Mazzoleni Camillo Aristide Giovanni


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n. busta
70
n. fascicolo
2106
Primo estremo
1914
Secondo estremo
1941
Cognome
Mazzoleni
Nome
Camillo
Altri nomi
Aristide Giovanni
Presenza scheda biografica
Luogo di nascita
Data di nascita
1889/10/23
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
operaio tipografo
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Bergamo il 23.10.1889, licenza elementare, operaio tipografo presso la tipografia Bolis a Bergamo, dove risiede. Anarchico schedato, anche i suoi fratelli Luigi Giovanni, socialista massimalista, e Giovanni Ezechiele Giacomo, sospetto anarchico, a loro volta tipografi, sono compresi nell’elenco dei sovversivi. Riformato in un primo tempo dal servizio militare per insufficienza toracica, viene richiamato come soldato di fanteria nel 55° Reggimento. Sindacalista, è attivo organizzatore dello sciopero dei tipografi nel novembre 1911, in seguito al quale viene denunciato all'autorità giudiziaria per lesioni e minacce ai danni di altri operai che non intendevano scioperare. Con sentenza del 26.2.1912 del tribunale di Bergamo viene condannato ad un mese di detenzione. Il 7 dicembre successivo il pretore di Bergamo lo condanna a 20 lire di ammenda per disturbo della quiete pubblica dopo schiamazzi notturni in preda al vino. Nel 1914 è gerente responsabile della rivista del Gruppo Libertario Bergamasco, «Libertà», che esce con due soli numeri nel settembre e nel novembre 1914. Nel febbraio 1925 lavora a Bergamo presso la tipografia Cattaneo di via Borgo Palazzo e la questura lo ritiene "sovversivo audace nemico del Governo e dello Stato. In caso di moti sarebbe pericolosissimo”. In seguito al ritrovamento, l'8.2.1926, di materiale esplosivo di proprietà dell’anarchico Luigi Caglioni, uno dei più attivi militanti anarchici bergamaschi, spesso in compagnia di Mazzoleni e degli altri componenti del Gruppo Libertario Bergamasco, il giorno successivo viene perquisita la sua abitazione a Bergamo in via Zambonate 17, che in realtà è quella del cognato Giuseppe Pezzotta, marito di sua sorella Teresa. In seguito alla perquisizione gli agenti della questura di Bergamo Tito Calanca e Michele Scalia sequestrano 2 fotografie di Matteotti, il passaporto per l'estero scaduto di Mazzoleni e alcuni libri e opuscoli: Errico Malatesta, Fra contadini; Pëtr Kropotkin, Ai giovani; Heinrich Mann, I poveri; Paolo Valera, Luigi Cadorna nei suoi disastri militari, bastonatori e fucilatori; Paolo Valera, Francesco Nitti, presidente dei Ministri; Paolo Valera, Il padre della patria studiato come uomo e come re; Paolo Valera, U il secondo re d’Italia; Paolo Valera, Giacinto Menotti Serrati direttore dell’Avanti!, con autobiografia di ‘Pagnacca’ e rivelazioni di Oddino Morgari; Armando Borghi, L’Italia tra due Crispi. Cause e conseguenze di una rivoluzione mancata; «L’Università Libera. Rivista mensile di coltura sociale»; Carlo Molaschi, Federalismo e libertà, Edizioni di «Fede!», nonché copie delle riviste «Germinal» e «Pensiero e Volontà». Mazzoleni è abbonato alla rivista anarchica «Fede» e sostiene la stampa anarchica e i perseguitati politici. Dopo la perquisizione viene fermato: è in tale circostanza che viene effettuata la fotografia per la sua scheda e poi rimesso in libertà. Una seconda perquisizione viene effettuata il 29.4.1926, in seguito alla quale viene sequestrata una fotografia di Malatesta, presente nel fascicolo. Dal febbraio 1927 Mazzoleni risiede a Milano presso il fratello Giovanni Ezechiele Giacomo e lavora presso la tipografia Miretti di Crescenzago (Mi). Nell’agosto 1928 abita a Milano in una camera in affitto, nel gennaio 1929 è occupato a Crescenzago presso la ‘Cartografica Molinari’. Nella primavera 1930 si trasferisce in via Canonica 10 presso la famiglia Pastori, nel marzo 1935 si trasferisce in via Moretto 4. Da questo momento non ci sono ulteriori segnalazioni. Nel luglio 1941 risulta iscritto al Pnf come ex combattente con anzianità al 3.3.1925 e lavora come tipografo del gruppo Tonoli a Milano. Il 4.10.1941 viene radiato dal novero dei sovversivi schedati, ma non da quello dei sovversivi comuni. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia in doppia posa. Cpc, b. 3184, 1926-1941, scheda biografica. (G. Mangini)
Familiari
Mazzoleni Anselmo (padre)
Nato nel 1854, intagliatore
Pelizzoli Luigia (madre)
Mazzoleni Armando Lorenzo (fratello)
Nato a Bergamo il 28.1.1899.
