Profilo sintetico riassuntivo
Natro a Ponte Nossa (Bg) il 5.5.1910, falegname, antifascista, ex-miliziano in Spagna. Fratello di Paolo Bernardo, Maria (sposata Pilenga), Luigi (pregiudicato e nel 1939 in carcere), Matilde e Noemi, queste ultime sposate e residenti a Nossa. Il Tribunale di Bergamo il 5.5.1927 lo assolve per insufficienza di prove dall’imputazione di complicità in omicidio e furto. Nel 1931 svolge il servizio militare nel 30° Reggimento di Artiglieria da Campagna, che conclude nell’ottobre 1932. Dal 1932 al 1934 risiede a Bergamo in via T. Tasso 27. Il pretore di San Remo il 14.7.1934 lo condanna a 4 mesi di arresto e a 2.000 lire di multa per espatrio clandestino. Scontata la pena rientra a Bergamo ma subito dopo, nel dicembre 1934, espatria di nuovo clandestinamente e si reca in Francia presso la sorella Maria, ad Agen (dipartimento Lot-et Garonne, regione Nuova Aquitania), dove dal 1931 risiede anche il fratello Paolo Bernardo. Nel novembre 1935 Giovanni Alessandro Trussardi cerca di ottenere il rilascio del passaporto dal consolato italiano di Tolosa dichiarando di essere espatriato clandestinamente nel dicembre 1934. Come emerge dalla ricerca dello storico Matteo Cefis sui volontari bergamaschi arruolati nelle Brigate Internazionali, nel novembre 1936 entra in Spagna per aggregarsi alle milizie antifranchiste, entrando a far parte della batteria ‘Gramsci’ del reparto artiglieria della 45a Divisione Internazionale. Partecipa alle operazioni militari di Teruel. Nel settembre 1938 è sul fronte dell’Ebro, dove è ferito ai piedi da schegge di granata e viene ricoverato nell’ospedale della cittadina di Segorbe, nei pressi di Valencia. Le autorità italiane non ne hanno più notizia, ma il bergamasco Luigi Cortinovis, fu Vincenzo, il 26.3.1939 da Agen rientra a Bergamo dove abita in via Bianzana 13. Questi riferisce alla guardia scelta Santonocito della Questura di Bergamo che, pochi giorni prima di rientrare in Italia, ha saputo da Maria Trussardi a sua volta residente dall’ottobre 1932 ad Agen con il marito, il falegname Francesco Pilenga, che il fratello Giovanni fino al 1936 ha vissuto presso di lei ad Agen, per poi arruolarsi in Spagna nelle Brigate Internazionali, forse sposandosi con una donna spagnola. L’8.5.1939 il Cpc informa il Ministero degli Affari Esteri e il prefetto di Bergamo che, secondo fonte fiduciaria, Trussardi si troverebbe ricoverato nella nave commerciale ‘Asni’, requisita dal governo francese l’8.2.1939, salpata da Barcellona e ancorata nel porto di Port Vendres per farne una nave ospedale per la cura di feriti e malati usciti dalla Spagna. In effetti Trussardi si trova su quella nave, dove collabora come infermiere nella cura dei feriti. La nave ‘Asni’ viene evacuata nel marzo 1939, anche Trussardi viene fatto sbarcare e portato più a nord, nel campo di internamento di Le Barcarès nei pressi di Perpignano, da dove riesce ad evadere nell’agosto successivo. La Questura di Bergamo è sempre alla ricerca di sue notizie. Il 6.6.1939 Onesta Cortinovis, scrivendo da Agen alla madre Caterina Rota vedova Cortinovis (residente a Bergamo in via Bianzana 13), afferma che Giovanni Trussardi si è arruolato nelle Brigate Internazionali, inoltre che quando l’esercito franchista ha puntato su Madrid, Trussardi è stato fatto prigioniero e che nel maggio 1939 si trovava internato in un campo di prigionia a Perpignano, in Francia, aggiungendo che Maria Trussardi Pilenga (all’anagrafe Luigia Francesca Maria, detta Maria), è una spia al servizio della polizia francese. La Cortinovis, come rileva una nota interna della Questura di Bergamo del 10.6.1939, “raccomanda pertanto che non si faccia sapere che le ha date lei tali notizie”. Il 15.7.1939 il Cpc trasmette alla Prefettura di Bergamo copia della fotografia di Giovanni Trussardi, con la richiesta di confermarne l’identità. La richiesta viene trasmessa ai Cc di Clusone, che il 17.8.1939 rispondono alla Prefettura di Bergamo scrivendo che nella fotografia trasmessa “si identifica perfettamente il nominato in oggetto”. La fotografia, però, non è conservata nel fascicolo. Il 29.1.1940 Trussardi si sposa a Tolosa con Celestina Bellini. Il 20.12.1941 i Cc di Clusone informano la Questura di Bergamo che Trussardi risiede a Nossa in via 4 Novembre e che nell’ultimo trimestre ha tenuto buona condotta morale e politica, pertanto a partire dal 7.10.1941 è stata revocata la libertà vigilata a cui era stato sottoposto dalla Questura. Ritornato poi in Francia, non risponde alla chiamata militare italiana. Svolge un ruolo significativo nella Resistenza francese. Secondo la ricostruzione effettuata da Giuseppe Marchetti dell’Aicvas nel 1977, Trussardi muore a Tolosa il 6.1.1974. (G. Mangini)