Sozzi Giovanni Angelo


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n. busta
111
n. fascicolo
3350
Primo estremo
1937
Secondo estremo
1947
Cognome
Sozzi
Nome
Giovanni
Altri nomi
Angelo
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1899/10/07
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
minatore
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Castione della Presolana (Bg) il 7.10.1899, antifascista, minatore. Ha prestato servizio militare come soldato in artiglieria da montagna. Lui e tutta la sua famiglia erano iscritti al fascio ma nel 1930 vengono espulsi per indegnità. Il padre di Sozzi è stato segretario del Pnf di Castione della Presolana dal 1924 appunto fino al 1930, anno nel quale viene destituito perché, come scrivono i Cc di Bergamo alla Questura, “si avvaleva di detto incarico per commettere violenze e soprusi”. Il 26.8.1939, verso le 23, con alcuni amici (Leone Canova; Giuseppe Antonio Ferrari; Costantino Ferrari; Tommaso Medici, 24 anni, operaio, tutti di Castione) Sozzi entra nel Dopolavoro. Saputo che poco prima, verso le 22, il segretario del fascio locale dott. Paolo Canu aveva vietato a Bortolo Canova (26 anni, di Castione) l’ingresso nello stesso Dopolavoro dove si svolgeva una festa danzante riservata ai villeggianti del paese, e che alle insistenze di Canova il segretario fascista lo aveva spinto fuori dal Dopolavoro, insieme agli amici disapprova apertamente l’operato di Canu. Qualche ora dopo, verso le 2 del nuovo giorno, dopo l’uscita di Canu dal locale, Sozzi e i suoi amici si recano presso l’abitazione di Canu gridando “Abbasso il segretario del fascio”. Quando poi questi si affaccia alla finestra, il gruppo si allontana e, mentre si sta allontanando, Sozzi grida ‘Viva Lenin’. Oltre a questa ragione, viene denunciato alla Commissione Provinciale anche perché, in seguito alla sua espulsione dl Pnf insieme a quella dei suoi famigliari nel 1930, da quell’anno conduce “una sistematica campagna denigratoria contro il Regime”. Nel loro rapporto, i Cc osservano che G. Sozzi “non ha precedenti penali, ha frequentato le scuole elementari ed è di intelligenza comune. Però è ritenuto scaltro ed essendo di facile eloquio riesce a trarre in inganno. É dedito all’alcoolismo ed in Castione della Presolana è temuto per il suo carattere violento, autoritario e vendicativo”. La Commissione Provinciale di Bergamo per il confino di polizia si riunisce per discutere il suo caso il 23.10.1939. Nel corso della seduta Sozzi si difende dicendo che non conosceva il Canova allontanato dal Dopolavoro se non di vista, che lui e i suoi amici si sono allontanati cantando, che non ha affatto gridato ‘Viva Lenin’, ammettendo però di aver pronunciato parole contro il segretario politico fascista perché questi non è ben visto in paese. La Commissione lo condanna per un anno al confino a Matera. Da Matera viene trasferito a Navelli (Aq) dal 10.11.1939 e poi, dal 16.12.1939, a Pisticci (Mt). In seguito all’inchiesta condotta dai Cc per il caso di Sozzi, al dottor Paolo Canu non viene confermato l’incarico di segretario comunale e di segretario del fascio di Castione della Presolana e trasferito a Vilminore di Scalve (Bg) come segretario comunale, senza alcun incarico politico. Nel marzo 1940 il padre di Sozzi presenta domanda di grazia per il figlio. Ne deriva l’incarico alla Prefettura di Bergamo, da parte del Ministero dell’Interno, di raccogliere informazioni utili a fornire una riposta positiva o negativa. Nel suo rapporto alla Questura di Bergamo del 12.3.1940, il capitano comandante la compagnia dei Cc di Bergamo, Mario Badoglio, rileva che “da accertamenti eseguiti è risultato che il Sozzi svolgeva opera occulta fra elementi del luogo discutendo ed esagerando lamentele contro le autorità del paese. Per quanto non sia stato possibile conoscere se i famigliari del Sozzi fossero stati espulsi dal partito o fosse soltanto loro negata la rinnovazione della tessera, sta d fatto che fra i Castionesi, al momento del noto incidente, circolava la voce della loro espulsione e che gli stessi erano ritenuti indegni di appartenere al Partito. Non è stato possibile controllare se nel 1924 al Sozzi Giovanni non sia stata rinnovata la tessera per non aver inviato la relativa quota, trovandosi all’estero. Si conferma che il provvedimento contro il Sozzi produsse, a suo tempo, favorevole impressione fra l’elemento fascista di Castione della Presolana”. L’istanza di grazia viene respinta. Sozzi viene liberato il 21.6.1940 con l’obbligo di presentarsi in Questura a Bergamo entro 4 giorni e rientra a Castione il 25.6.1940. Nell’aprile 1942 per buona condotta gli viene concesso il passaporto per la Germania, dove intende recarsi per lavoro. Il 21.8.1947 viene incluso nell’elenco dei confinati politici durante il regime fascista con la qualifica di antifascista. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia in doppia posa del 24.10.1939. (G. Mangini)
Familiari
Sozzi Bortolo Pietro (padre)
Segretario del Pnf di Castione della Presolana dal 1924 fino al 1930, quando viene destituito perché, come scrivono i Cc di Bergamo alla Questura, 'si avvaleva di detto incarico per commettere violenze e soprusi'.
Migliorati Caterina (madre)
Sozzi Bartolomea (sorella)
Nata a Castione della Presolana il 19.10.1900.
Luoghi di residenza
Castione della Presolana Lombardia Italia (1899 - ?)
Fatti notevoli
1939/08/26 - 1939/08/26
Il 26.8.1939, verso le 23, con alcuni amici entra nel Dopolavoro. Saputo che poco prima, verso le 22, il segretario del fascio locale dott. Paolo Canu aveva vietato a Bortolo Canova (26 anni, di Castione) l'ingresso nel Dopolavoro dove si svolgeva una festa danzante riservata ai villeggianti del paese, e che alle insistenze di Canova il segretario fascista lo aveva spinto fuori, qualche ora dopo, verso le 2 del nuovo giorno Sozzi e i suoi amici si recano presso l'abitazione di Canu gridando 'Abbasso il segretario del fascio'. Quando poi questi si affaccia alla finestra, il gruppo si allontana e Sozzi, mentre si allontana, grida 'Viva Lenin'.
Sanzioni subite
confino politico (1939/10/23 - 1940/06/21)
La Commissione provinciale lo condanna per un anno al confino a Matera. Da Matera viene trasferito a Navelli (Aq) dal 10.11.1939 e poi, dal 16.12.1939, a Pisticci (Mt).
Relaz. con altri soggetti
Canova Leone
ASBg, Sovversivi
Ferrari Giuseppe Antonio
ASBg, Sovversivi
Ferrari Costantino
ASBg, Sovversivi
Medici Tommaso
Canu Paolo (fascista)
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
no