Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Bergamo il 29.10.1889, sacerdote. Partecipa alla prima guerra mondiale come cappellano militare, più volte decorato al valor militare. Nel dopoguerra aderisce al partito popolare, è amico di Dino Secco Suardo, collabora attivamente al settimanale «L'Idea Popolare» (1923-1925, soppresso nel novembre 1925 dopo 14 sequestri), nel 1925 direttore responsabile del giornale «I Reduci», dal 20.12.1925 presidente della Associazione Nazionale Reduci della provincia di Bergamo. É iscritto al Nastro Azzurro e alla Associazione Nazionale del Fante. Dal 1925 è insegnante di ruolo di materie letterarie presso l'Istituto magistrale di via Palestro a Cremona, dove soggiorna durante la settimana presso la chiesa parrocchiale di Sant' Agata in corso Garibaldi 55 presso monsignor Agostino Desirelli, per far rientro a Bergamo ogni sabato in visita ai genitori e tornare a Cremona il lunedì mattina. La Questura di Bergamo il 16.3.1927 ne chiede notizie a quella di Cremona, che risponde il 3.4.1927 osservando che non ci sono rilievi da fare sul suo conto. In seguito viene trasferito presso l'Istituto Tecnico 'G. Parini' di Lecco, dove si reca tutti i giorni in treno da Bergamo e dove si ferma spesso anche per la notte. Nel febbraio 1929 il commissario di Ps di Città Alta Palmarini informa il questore di avere costantemente sotto sorveglianza il conte Dino Secco Suardo, popolare e antifascista, che effettua frequenti viaggi a Milano, ipotizzando che a Bergamo possa essersi rimesso in contatto con don Rota, del quale è amico dall'epoca della comune adesione al Ppi. Con l'inizio dell'anno scolastico 1932-33 viene trasferito a Bergamo al liceo classico statale 'Sarpi', abita in Borgo Canale 23. Nel 1934 abita presso i propri genitori in via Sudorno 14. Non è iscritto al Pnf ma all'Associazione fascista della scuola di Bergamo sezione Media. Nel dicembre 1934, in occasione della periodica revisione dello schedario dei sovversivi, dalla Questura viene ipotizzata la radiazione di don Rota dallo schedario, ma il brigadiere Calanca, "trattandosi che il sacerdote Prof. Rota è persona colta e conosciutissima per il suo passato di Presidente Provinciale di Bergamo della disciolta associazione Reduci", esprime in proposito parere negativo. Nel 1936 è vice-preside del liceo 'Sarpi' e in questa circostanza il suo atteggiamento verso il regime è definito "favorevole ed ossequiente". Lo stesso brigadiere Calanca, che due anni prima aveva espresso parere negativo alla radiazione del sacerdote dallo schedario dei sovversivi, in una nota dell'8.7.1936 al questore cambia parere scrivendo che don Rota "è idoneo a presiedere i R. Licei Ginnasi d'Italia e presentemente ricopre la carica di vice-preside di questo R. Liceo-Ginnasio. Non è inscritto al Pnf ma verso il Regime e le direttive del Governo Nazionale si dimostra favorevole ed ossequiente. Iscritto alla Associazione Naz. Fascista della Scuola, è ex Combattente, decorato al valor Militare, inscritto al Nastro Azzurro e alla Associazione Nazionale del Fante. Premesso quanto sopra si esprime parere favorevole alla concessione della rinnovazione del passaporto per gli Stati richiesti e nel frattempo si propone che il Rota sia radiato dallo schedario dei sovversivi di questa Provincia avendo dato prova di ravvedimento del suo passato". La radiazione avviene il giorno stesso. Morto alla fine di novembre 1957. Sulle vicende di don Rota durante il periodo fascista e sui fatti principali della sua vita dopo la fine del fascismo si rimanda al libro del 2018 di Barbara Curtarelli ‘Ho fatto il prete’, specialmente alle pagine 89-90, alle quali si rimanda anche per l’indicazione di notizie e di fonti ulteriori. (G. Mangini)