Bertoldini Giovanna

n. busta
12
n. fascicolo
355
Primo estremo
1930
Secondo estremo
1931
Cognome
Bertoldini
Nome
Giovanna
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1883/09/28
Professione
casalinga
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nata a Berzo Demo (Bs) il 28.9.1883. Sposata con Arturo Brambilla (iscritto al Pnf fino al 1926, poi non rinnova la tessera per non dover pagare la quota annua d’iscrizione), i due risiedono a Treviglio (Bg). Il 6.8.1930 a Treviglio la Bertoldini e il marito pronunciano frasi offensive nei confronti di Mussolini. Brambilla avrebbe detto “Guarda cosa ha fatto quell’assassino di Mussolini permettendo la diminuzione degli affitti. Farebbero bene a tagliargli la testa”, mentre la moglie Bertoldini avrebbe detto “Quel brigante di Mussolini ci ha oppressi di tasse, se comandassi io cinque minuti gli farei tagliare la testa”. Queste parole vengono riferite da tre testimoni, Arcangelo Bertocchi, Domenica Colombo e Pierina Galimberti, che ne informano il segretario politico fascista di Treviglio, Giuseppe Vitali, che a sua volta indirizza una lettera ai Cc locali per riferire l’accaduto. I due coniugi vengono denunciati all’autorità giudiziaria il 12.8.1930. I Cc iniziano subito l’indagine per ricostruire i fatti, come risulta dal rapporto sulle indagini del maresciallo maggiore Enrico Casalini, inviato il 14.8.1930 alla Questura di Bergamo. I Cc interrogano subito Arcangelo Bertocchi (di Gaspare ed Elisabetta Chiara, n. Pontirolo Nuovo nel 1894 e residente a Treviglio), il quale dichiara che la frase da lui attribuita a Brambilla risale a 18 mesi prima “nel proprio domicilio in sua presenza cioè nel momento in cui egli Bertocchi gli consegnava il denaro per l’affitto della casa e che non vi era nessun altro presente. Il Bertocchi ha rilasciato una dichiarazione in tal senso”. Riguardo invece alla frase detta dalla Bertoldini, i Cc interrogano Domenica Colombo (di Luigi e Maria Pizzaballa, n. il 14.12.1897 a Pontirolo Nuovo e moglie del Bertocchi) e Pierina Galimberti (di Arcangelo e Maria Ferla, n. a Calvenzano il 3.2.1893), le quali affermano che le parole della Bertoldini sono state pronunciate nel pomeriggio del 6.8.1930 nel momento in cui “usciva sola da una rimessa a pian terreno posta nel cortile della sua abitazione, e sentite dalle due predette testi mentre la prima se ne stava sulla porta della sua casa al 1° piano e la seconda sul balcone sito al 2° piano”. Entrambe le testimoni chiamano in causa altre persone presenti nel cortile, e cioè Chiarina Ardemagni (di Angelo, di 50 anni), Regina Remonti (di Luigi, di 24 anni) e Marcellino Marcellini (di Ignoti, di 48 anni), che però dichiarano di non aver sentito nulla. Solo la Remonti, interrogata, ammette che Bertoldini “era un po’ alterata dal vino bevuto, di averla sentita parlare come se borbottasse ma di non aver capito il significato delle parole da lei pronunciate”. L’insieme delle testimonianze raccolte porta i Cc a dubitare di quanto emerso: “si ritiene opportuno far presente che il Brambilla il giorno 8 corrente, per ragioni di interessi, ha inviato alle suddette la disdetta perché lasciassero libere le abitazioni di sua proprietà e quindi può darsi che per vendicarsi i testi predetti si siano rivolti al Segretario Politico Vitali mediante la lettera di cui sopra. La perquisizione eseguita nel domicilio dei coniugi Brambilla ha dato esito negativo”. I due coniugi sono infine dichiarati di buona condotta morale e politica e di sentimenti nazionali. Il 10.9.1930 il prefetto di Bergamo informa la Divisione Affari Generali e Riservati della Direzione Generale della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno che i coniugi Arturo Brambilla di Innocenzo (56 anni) e Giovanna Bertolini (di 47 anni) il 18.8.1930 sono stati assolti dalla Pretura di Treviglio “per non aver essi commesso il fatto. In considerazione di che e tenuto conto dei buoni precedenti, questo Ufficio non ritiene insistere sulla proposta per provvedimenti di polizia”. Il 16.5.1931 una nota riservata del Cpc alla Prefettura di Bergamo comunica che “questo Ministero non ritiene che la Bertolini Giovanna debba essere considerata sovversiva”. Radiata nel 1931. (R. Vittori)
Familiari
Bertoldini Giovanni (padre)
Parolari Anastasia (madre)
Brambilla Arturo (marito)
Luoghi di residenza
Treviglio Lombardia Italia
Fatti notevoli
1930/08/06
E' accusata di aver detto frasi offensive nei confronti di Mussolini.
Relaz. con altri soggetti
Bertocchi Arcangelo (vicinato)
Colombo Domenica (vicinato)
Galimberti Pierina (vicinato)
Ardemagni Chiarina (vicinato)
Remonti Regina (vicinato)
Marcellini Marcellino (vicinato)
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
Data di esclusione
1931