Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Calusco d’Adda (Bg) il 19.4.1883, celibe, lavoratore stagionale, anarchico poi fascista. Emigra in Svizzera nel 1899, a 16 anni. Dopo avere svolto il servizio militare nel 1903, viene richiamato sotto le armi in occasione della prima guerra mondiale. Approfittando di una licenza dal fronte, diserta tornando in Svizzera. Dopo la guerra viene amnistiato. Il 17.8.1927 il Cpc informa la Prefettura di Bergamo che il Consolato italiano di Zurigo si rifiuta di inviare alla Questura di Bergamo il proprio nulla osta per la concessione del passaporto a Locatelli a causa del suo comportamento ostile al fascismo durante il precedente soggiorno stagionale. Il segretario del fascio di Zurigo lo segnala come individuo non desiderabile in quella colonia italiana, "già minata da troppi sovversivi e da elementi comunque antifascisti, che, purtroppo non mancano fra i lavoratori stagionali". Alla posizione di Locatelli si era interessato il pastore evangelico italiano in Zurigo, dr. Carlo Romano. A loro volta, il 20.9.1927 i Cc di Bergamo inviano alla Questura una nota informativa in cui esprimono parere sfavorevole alla concessione del passaporto, perché Locatelli all’estero potrebbe fare opera di propaganda contraria al fascismo, e anche se durante la sua permanenza in Italia Locatelli non si è espresso in modo sfavorevole verso il fascismo, secondo i Cc ciò è avvenuto più "per timore di rappresaglia siccome l’atmosfera del suo paese non è favorevole per il sovversivismo", che per effettiva convinzione politica. Probabilmente grazie al fatto di avere comunque ottenuto il passaporto, rientra in Svizzera, ma il 6.6.1928 viene inserito in BR con la qualifica di ‘disertore’ per "rintraccio e vigilanza qualora rientrasse o fosse rientrato regno". Su tale documento di segnalazione, richiesto e ottenuto dalla Questura di Bergamo al Ministero dell'Interno, è incollata una sua fotografia. Tuttavia, una nota del Consolato italiano di Zurigo al Cpc e da questo trasmessa alla Prefettura di Bergamo il 21.7.1928, informa che nella città svizzera Locatelli non ha dato luogo a rilievi particolari e anzi ha avuto dispute con gli antichi compagni anarchici, dichiarando che anarchico non è più da 20 anni. Inoltre, dopo il miglioramento delle sue condizioni economiche, dimostra di volersi avvicinare agli ambienti ‘sani’ della colonia italiana di Zurigo. Per questo motivo il Consolato decide di rinnovargli il passaporto per 6 mesi. Il 25.4.1933, comunque, il Cpc segnala alla polizia di frontiera che Locatelli è incluso in RF. Nel 1934 è domiciliato in Markwartstrasse 56 a Zurigo. Nei periodi di Natale e Pasqua degli anni dal 1936 al 1939 trascorre abitualmente alcuni giorni di vacanza a Carvico (Bg) presso il fratello Pasquale Locatelli, senza mai dar luogo a rilievi. In ognuno di tali viaggi l’ingresso e l’uscita dall’Italia sono regolarmente segnalati alla questura di Bergamo dalla polizia di frontiera. Nel 1936 il Cpc segnala che Locatelli mantiene buona condotta politica, che è ‘di buoni sentimenti nazionali e per queste ragioni, recentemente è stato ammesso a questa sezione dell’O.N.D’. Nel 1939 risiede Zurigo a Seestrasse 408 e nel corso degli ultimi anni si è avvicinato progressivamente al fascismo, tanto che in varie occasioni, come scrive il Cpc al prefetto di Bergamo il 24.8.1939, ‘ha sostenuto delle dispute, anche con vie di fatto, con sovversivi che si erano permessi di denigrare in sua presenza l’Italia e il fascismo. É iscritto al Dopolavoro (non può esserlo al Pnf perché disertore, amnistiato), frequenta assiduamente la Casa degli italiani e si manifesta ovunque un sincero ammiratore della persona del Duce, nonché delle realizzazioni del fascismo’. Per questo viene proposta la sua radiazione dallo schedario dei sovversivi, che avviene nell’ottobre 1939. (G. Mangini, R. Vittori)