Mazzoleni Luigi Giovanni (fratello)
Nato a Bergamo il 18.4.1884, Impiegato presso la Tipografia Commerciale, socialista massimalista.
Mazzoleni Amalia Anna Maria (sorella)
Nata a Bergamo l’1.6.1885, morta il 29.3.1886.
Mazzoleni Teresa Maria (sorella)
Nata a Bergamo il 5.5.1886, si sposa a Bergamo il 6.9.1908 con Giuseppe Pezzotta.
Mazzoleni Giulia Pasqua (sorella)
Nata a Bergamo il 31.3.1888.
Mazzoleni Amalia Santina (sorella)
Nata a Bergamo l’1.11.1890.
Mazzoleni Pierina Camilla Maria (sorella)
Nata a Bergamo il 28.6.1892, morta a Urgnano (Bg) il 26.7.1892.
Luoghi di residenza
Bergamo Lombardia Itaia via Zambonate 17 (1889 - 1927) Milano Lombardia Italia via Cirillo 29 (1927 - 1928) Milano Lombardia Italia via Bramante 12 (1928 - 1930) Milano Lombardia Italia via Canonica 10 (1930 - 1935) Milano Lombardia Italia via Moretto 4 (1935 - )
Fatti notevoli
1911 - 1911
Attivo organizzatore dello sciopero dei tipografi nel novembre 1911, in seguito al quale viene denunciato all'autorità giudiziaria per lesioni e minacce ai danni di altri operai che non intendevano scioperare.
1914 - 1914
Nel 1914 è gerente responsabile della rivista del Gruppo Libertario Bergamasco, «Libertà», che esce con due numeri nel settembre e nel novembre 1914.
Partecipa alla prima guerra mondiale come soldato di fanteria.
Sanzioni subite
perquisizione (1926/02/09 - 1926/02/09)
Il 9 febbraio 1926 viene perquisita l'abitazione di Mazzoleni, che vive a Bergamo presso il cognato Giuseppe Pezzotta marito della sorella di Mazzoleni, Teresa Maria. In seguito alla perquisizione gli agenti della Questura di Bergamo Tito Calanca e Michele Scalia sequestrano due fotografie di Matteotti, il passaporto per l'estero scaduto di Mazzoleni e alcuni opuscoli: Ai Giovani; Il padre della patria; Il secondo re d'Italia; Luigi Cadorna; I poveri; Giacinto Menotti Serrati; Federalismo e Libertà; Francesco Nitti; L'Università Libera; L'Italia tra due Crispi; Fra contadini, nonché copie delle riviste «Germinal» e «Pensiero e Volontà». In seguito alla perquisizione viene fermato: in tale circostanza viene effettuata la fotografia per la sua scheda e poi rimesso in libertà.
arresto (1926/02/09 - )
In seguito alla perquisizione del 9 febbraio 1926 viene fermato: in tale circostanza viene scattata la fotografia per la sua scheda e poi rimesso in libertà.
perquisizione (1926/04/29 - 1926/04/29)
Una seconda perquisizione viene effettuata il 29 aprile 1926, e porta al sequestro di una fotografia di Malatesta.
Relaz. con altri soggetti
Caglioni Luigi (anarchico)
ASBg, Sovversivi
Ghirardi Gaetano (anarchico)
ASBg, Sovversivi
Colla Vittore Antonio (anarchico)
ASBg, Sovversivi
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
Data di esclusione
1941.10.04
Documentazione allegata
fotografia in doppia posa scattate dagli organi di polizia Ritratto fotografico di Errico Malatesta
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 3184, Fascicolo
Riferimenti bibliografici
DBAI 2004
riferimento p. 134.
Kropotkin 1918
Mann 1919
Valera 1919/a
Valera 1919/b
Valera 1920/a
Valera 1920/b
Valera 1920/c
Borghi 1924
Malatesta 1920
Università Libera 1925
Molaschi 1925