Mazzoleni Pasquale Luigi


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n. busta
70
n. fascicolo
2117
Primo estremo
1898
Secondo estremo
1936
Cognome
Mazzoleni
Nome
Pasquale
Altri nomi
Luigi
Presenza scheda biografica
Luogo di nascita
Data di nascita
1869/03/08
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
orologiaio proprietario di immobili
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Stezzano (Bg) il 8.3.1869, orologiaio, anarchico, ‘sovversivo biografato’ dal 30.4.1898. Porta a termine la seconda classe elementare. Da Stezzano si trasferisce definitivamente a Bergamo il 19.3.1889. È intimo amico dell’avvocato socialista di Bergamo Federico Maironi. La prima segnalazione relativa a Mazzoleni risale al 2.3.1898 in una nota riservata del prefetto Pietro Serafini di Bergamo indirizzata al Ministero dell’Interno, nella quale Mazzoleni e Pietro Caleffi vengono segnalati come anarchici attivi a Colognola al Piano, ipotizzando un rapporto dei due con Malatesta. Nella nota si osserva che “i due nominati individui, per ragioni di lavoro ebbero a dimorare fuori dal paese nativo, in centri ove esiste propaganda socialista ed anarchica. Risulta anche che i medesimi con discorsi in osteria ed in altri luoghi di ritrovo, abbiano tentato di far proseliti alle loro idee, ma non trovarono aderenti stante l’indole della popolazione di Colognola, refrattaria a quanto sia contrario all’ordine e si discosti dai principi cattolici. Aggiungerò che tanto il Mazzoleni che il Caleffi avevano trovato in qualche operaio della Società della lavorazione del Gres che appartengono per nascita ad altre provincie, dei compagni di fede, ma da qualche anno essi hanno dovuto astenersi da qualche manifestazione pubblica per non incorrere in serie conseguenze, visto il contegno risolutamente a loro contrario degli abitanti del luogo”. A questa segnalazione non segue alcun riscontro da parte del Ministero dell’Interno fino all’autunno successivo quando, in seguito all’arresto di Malatesta ad Ancona nel gennaio 1898 in occasione dei moti del pane e al sequestro delle sue carte, emergono riscontri a quanto scritto dal prefetto Serafini. Infatti, il 22.11.1898 dal Ministero dell’Interno - Direzione Generale di PS viene spedita al prefetto di Bergamo la nota n. 12658 riservata urgente, nella quale si dice che dalla carte sequestrate a Malatesta sono emersi alcuni nomi di bergamaschi, appunto quelli di Pasquale Mazzoleni e del falegname anarchico bergamasco Pietro Caleffi, dei quali si chiedono informazioni e profili biografici. Nel 1899 Mazzoleni è domiciliato a Colognola al Piano, dove fa l’orologiaio. Nel mese di giugno 1899 presso l’ufficio postale di Torino vengono sequestrati 3 pacchetti di stampati a lui diretti, provenienti da Paterson (New Jersey, Usa), che contengono copie della rivista «La Questione Sociale» del 18.3, 25.3, 1.4.1899. Il 6.6.1899 un ispettore di Ps riferisce al Giudice Istruttore del tribunale di Bergamo che Mazzoleni “è appassionatissimo della lettura, specialmente di libri che trattano di questioni sociali, e di periodici sovversivi, che spesso riceve”, ma la popolazione di Colognola, prevalentemente agricola, tranquilla e religiosa, non gli consente un’efficace propaganda. Nella stessa nota si legge che è stato trasmesso al Giudice Istruttore un pacco che contiene “diverse carte, giornali, stampati e corrispondenze sequestrate nell’abitazione del Mazzoleni, come all’unito verbale”, ma della nota e del verbale nel fascicolo intestato a Mazzoleni non c’è traccia. In seguito alla stessa perquisizione, dei citati fascicoli de «La Questione Sociale» vengono trovate più copie. Questo induce la prefettura a sospettare che Mazzoleni se ne faccia tramite per la distribuzione ad altre persone, pertanto l’8.6.1899 il prefetto incarica il comando dei Cc di Bergamo di procedere con le indagini per verificare se la distribuzione della rivista abbia avuto luogo. La risposta negativa da parte dei Cc giunge al prefetto il 14.6.1900. Il non aver effettuata la distribuzione del materiale a lui pervenuto, o il non aver potuto i Cc accertarne la realizzazione, in effetti, è la ragione per la quale tutte e quattro le inchieste attivate dall’Ufficio Istruzione del Tribunale civile e penale di Bergamo si chiudono con un non luogo a procedere. Come scrive al prefetto di Bergamo lo stesso Tribunale il 13.12.1899, “ben quattro processi furono istruiti da questo Ufficio d’Istruzione in confronto del Mazzoleni Pasqualino di Colognola del Piano, e tutti furono chiusi con Ordinanza di non farsi luogo a procedere. Dette ordinanze portano la data 26 giugno, 23 luglio, 24 agosto, 23 novembre anno corrente. I processi furono iniziati dalla Procura del Re in Torino, a cui sempre da quella autorità di P.S. furono trasmessi dei pacchetti contenenti alcune copie del giornale La Questione Sociale, edito a Paterson in America. Quell’Ufficio d’Istruzione dichiarò sempre la propria incompetenza trasmettendo gli atti a questa Procura del Re, essendo i pacchetti diretti a Mazzoleni Pasqualino, residente a Colognola al Piano. Quest’Ufficio