Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Bergamo il 6.9.1886, meccanico, socialista sindacalista, nel 1907 risiede a Bergamo in via Pignolo 92, nel 1914 in via Osio 18, nel 1927 in via San Lazzaro 7. Si sposa a Bergamo il 31.5.1913 con Antonia Taiocchi, dalla quale ha dei figli. Nel settembre 1907 viene licenziato dalla Magrini per cattiva condotta. Nello stesso periodo frequenta i sindacalisti rivoluzionari Alessandro Caglioni, Antonio Paratico e Guido Pellicioli, con i quali tutte le sere si trova in Piazza Pontida, poi vanno all’osteria del Bigio in via Broseta 18, dove fanno una partita a carte e parlano sottovoce “dei suoi affari”, come afferma un’informativa al questore redatta il 4.9.1907 dall’agente Giuseppe Nativi. Nella nota biografica a lui dedicata, alla data del 5.5.1908 è scritto: “Lo Scarpellini non riscuote nell’opinione pubblica buona fama. Dimostrasi di carattere violento. É dotato di mediocre intelligenza e scarsa cultura, ritiensi abbia compiuti gli studi elementari. Esercita il mestiere di meccanico, dal quale trae sostentamento. Occupandosi di propaganda, non spiega attività nell’esercizio del suo mestiere; è un lavoratore fiacco e dedito al vino. Frequenta la compagnia di persone professanti idee sovversive, specialmente quella del Caglioni e del Paratico. Non ha mai ricoperto cariche amministrative o politiche. É socialista sindacalista ed ha una certa influenza, circoscritta, però, al luogo di sua residenza. Non consta che sia o sia stato in corrispondenza con personalità del partito socialista. Non consta che abbia dimorato all’estero; non ha mai collaborato alle redazioni di giornali; non consta che spedisca o riceva giornali o stampe sovversive. É incapace di tenere conferenze. É male educato; quando si ubriaca maltratta la madre, alla quale poco o nulla consegna del guadagno che percepisce. Con le autorità non si mostra rispettoso. Lo Scarpellini non fu mai proposto o sottoposto alla giudiziale ammonizione né al domicilio coatto. Con sentenza 10 febbraio 1904 dal Pretore del 1° Mandamento di Bergamo venne per clamori condannato a lire 16 di ammenda. Il 26 novembre 1907 dal Pretore del 1° Mandamento di Bergamo venne condannato a giorni 20 di reclusione per reato di oltraggio all’Arma dei RR.CC.”. Dal luglio al settembre 1908 lavora a Vertova (Bg) nell’officina elettrica Anesa. Licenziato, torna a Bergamo ma trova subito lavoro a Gazzaniga (Bg). Il 22.1.1909 è arrestato a Genova per misure di Ps e rimpatriato con foglio di via a Bergamo, in via Pignolo 92. Nell’aprile 1912, dopo un periodo di disoccupazione, lavora per la ditta Maccagno di via San Giorgio a Bergamo. L’11.10.1914 a Bergamo si iscrive al Gruppo Libertario Bergamasco. Dall’estate 1929 fino al 1930 lavora a Serina come meccanico presso il garage dei fratelli Bonaldi (uno dei quali, Giuseppe, tenente della Mvsn). Radiato nel 1930. Cpc, b. 4672, fasc. 028600, 1908-1931. (G. Mangini)