Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Corte di Lecco il 16.6.1882, residente a Calolziocorte (Bg) in piazza Vittorio Veneto, muratore, sovversivo. Ha partecipato alla prima guerra mondiale come soldato ed è iscritto all'Associazione nazionale combattenti. Sposato con Angelina Marsetti, ha tre figli (Angelo, n. 1908; Mario, n. 1920; Amalia, n. 1924). Il 30.5.1935, verso le 21, un gruppo costituito, oltre che da Stefanoni, da Angelo Milani (di Pietro e Camilla Turani, n. a Cisano Bergamasco il 14.9.1898 e residente a Olginate, Como, manovale), Francesco Longhi (di Giuseppe e Caterina Galli, n. a Monte Marenzo il 29.11.1892 e residente a Calolziocorte in via Fratelli Cittadini 2, muratore), dopo aver bevuto insieme in numerosi locali pubblici, rincasando intonano diverse canzoni e per ultimo l'inno dei lavoratori. Il falegname Arturo Valsecchi (fu Maurizio e Giacomina Mussini, n. a Calolziocorte l'1.2.1899), che si trovava nel cortile del Dopolavoro di Foppenico, frazione di Calolziocorte, uditi i canti sulla strada si avvicina al gruppo dei tre e li invita a smettere, cosa che avviene subito, constatando che tutti e tre erano completamente ubriachi. La stessa cosa viene confermata anche da Angelo Zappa (fu Giovanni e Clotilde Rocco, n. a Merate Brianza il 27.2.1899 e residente a Calolziocorte), conferma gli stessi fatti. I Cc lo arrestano il 4.6.1935 e il 6.6.1935 gli altri due. Il 6.7.1935 il pretore di Almenno San Salvatore lo condanna ad un mese di arresto. Con sentenza della Pretura di Almenno San Salvatore del 19.9.1936 viene condannato a 6 mesi di reclusione per oltraggio a Pubblico Ufficiale e 10 giorni di arresto per ubriachezza. Dal 1937 è iscritto ai sindacati fascisti dell'industria. Nel 1939 risulta vedovo e residente a Calolziocorte in largo Garibaldi n. 2. Nell'aprile 1940 i Cc di Bergamo esprimono parere sfavorevole alla sua ammissione al Pnf che però non ha mai chiesto. Il 31.7.1942 i Cc di Bergamo informano la Questura che "l'antifascista in oggetto generalizzato trovasi dal 22.4.1942 ricoverato nell'Istituto dei Vecchi di Villa d'Adda, dove versa in precarie condizioni di salute". Nel fascicolo è conservata una sua fotografia. Cpc, b. 4947, fasc. 059273, 1935-1942. (G. Mangini)