Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Bergamo il 7.7.1894, linotipista, sospetto anarchico, è fratello di Camillo Aristide Giovanni, anarchico e di Luigi Giovanni, socialista massimalista. Trasferitosi a Milano dal luglio 1912, risiede per 3 anni in via Sarpi 12 presso Teresina Pezzetto. Chiamato alle armi, la sua ferma dura dal 13.10.1915 al 14.9.1919, al ritorno va ad abitare in via Cirillo 22 a Milano. Nel capoluogo lombardo lavora presso la Periodica Lombarda di via Moscova 17, diretta dal fascista Edmondo Mazzucato, in precedenza anarchico. Implicato nella fuga del tipografo anarchico Luigi Caglioni, Mazzoleni agli inizi di febbraio 1926 viene fermato e tradotto da Milano a Bergamo insieme ad altri per chiarire la sua posizione. Per avere aiuto a favore del marito, la moglie di Mazzoleni si rivolge a Mazzucato, che il 15.2.1926 scrive infatti una lettera, su carta intestata ‘Consiglio Provinciale di Milano’, indirizzandola a Nino Dabbusi, Console della Mvsn e comandante della 24a legione “Carroccio” di Milano: “Eg. Sig. Dabbusi, Le presento la signora Mazzoleni moglie di un operaio da molto tempo alle mie dipendenze nello stabilimento che dirigo. Il Mazzoleni è un galantuomo, ottimo lavoratore e nostro simpatizzante, non da oggi soltanto. É meritevole del nostro appoggio. A lei, lo raccomando vivamente perché si compiaccia interessare la Milizia di Bergamo. Ringraziandola mi creda con cordialità dev. Mazzuccato Edmondo”. Dabbusi a sua volta scrive al questore di Bergamo, indirizzandogli un biglietto per presentare la moglie di Mazzoleni con allegata la lettera di Mazzucato, conservata nel fascicolo. Mazzoleni viene rimesso in libertà provvisoria con l’accusa di favoreggiamento ancora pendente. Radiato nell’ottobre 1933. Cpc, b. 3184, 1926-1941. (G. Mangini)