Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Bergamo il 7.1.1899, vive con la madre e la sorella in via Broseta nelle case popolari di Loreto, è operaio meccanico allo stabilimento Gres di Colognola. Ha un fratello, Pietro Giacomo, a sua volta schedato come sovversivo. Socialista unitario, esattore della Fiom, sorpreso in riunione di ‘sovversivi’ alla CdL viene arrestato la sera del 2.4.1925 e, perquisito, viene trovato in possesso del ritratto e della medaglia di Matteotti. Viene liberato il 3.4.1925. E’ abbonato al giornale socialista «La Giustizia» di cui è sottoscrittore. Nel fascicolo è conservata copia di uno stampato edito a cura della Società Anonima Editrice «La Giustizia», spedito il 18.11.1925 all’indirizzo: ‘Fratelli Molteni – Case Popolari – via Broseta 530 – Bergamo’. E' conservato anche un altro stampato, spedito il 12.1.1926 al solo Costante Molteni, da parte della Confederazione generale del Lavoro di Milano il 10.1.1926, con il testo della dichiarazione di Bruno Buozzi, segretario generale, che denuncia la progressiva estromissione di tutte le forme non fasciste di attività associativa in seguito all’emanazione della legislazione fascista. Nel 1929 è iscritto al sindacato metallurgico fascista. Nell’agosto 1937 chiede il rilascio del passaporto per la Francia motivando la richiesta con la volontà di visitare per turismo l’Esposizione universale di Parigi, ma la richiesta viene respinta. Nel 1939 lavora alla Magrini, nell’agosto 1940 risiede in via IV Novembre e lavora alle Officine Meccaniche Melini di via Moroni 85. Il 31.8.1943 il brigadiere Guidolotti e il maresciallo Calanca della Questura di Bergamo esprimono parere contrario alla sua radiazione dallo schedario dei sovversivi. Ancora vigilato alla data dell'1.9.1943. Nel fascicolo è presente una sua fotografia. Cpc, b. 3341 (1928-1943). (G. Mangini)