di Vallecrosia. In assenza del brigadiere comandante la stazione dei Cc e per intercessione del titolare della Ditta Savona Paolo, fa rilasciare i due arrestati. A notte ormai tarda l'accaduto viene portato a conoscenza del commissario di Ps, il quale incarica il maresciallo di Ps Deiana di procedere ad ulteriori accertamenti. Questi riferisce che la sciarpa rossa in questione è ancora presso la caserma dei Cc, aggiungendo che si tratta di una consueta cinta per pantaloni in uso presso i carrettieri e che Ponti e Canale, appunto carrettieri, sono da tempo a Vallecrosia per lavoro. Dispone la perquisizione domiciliare per entrambi, con esito negativo, nonché il sequestro della sciarpa perché "a mio parere è stoffa nuova appositamente tagliata da pezza per farne larga striscia e non ha infatti i bordi di confezione a sciarpa". Sia per Ponti che per Canale viene disposto il foglio di via obbligatorio, valido per un giorno, rispettivamente per Bergamo e per Vessalico. Il commissario di Ps interroga come testimone anche il fascista Lipparulo, che ribadisce la presenza di altri testimoni dell'accaduto nel locale e aggiunge che il 21 aprile precedente, data della fascistica rievocazione del Natale di Roma, alle 14.30 Ponti attraversava la via Nazionale ai Piani Vallecrosia con un carro, detto tombarello, dirigendosi verso la spiaggia per caricare sabbia per conto della Ditta Savona, cioè stava lavorando in un giorno festivo, guidando il carro stando in piedi su di esso con la fascia rossa alla cintola. Il commissario di Ps ritiene che i due fatti, quello del 21 aprile e quello del 1° maggio, costituiscano chiaramente una manifestazione sovversiva e per questo propone provvedimenti ai sensi dell'articolo 184 della vigente legge di Ps. Denuncia pertanto entrambi i carrettieri al locale pretore ai sensi dell'articolo 3 della vecchia legge di Ps e dell'articolo 20-226 della nuova legge di Ps per un provvedimento penale, ritenendo il comportamento dei due come manifestazione sediziosa. Non soddisfatto, dispone il sequestro di altre 10 sciarpe simili nel negozio di mercerie di Piani Vallecrosia dove Ponti aveva comprato la propria pochi giorni prima del 21 aprile, avviando inoltre un'indagine sul titolare del negozio, Bernardo Cappani, a Vallecrosia dal 1918. Le fasce vengono depositate presso la cancelleria della Pretura di Bordighera. Ponti riceve il foglio di via obbligatorio per tornare a Bergamo dalla sorella, ma due giorni dopo viene richiamato dalla Ditta Savona e ritorna a Vallecrosia, dove viene assunto di nuovo come carrettiere. Nel novembre 1933 risiede ancora ai Piani di Borghetto S. Nicolò di Bordighera (Im) in via XX Settembre e viene radiato dallo schedario dei sovversivi, "avendo dimostrato di essersi uniformato alle direttive del nuovo Regime dando prova di effettivo ravvedimento". (G. Mangini)
Familiari
Ponti Angelo (padre)
Buzzini Luigia (madre)
Ponti Teresa (sorella)
Sposata Mutti
Ponti Giuseppe Giovanni (fratello)
Luoghi di residenza
Bergamo Lombardia Italia via Fantoni 2 (? - 1923) Piani di Vallecrosia Liguria Italia (? - ?)
Fatti notevoli
1927/04/21 - 1927/05/01
il 21.4.1927, data della fascistica rievocazione del Natale di Roma, alle 14.30 Ponti attraversava la via Nazionale ai Piani Vallecrosia con un carro, detto tombarello, dirigendosi verso la spiaggia per caricare sabbia per conto della Ditta Savona, cioè stava lavorando in un giorno festivo, guidando il carro stando in piedi su di esso con la fascia rossa alla cintola. La stessa fascia la indossa il 1° maggio successivo.
Relaz. con altri soggetti
Canale Achille Domenico (antifascista)
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
Data di esclusione
1933