Guzzi Giuseppe Natale Stefano


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n. busta
58
n. fascicolo
1733
Primo estremo
1923
Secondo estremo
1934
Cognome
Guzzi
Nome
Giuseppe
Altri nomi
Natale Stefano
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1897/12/25
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
operaio
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato il 25.12.1897 a Osio Sopra (Bg), ma risiede a Osio Sotto presso la cascina Abati. Fino all’anno 1900 il suo cognome è Colombo, in seguito assume il cognome Guzzi. Operaio presso gli stabilimenti della Dalmine, è sposato e ha un fratello di nome Stefano, a sua volta compreso nell’elenco dei sovversivi. Il 19.5.1921 viene denunciato dai Cc di Osio Sotto per “lesioni personali volontarie qualificate”, ma nel fascicolo non sono presenti documenti che chiariscano le circostanze che portano alla denuncia, della quale non è indicato l’esito. É però conservata la sua tessera del 1925 del Partito Comunista d’Italia, sequestrata dai Cc di Osio Sotto in seguito a perquisizione domiciliare avvenuta il 25.2.1926. La tessera porta la data del 2.1.1925, il n° 21312 e la firma autografa del segretario della sezione d’iscrizione. I Cc però non riescono a decifrare la firma del segretario comunista che ha firmato la tessera. Tradotto in carcere a Treviglio, su Guzzi iniziano subito le indagini ma a suo carico non emerge nulla, pertanto viene rilasciato il 2 marzo dopo essere stato diffidato e rispedito a Osio Sotto con foglio di via obbligatorio. Nel fascicolo è conservata la minuta del verbale con le sue dichiarazioni verbalizzate presso la Sotto-prefettura di Treviglio il giorno stesso del suo arresto. Guzzi dichiara di essere stato in precedenza socialista, “più perché era necessario esserlo per guadagnarsi di che vivere, che per convinzione. L’anno scorso, certo Bugini Giuseppe, da Osio Sotto, che lavora a Milano, ma non so precisamente in quale stabilimento, conoscendo i miei sentimenti precedenti, un giorno, me assente, portò a casa mia la tessera del partito comunista, consegnandola a mia moglie, alla quale lasciò l’incarico di invitarmi a versargli L. 5.50. Ciò che io non ho mai fatto. E poiché volevo restituire al Bugini la tessera, per non compromettermi, nel frattempo, la nascosi dietro un quadro in casa dove venne trovata dai Carabinieri e sequestrata. Da molto tempo non mi occupo più di politica e non avvicino più alcun socialista od elemento sospetto. Prometto in modo assoluto che per l’avvenire non darò più luogo a sospetti di sorta, anzi, se potrò, mi iscriverò al Fascio”. La dichiarazione di Guzzi potrebbe essere interpretata come un tentativo di limitare al massimo il proprio ruolo per auto-tutela, ma c’è un fatto che porta a ritenere veritiera la sua dichiarazione. La tessera del Pci a lui intestata, in effetti, non reca alcun timbro negli appositi spazi predisposti per il pagamento mensile delle quote associative, timbro che può essere apposto solo dal segretario della specifica sezione di appartenenza. Ciò significa che Guzzi effettivamente non ha mai versato alcuna quota, come lui stesso dichiara nell’interrogatorio presso la Sotto-prefettura di Treviglio. In seguito a tale vicenda, comunque, viene licenziato dagli stabilimenti industriali di Dalmine, ma trova lavoro presso lo stabilimento dello zinco a Trezzo d’Adda (Mi). Il 5.3.1926 il prefetto informa il comando dei Cc di Bergamo che dai documenti sequestrati dagli agenti della Questura al segretario provinciale del Pci, risulta che il capo della seconda zona in cui il Pci aveva suddiviso la provincia di Bergamo (Osio Sotto, Curno, Mariano al Brembo, Grumello del Piano, Canonica d’Adda, Sforzatica, Ghiaie) è Pietro Manzoni, che si faceva spedire la corrispondenza relativa al partito presso l’aspatrice Tranquilla Pansera. Manzoni era subentrato al precedente capo zona, Giuseppe Bugini, in seguito al trasferimento a Milano di quest’ultimo, mentre prima di Bugini il riferimento era Giuseppe Malvestiti, che si faceva spedire la corrispondenza all’indirizzo di Donato Gallo. Guzzi si trasferisce a Sesto San Giovanni il 12.12.1929 per lavorare come operario meccanico presso le Acciaierie e Ferriere Lombarde Falck. Nel novembre 1934 è ancora occupato a Sesto San Giovanni e risulta residente nella frazione Carusole di Brugherio (Mi), dove si è trasferito il 24.6.1930. I Cc di Brugherio il 9.12.1934 scrivono alla Questura di Bergamo che Guzzi “ha veramente dimostrato di non professare più le idee di sovversivo di un tempo, anzi, si è avvicinato al fascismo, non tralasciando occasione per dimostrare simpatia verso il regime e le organizzazioni di esso. Non è iscritto al Pnf”. Radiato nel 1934. (G. Mangini)
Familiari
Colombo / Guzzi Giuseppe Stefano (padre)
Giuseppe Stefano Colombo / Guzzi è figlio di Giuseppe, contadino (esposto all’ospedale di Milano nel 1867) e Teresa Pecis fu Giuseppe di 27 anni, contadina. Morto il 29.3.1922.
Garlini Maria Luigia (madre)
Operaia
Colombo / Guzzi Giovanni Stefano Carmelo (fratello)
Nato a Osio Sopra il 16.7.1900, morto a Osio Sopra il 22.4.1970.
Colombo / Guzzi Maddalena Marina Giovanna (sorella)
Nata a Osio Sopra il 15.7.1899, morta a Osio Sotto l’11.11.1983.
Luoghi di residenza
Osio Sotto Lombardia Italia Cascina Abati (1897 - ) Sesto San Giovanni Lombardia Italia (1929 - 1930) Brugherio Lombardia Italia frazione Carusole (1930 - )
Fatti notevoli
1926/02/25
Il 25.2.1926, in seguito a perquisizione domiciliare, gli viene sequestrata la tessera del Pci del 1925.
Sanzioni subite
diffida (1926/03/02 - )
Relaz. con altri soggetti
Bugini Giuseppe (comunista)
ASBg, Sovversivi
Manzoni Pietro (comunista)
Malvestiti Giuseppe (comunista)
ASBg, Sovversivi
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
Data di esclusione
1934
Documentazione allegata
tessera di partito (Tessera del Pci 1925)