Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Ponte San Pietro (Bg) il 4.9.1882, muratore, conducente di bestiame, sospetto anarchico. Il 9.11.1915 si trasferisce a Busto Arsizio (Va) e poi a Voghera (Pv). Allontanatosi dal territorio pavese, viene radiato dal novero dei sovversivi di quella provincia il 7.11.1924. Negli anni successivi lavora in Svizzera, Francia, Spagna (dove si muove tra Barcellona, Santander e Bilbao) e non fa più ritorno a Ponte San Pietro. Il 9.12.1930 il Tribunale di Grasse (dipartimento Alpi Marittime, regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra) lo condanna a due mesi per furto. Il 16.2.1933 la Divisione di Polizia Politica della DGPS - Direzione Generale di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno chiede sue notizie alla Prefettura di Bergamo, che incarica del compito i Cc di Ponte San Pietro. Questi il 10.3.1933 comunicano che Locatelli sembrerebbe trovarsi a Genova e in tal senso il 13.3.1933 la Prefettura di Bergamo risponde a Roma alla richiesta della Polizia Politica. Il 21.3.1933 i Cc di Ponte San Pietro confermano alla Questura che Locatelli si trova nei pressi di Genova e, nella circostanza, lo definiscono come pericoloso pregiudicato per reati contro la proprietà, ex-ammonito e vigilato speciale, anche se dal 1909 non ha più subito condanne. Nel 1933 la Questura di Brescia viene incaricata della duplicazione della fotografia di Locatelli, presente nel fascicolo, tratta dalla sua carta d’identità. Ciò dipende dal fatto che l’attenzione nei suoi confronti da parte del Ministero dell’Interno era ripresa in seguito al fatto che un informatore della polizia fascista aveva comunicato la presenza di Locatelli a Nizza come frequentatore degli anarchici e l’informazione viene trasmessa il 21.11.1933 dal Ministero al console italiano a Nizza e alla Prefettura di Bergamo. Il 5.6.1936 il Ministero dell’Interno riferisce al prefetto di Bergamo che, però, il console generale italiano a Nizza non ha notizie sulla presenza di Locatelli nella città francese. I Cc di Voghera (Pv) l’8.9.1936 comunicano alla Questura di Bergamo di aver fermato Locatelli, che poi viene tradotto a Bergamo. I Cc di Voghera trasmettono alla Prefettura di Bergamo e al Cpc il verbale dell'interrogatorio svolto il 26.2.1937, durante il quale Locatelli afferma di essere rientrato dalla Spagna nel settembre 1932 e di non conoscere l’anarchico Angelo Mondani (Cpc, b. 3347, 1929-1934, nato ad Anghiari, in provincia di Arezzo, nel 1900, anarchico, prima bracciante e poi esercente bar, residente in Francia). Il 22.4.1937 il Cpc si rivolge al prefetto di Bergamo chiedendo sia di verificare se effettivamente Locatelli è rientrato in Italia nel settembre 1932, sia di raccogliere tutte le informazioni possibili sui rapporti tra Locatelli e Angelo Mondani. Il Ministero dell’Interno, evidentemente, ha il sospetto che Locatelli non sia affatto rientrato dalla Spagna nel 1932, ma di esservi rimasto fino al 1936 e, probabilmente, di essere coinvolto nelle milizie anti-franchiste. Per questo decide di far interrogare direttamente Locatelli, che viene invitato nella sede dei Cc di Voghera per chiarire i suoi rapporti con alcuni anarchici durante la sua permanenza in Spagna. Di questa decisione viene informata direttamente da Roma anche la Prefettura di Bergamo il 12.6.1937. Nella stessa data, allo scopo di procurarsi un riscontro alle dichiarazioni che verranno fatte da Locatelli nei giorni successivi, il Ministero dell’Interno ordina che venga preso contatto con l’anarchico Ernesto Ferriani, confinato ad Avigliano (Pz), per mostrargli la fotografia di Locatelli e farsi dire a sua volta quello che sa su di lui. Il verbale dell’interrogatorio di Locatelli, svoltosi il 7.7.1937, ha per oggetto i suoi rapporti appunto con Ernesto Ferriani e anche con Mario Zangrilli, Ettore Pellegrini e Alfredo Rossi. Locatelli ammette di averli conosciuti "per ragioni di lavoro nella mia qualità di capo-muratore presso la ditta ‘Majer’ di Ginevra. Gli stessi conducevano vita misteriosa, sfruttando le donne. Qualche volta ho prestato loro del denaro, che ancora debbo avere in restituzione. Gli stessi ho sempre fatto del tutto per sfuggirli", aggiungendo che l’ultimo contatto è avvenuto nel marzo 1932 a Bilbao. La Prefettura di Pavia l’11.8.1937 informa il Cpc e la Prefettura di Bergamo che Locatelli ha dichiarato di essere rientrato in Italia dalla Spagna nel settembre 1932. L’11.9.1939 la Questura di Pavia comunica a quella di Bergamo che Locatelli conduce vita randagia, senza residenza fissa e non figura all’anagrafe. Frequenta i mercati di Voghera e mantiene buona condotta morale e politica. A Pavia, inoltre, non ha precedenti penali, tuttavia deve essere lasciato nello schedario dei sovversivi. Il 23.9.1942 il Cpc chiede aggiornamenti sul conto di Locatelli alla Prefettura di Pavia. Anche Bergamo ne è interessata, ma i Cc locali il 16.10.1942, riferendo alla Questura, scrivono solo che Locatelli è definito anarchico e che non è più rientrato a Ponte San Pietro. La Prefettura di Pavia, per parte sua, l’8.12.1942 risponde alla richiesta del Cpc scrivendo che Locatelli continua a condurre una vita randagia vivendo in cascinali e che continua anche ad essere vigilato. Cpc, b. 2805, 1929-1942. Un fascicolo a suo nome è conservato in ACS, fondo ‘Polizia Politica’, b. 725. (G. Mangini, R. Vittori)