Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Seriate (Bg) il 16.3.1898, residente a Bergamo in via Paleocapa 1, celibe, contabile, fascista della prima ora ma poi dissidente insieme a Enrico Morali, Corrado Bottazzi, Alessandro Gazzo, Giovanni Bonfanti e altri. In una nota interna alla Questura di Bergamo del 26.3.1925 si riferisce che “Il giorno 22 marzo verso le ore 11.30 (anno 1925) in questa città in occasione della cerimonia del VI anniversario della Fondazione dei Fasci il soprascritto ‘Fascista Dissidente’ insieme ad altri compagni di fede, lasciavano ben comprendere che erano intenzionati di turbare in qualche modo la cerimonia fascista con grida e provocazione. Per evitare disordini gravi vennero fermati per misure di P.S. e rilasciati il giorno stesso alle ore 24”. Richiesti di un vero e proprio rapporto sulla questione, pochi giorni dopo, il 31.3.1925, il brigadiere Luigi Guidolotti e il vice-brigadiere Tito Calanca, della squadra politica della Questura di Bergamo, scrivono al questore: “Pregiomi riferire alla S.V. Ill.ma che Gritti Giuseppe fu Giovanni, risulta di buona condotta morale, fu denunciato il 17.10.1922 all’autorità Giudiziaria per oltraggio alle RR.GG. in Bergamo il 15.10.1922. Il Gritti per alcuni anni militò nel partito Nazionale fascista. Il 31.11.1924 fu espulso per indisciplina ed opera di disgregazione in seno al partito stesso. Non ha mai militato nei partiti sovversivi e né tampoco simpatizzante di essi. Attualmente è fascista dissidente e si accompagna coi noti dissidenti Morali, Bottazzi, Gazzo, Bonfanti ed altri. Insieme ad essi dà noie al partito fascista e in qualche modo cerca di turbare l’ordine pubblico. Il Gritti è violento e turbolento”. In una successiva nota interna alla Questura di Bergamo redatta il 7.3.1928 dal brigadiere Lugi Guidolotti, però, è scritto che Gritti “non è da ritenersi pericoloso”. Morto a Bergamo il 10.7.1928. Radiato nel 1930. (G. Mangini)