Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Castell’Arquato (Pv) il 19.5.1896, operaio, anarchico, ex-combattente nella prima guerra mondiale. Il 4.5.1925 la Questura di Piacenza scrive a quella di Bergamo che Granelli è costretto ad allontanarsi dal suo paese perché, come capolega dei socialisti, cerca di evitare violenze da parte dei fascisti locali. Dal marzo 1925 risiede infatti a Bergamo in via Tiraboschi 2 e lavora come tintore presso lo stabilimento Zopfi di via Broseta. Sposatosi a Bergamo con Elisa Zanoli, è padre di Renato e di Domenico, non iscritti ai Balilla. Frequenta gli anarchici di Bergamo e per questo il 9.6.1925 la sua abitazione è perquisita con il rinvenimento di una copia del periodico anarchico «Fede», edito a Roma. Viene inserito nell’elenco delle persone pericolose in caso di moti. Dagli agenti Guidolotti e Calanca della squadra politica della questura di Bergamo, nel 1925 viene definito “persona di azione pericolosa in caso di moti”. Il 27.8.1927 la questura rileva che Granelli, “pur professando sempre le sue idee si è mantenuto estraneo da qualsiasi attività politica, non dando luogo a rimarchi sulla sua condotta morale e sui comportamenti politici”. In seguito si iscrive al sindacato tessile fascista e poi al Pnf con data retroattiva al 3.3.1925 quale ex combattente. Radiato nel 1941. (G. Mangini)