d’Istruzione per la prima volta richiese quest’Ufficio di P.S. per una perquisizione in casa del Mazzoleni. Il Delegato De Martino sequestrò manoscritti e stampati d’indole socialista che furono trasmessi all’Autorità richiedente. Risultò che il Mazzoleni è inscritto nel numero dei socialisti militanti di questa provincia, ma non fu possibile stabilire che egualmente egli abbia divulgato degli scritti sovversivi e specie il periodico La Questione Sociale. Siccome poi i quattro processi avevano per base la semplice trasmissione non richiesta al Mazzoleni del periodico La Questione Sociale, così il Giudice Istruttore dichiarò sempre non farsi luogo a procedere per inesistenza di reato”. Dal mese di agosto 1900 abita a Bergamo, Fuori Porta Osio n° 60. Nel dicembre 1900 il suo nome compare sui registri sequestrati negli uffici del settimanale anarchico «L’Agitazione» di Ancona (14.3.1900-18.4.1901), e ciò induce la prefettura di Bergamo ad ipotizzare un suo rapporto diretto con Malatesta. Una nota del 1.3.1904 dice che, secondo alcune voci, Mazzoleni avrebbe avuto intenzione di rifugiarsi all’estero, ma che ha rinunciato a tale proposito e che intenda vendere la casa ipotecata per costruirsene un’altra. Da una nota del 15.11.1913 risulta che abita a Bergamo in viale Vittorio Emanuele n. 36 e che non partecipa a manifestazioni di carattere politico, continua però a professare idee sovversive. Dall’autunno 1925 è abbonato a «L’Avanti» e a «Quarto Stato», inoltre legge “pubblicazioni sovversive”. Il 24.6.1926 va a risiedere a Redona, viale Operai, Villa Bendotti senza numero, dove fa l’orologiaio. Nel maggio 1927 con la famiglia si trasferisce in Viale Vittorio Emanuele 50, in casa propria. Dal luglio 1928 (l’agente Jacobazzi, che redige il periodico rapporto sul suo conto, scrive “dall’uglio”) “non ha dato luogo a rimarchi”. Nel 1928 non lavora più e vive di rendita essendo proprietario di stabili. Nel giugno 1931 risiede a Bergamo-Valtesse, via Ponte di Pietra 4, dove si era stabilito il 19.8.1929, dopo che la sua casa di viale Vittorio Emanuele 50 - poi 70 - a Bergamo è stata acquistata da un certo Mangili, anche se nel giugno 1934 risulta ancora domiciliato a Bergamo in Viale Vittorio Emanuele 50. Nel marzo 1935 risiede a Redona via Vezza d’Oglio 3, nel giugno 1936 non è in buone condizioni di salute e conduce vita ritirata. Radiato dallo schedario dei sovversivi il 1.8.1936 “per aver dato prova di ravvedimento”. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia, la cui duplicazione è stata effettuata nel febbraio 1935 dalla questura di Milano traendola dalla sua carta d’identità rilasciata a Bergamo il 27.4.1927, quando Mazzoleni aveva 58 anni. Cpc, b. 3184, 1898-1942, scheda biografica. Al Cpc risulta erroneamente nato a Grumello al Piano, ma ciò dipende da un’errata comunicazione della Prefettura di Bergamo allo stesso Cpc il 30.4.1898, quando viene redatta la scheda biografica: solo in seguito la Prefettura di Bergamo, ad un più attento controllo, individua in Stezzano, e non in Grumello al Piano, il luogo di nascita, senza però indurre il Cpc alla rettifica nel relativo fascicolo. (G. Mangini)
Familiari
Mazzoleni Giovanni Rocco (padre)
Nato nel 1840, contadino.
Ronzoni Angela (madre)
Contadina.
Mazzoleni Giacomo (fratello)
Nato a Stezzano l'8.3.1872, capo officina alla Società Elettrica Bergamasca, socialista unitario.
Mazzoleni Luigi Battista (fratello)
Nato a Stezzano il 24.6.1875.
Mazzoleni Giovanni (fratello)
Nato a Stezzano l’8.6.1877.
Mazzoleni Maria Rosa (sorella)
Nata a Stezzano il 31.5.1879.
Luoghi di residenza
Stezzano Lombardia Italia (1869 - 1889) Bergamo Lombardia Italia (1889/03/19 - ) Colognola al Piano Lombardia Italia (1899 - 1900) Bergamo Lombardia Italia Fuori Porta Osio, 60 (1900 - ) Bergamo Lombardia Italia viale Vittorio Emanuele, 36 ( - 1926) Redona Lombardia Italia Viale Operai, Villa Bendotti (1926/06/24 - 1927) Bergamo Lombardia Italia Viale Vittorio Emanuele, 50 (1927 - 1929/08/19) Valtesse - Bergamo Lombardia Italia via Ponte di Pietra, 4 (1929/08/79 - 1934) Bergamo Lombardia Italia viale Vittorio Emanuele, 50 (1934 - 1935) Redona - Bergamo Lombardia Italia via Vezza d'Oglio, 3 (1935 - )
Sanzioni subite
perquisizione (1899 - 1899)
processo (1899 - )
Nel corso del 1899 sub9sce 4 processi con l'accusa di aver fatto propaganda politica, ma da tutti e4 viene asolto.
Relaz. con altri soggetti
Mazzoleni Giacomo (socialista unitario)
ASBg, Sovversivi
Caleffi Pietro (anarchico)
ACS, Cpc, b. 948
Malatesta Errico (anarchico)
ACS, Cpc, bb. 2949-2953
Maironi Federico (socialista)
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
Data di esclusione
1936
Documentazione allegata
Nel fascicolo è conservata un copia della fotografia di Mazzoleni tratta dalla carta d’identità rilasciata a Bergamo il 27.4.1927, quando Mazzoleni aveva 58 anni. La duplicazione è stata effettuata nel febbraio 1935 dalla Questura di Milano.
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 3184, Fascicolo
Riferimenti bibliografici
DBAI 2004
riferimento pp. 134-135.
Bertuletti, Gotti 2010
riferimento pp. 224-226.