Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Osio Sotto (Bg) il 17.3.1893, operaio negli stabilimenti di Dalmine. In seguito al sequestro di alcuni documenti, rinvenuti in una perquisizione effettuata dagli agenti della Questura di Bergamo nel novembre 1925 nella sede del Pci, Malvestiti viene arrestato il 30.11.1925 dai Cc di Osio Sotto come sospetto fiduciario del partito comunista per la zona di Osio Sotto, perché trovato in possesso di una fotografia che ritrae un gruppo di comunisti della Dalmine. La fotografia è allegata al fascicolo. La successiva perquisizione domiciliare, tuttavia, non porta al rinvenimento di ulteriori documenti. In una nota informativa del 25.1.1926 scritta dal sottoprefetto di Treviglio al prefetto Bergamo (e da questi alla locale Questura il successivo 28.1.1926), è scritto infatti che “dalla perquisizione domiciliare nulla è emerso di concreto a suo carico, manifesta idee comuniste, e si accompagna sovente con elementi sovversivi e di dubbia fede politica. Non ha altri precedenti né pendenze penali. Egli è costantemente sorvegliato dall’Arma di Osio Sotto o da quella di Dalmine poiché è operaio presso quegli Stabilimenti, ma non risulta che esplichi propaganda politica. Così non è stato possibile stabilire se egli sia effettivamente fiduciario comunista ma la sua poca capacità intellettuale lo farebbe escludere. Tanto pregiomi riferire a V.S. Ill.ma per dovere d’Ufficio in relazione a precedente corrispondenza”. A causa di questa vicenda la direzione degli stabilimenti di Dalmine lo licenzia, ma nell’aprile 1926 viene assunto dall’impresa dell’ing. Pietro Savoldelli di Bergamo per la costruzione dell’autostrada Milano-Bergamo in territorio Osio Sotto - Osio Sopra. Trasferito a Bergamo con tutta la famiglia il 10.5.1930, fino al 20.6.1933 vive in via Isabello 11, poi in Città Alta, in via del Vàgine 2, lavorando sempre come manovale. Nel settembre 1933 è disoccupato, ha moglie e tre bambini in tenera età. Radiato il 29.9.1933. La fotografia conservata nel fascicolo ritrae un gruppo di operai della Dalmine. Sul verso della fotografia c’è scritto, a lapis: “noti operai sovversivi supposti amici del Malvestiti Giuseppe”, mentre l’immagine sul recto ritrae 7 persone, in piedi vicino al muro di una costruzione. Il primo a sinistra certamente non è un operaio, dato l’abbigliamento palesemente più ricercato (forse un dirigente aziendale o un funzionario di Ps), mentre gli altri 6 sono operai, tutti schedati e identificati con il loro nome, da sinistra a destra rispetto all’osservatore: Sperandio Rota, Celestino Bombarda, Luigi Lazzari, Angelo Boffi, Pietro Carsana, Ernesto Maffioletti. (G. Mangini)
Documentazione allegata
fotografie scattate dagli organi di polizia
(La fotografia conservata nel fascicolo ritrae un gruppo di operai della Dalmine. Sul verso della fotografia c’è scritto, a lapis: “noti operai sovversivi supposti amici del Malvestiti Giuseppe”, mentre l’immagine sul recto ritrae 7 persone, in piedi vicino al muro di una costruzione. Il primo a sinistra certamente non è un operaio, dato l’abbigliamento palesemente più ricercato (forse un dirigente aziendale o un funzionario di Ps), mentre gli altri 6 sono operai, tutti schedati e identificati con il loro nome, da sinistra a destra rispetto all’osservatore: Rota (Sperandio, b. 93), Bombarda (Celestino, b. 14), Lazzari (Luigi, b. 53), Boffi (Angelo, b. 14), Carsana Pasquale (b. 26), Maffioletti (Ernesto, b. 58). )