Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Solza (Bg) il 2.5.1885, domiciliato a Milano, contabile privato, comunista. Tra il 18 e il 24.11.1925 è coinvolto in una serie di arresti di militanti comunisti operati dalla polizia fascista a Bergamo e in alcuni comuni della provincia, con l’accusa, tra le altre, di aver tentato di "mutare violentemente la costituzione dello Stato". Ne fornisce notizia il quotidiano milanese «Il Secolo» del 23.2.1926. Al termine del procedimento giudiziario, tuttavia, dei numerosi imputati solo 4 vengono condannati (Battista Bonomi, b. 16; Giuseppe Beltrami, b. 9; Vittorio Barcella, b. 7; Guido Galimberti b. 43), mentre gli altri, tra i quali Rottoli, vengono prosciolti per non aver preso parte al fatto. Sottoposto a vigilanza come ex-iscritto al Pci, nell’estate 1937 è sospettato di avere ospitato per 15 giorni, nella sua casa di Milano, Giuseppe Iacopini, comunista di Carrara poi espatriato clandestinamente. Nel 1938, sempre a Milano, risiede in via San Gregorio 11 e lavora come impiegato privato. É amico fedele dell’ex-deputato comunista bordighista milanese Luigi Repossi, detto Gin (1882-1957), confinato politico a Lipari e Ponza dal 1926 al 1932. A Milano, inoltre, frequenta il sarto comunista Arturo Grespi (Cpc, b. 2527), con il quale si ritrova nella Bottiglieria Gozzadini, dove l’aveva conosciuto. Grespi lo coinvolge nel tentativo di far pervenire dall’estero periodici versamenti in denaro alla famiglia dell’internato politico comunista Silvio Cianferotti. Il figlio di Grespi, Bruno (Cpc, b. 1322), ha combattuto nella guerra civile spagnola nella Brigata Garibaldi. Scoperto dalla polizia fascista, il 28.3.1938 viene condannato dalla Commissione Provinciale di Milano a 5 anni di confino politico alle isole Tremiti. Muore il 28.12.1938 all’ospedale di Foggia. La notizia della sua morte viene comunicata alla sorella Cleofe. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia in doppia posa. Cpc, b. 4470, 1938-1939. (G. Mangini)