Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Calcio (Bg) il 15.5.1892, comunista, bracciante, muratore, minatore, terza elementare, celibe. Partecipa alla prima guerra mondiale. Tra il 1911 e il 1922 subisce numerose condanne per lesioni e furto. Nel 1923 emigra a Parigi, dove risiede in rue Ortean 11. Viene arrestato nell’aprile 1930 perché detiene esplosivi e il quotidiano fascista «Il Popolo d’Italia» del 19.4.1930 (una copia del quale è contenuta nel fascicolo) scrive che Seghezzi è implicato insieme ad altri nell’attentato del 14.4.1930 del Boulevard Mc Donald di Pantin, a Parigi, in cui un gruppo di antifascisti in un locale pubblico fa fuoco su un gruppo di fascisti tra i quali rimangono uccisi Giovanni Verrecchia e Pietro Forcari. L’accusa contro Seghezzi è di aver consegnato a Simone Benigni (di Francesco) un pacco con 45 cartucce di cheddite, 30 detonatori e due metri di cordone Bickford. Interrogato dalla polizia francese, afferma di aver trovato per caso il materiale esplosivo in prossimità del quartiere parigino della Porta di Clignancourt, mentre la polizia ritiene sia stato sottratto in qualche cantiere. Il Tribunale della Senna lo condanna a 4 mesi di reclusione. Liberato prima della decorrenza completa dei termini, viene espulso dalla Francia. Il 21.6.1930 viene fermato alla frontiera di Domodossola e rimpatriato il 4.8.1930 a Calcio, dove risiede in via Chiesa Vecchia. Dal 1931 lavora come muratore per un’impresa ligure tra Genova Bolzaneto e Savona. Nel 1934 risiede a Genova in via Vittorio Emanuele 54. Radiato nel 1940. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia in doppia posa per la carta d’identità obbligatoria. Cpc, b. 4731, fasc. 050284, 1930-1940. (G. Mangini)