Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Lodrino, frazione di Riviera (Canton Ticino, Svizzera) il 15.10.1906, antifascista, fratello di Amleto (b. 54) e Dante. Nato in Svizzera, rientra in Italia con la famiglia ma, ancora bambino, nel 1914 emigra di nuovo in Svizzera, a Goldach (Cantone di San Gallo), con i genitori e il fratello Amleto, mentre il fratello Dante rimane presso la nonna a Brembate Sotto. Nel 1920 Romeo, che ha 14 anni, si stabilisce presso la zia materna Alessandrina Rosa a Brembate. Il padre Edoardo Paolo (b. 55) invece rimane in Svizzera perché su di lui, disertore di guerra, pende un mandato di cattura emesso dal Tribunale Militare di Milano. Nell’ottobre 1925 Romeo viene condannato a 15 giorni di arresto dalla 2a Pretura di Milano per contravvenzione al foglio di via obbligatorio. Chiamato alle armi nel 1926, presta servizio militare in Cirenaica. Con sentenza del 4.5.1927 del Tribunale Civile di Derna (Cirenaica) è condannato ad 1 anno e 6 mesi di reclusione per furto qualificato commesso durante il servizio militare, scontando interamente la pena. Rientrato dalla Libia, il 2.8.1930 torna in Svizzera con regolare passaporto rilasciato dalla Questura di Bergamo per ricongiungersi con i genitori, residenti nel cantone di San Gallo. Il fratello Amleto nel documento biografico dei Cc di Bergamo viene definito ‘fanatico sovversivo e sospetto spia militare a nostro danno al servizio della Russia e della Germania e che da molti anni risiede Belgio’. Il 7.8.1932 la Prefettura di Como informa quella di Bergamo e il Ministero dell’Interno che Romeo Locatelli, dopo aver scontato 6 mesi di carcere per furto ed essere stato espulso dalla Svizzera, il 29.7.1932 viene consegnato dalla gendarmeria elvetica all’ufficio italiano di Ps del valico ferroviario di Chiasso, da dove con foglio di via obbligatorio viene destinato a Brembate Sotto, dove ritorna presso la nonna. Il 19.8.1932 i Cc di Bergamo raccolgono per la Questura le informazioni disponibili su di lui, qui sopra esposte. Allo scopo di dar luogo a riproduzioni, la Questura di Bergamo spedisce una fotografia di Locatelli al laboratorio fotografico della prefettura di Brescia, che provvede alla duplicazione, trasmettendone alcune copie l’11.9.1932. Il 19.9.1932 il prefetto di Bergamo trasmette 2 copie della fotografia di Locatelli al Cpc, unite ad una sua descrizione essenziale (statura 1.80, corporatura robusta, colorito roseo, capelli castani, naso rettilineo, viso rotondo, occhi castani, zigomi sporgenti), con l’indicazione dei precedenti giudiziari e politici, aggiungendo che ‘in passato manifestò idee contrarie al governo, ma non era ritenuto pericoloso’. Il 17.10.1932 viene arrestato dai Cc di Aosta per furto aggravato di bicicletta. L’1.11.1932 la Prefettura di Vercelli informa il Cpc e la Prefettura di Bergamo che Locatelli è irreperibile, mentre nel settembre 1934 si trasferisce da Brembate Sotto a Occhieppo Inferiore (Vc) presso il fratello Dante (n. 1908), scalpellino. Interrogato in proposito nel mese di dicembre 1934, Dante Locatelli informa che il fratello è stato presso di lui dal settembre al dicembre 1934 e che in quel momento svolge lavori stradali presso la ditta Puricelli. Nel gennaio 1935 la Prefettura di Vercelli informa il Cpc e per conoscenza la Prefettura di Bergamo che il 9.1.1935 Locatelli è stato fermato per misure di Ps perché sorpreso lungo la strada provinciale Cavaglià-Santhià, di notte e ‘in attitudine sospetta’, su una bicicletta non sua e senza fanale. Il 18.1.1935 la Questura di Bergamo, informata da Vercelli, riferisce al Cpc dell’arresto di Locatelli e trasmette gli indirizzi che gli sono stati trovati addosso dopo la sua perquisizione: Gaetano Negri, Boccaleone, Bergamo; Contiero parrocchiale, via A. Corti 30, Bergamo; Albergo Popolare, via Marco d’Oggiono, Milano. Processato, il 26.1.1935 viene condannato a 3 mesi e 15 giorni di reclusione e a un anno di libertà vigilata. Il pretore di Ivrea il 12.7.1935 emette nei suoi confronti un mandato di cattura perché deve scontare 3 mesi di arresto per contravvenzione all’articolo 712 del Codice Penale, ma Locatelli è irreperibile. La Questura di Bergamo affida l’incarico della sua ricerca ai Cc di Bergamo e al Commissariato di Ps di Treviglio. Il 24.10.1936 i Cc di Capriate S. Gervasio informano la Questura che agli inizi dell’anno Locatelli, definito "celibe, nullatenente, girovago non iscritto Pnf. Tiene cattiva condotta", si è allontanato da Brembate Sotto ‘per ignota destinazione’. Il 27.1.1938 gli stessi Cc di Capriate informano la Questura che, Locatelli, ancora ricercato, continua ad essere irreperibile. Il 18.6.1938 la Questura di Vercelli informa quella di Bergamo che Locatelli è stato radiato dal proprio elenco dei sovversivi, non essendo nato e non più residente in quella provincia. Sempre nel mese di giugno, la Questura di Bergamo invia ai Cc di Capriate S. Gervasio un modulo prestampato, intestato a Locatelli e compilato in alcune sue parti: operaio, scalpellino, girovago, celibe, condotta morale cattiva, socialista, sospetto. Il 24.11.1939 il Ministero dell’Interno invia alla Questura di Bergamo un telegramma in cui si afferma che Romeo Locatelli ha partecipato alla guerra di Spagna nelle milizie antifranchiste e chiede di arrestarlo, commettendo però un errore, dato che Romeo viene confuso con il fratello Amleto, morto in Spagna combattendo appunto nelle Brigate Internazionali. Tre giorni dopo, il 27.11.1939, la Questura di Bergamo invia alla Direzione Generale di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno un modulo prestampato e compilato, con allegata fotografia per l’inserimento in RF e con la descrizione delle caratteristiche somatiche di Locatelli: statura media, corporatura grossa, colorito bruno, capelli castani, naso rettilineo, zigomi appiattiti, voce grossa. Il 15.12.1939 il Ministero restituisce la foto di Locatelli, informando che il relativo cliché sta per essere inserito in BR. Il 27.11.1946 la Questura di Bergamo dispone la revoca delle ricerche. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia. Cpc, b. 2805, 1932-1939. (G. Mangini, R. Vittori)