Gritti Pietro Angelo


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n. busta
57
n. fascicolo
1698
Primo estremo
1931
Secondo estremo
1939
Cognome
Gritti
Nome
Pietro
Altri nomi
Angelo
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1878/05/10
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
contadino
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Cologno al Serio (Bg) il 10.5.1878, dove risiede in via Moringhello, contadino, antifascista. Si sposa a Covo (Bg) il 23.12.1901 con Giulia Capelletti, dalla quale ha 3 figli: (Mario Battista, Ferdinando Giuseppe e Gentile Luigi). Gritti si mostra ostile al fascismo da subito e non manca di farlo notare. Nel corso degli anni si trova spesso a litigare con i fascisti del paese, spalleggiato dai figli e, come osserva il prefetto di Bergamo in una sua nota del 4.6.1931 al Cpc, “l’intervento dei Militi per sedare piccole beghe paesane, nelle quali trovavasi immischiato il Gritti, diede a questi occasione di uscire con frasi di auspicio alla fine del Regime e di minaccia per il dopo”. L’episodio che porta Gritti all’ammonizione è la denuncia sporta l’11.4.1931 da Umberto Ranica, caposquadra della Mvsn di Cologno al Serio, davanti a Giuseppe Tisi, podestà di Cologno al Serio, e a Luigi Chemini, comandante della stazione dei Cc di Urgnano. Nella sua denuncia il fascista Ranica lamenta l’atteggiamento costantemente ostile di Gritti e dei suoi figli al fascismo e ai fascisti. Ranica riferisce che Gritti “ha sempre manifestato idee contrarie al regime, tanto che nel mese di Marzo dello stesso anno fu dai fascisti di Urgnano sottoposto ad una sanzione squadrista. Pur mantenendo sino al cessare dello squadrismo fascista i suoi sentimenti ostili mal celati verso il Governo e il Partito, tornò poscia a manifestarli in privato e qualche volta anche in pubblico, non riuscendo ad avere ragione su di lui i ripetuti richiami della locale Sezione del fascio e le energiche sanzioni inflitte dai militi e fascisti ad ogni provocazione. Tali sanzioni sono state prodigate anche ai figli Gentile, Battista e Ferdinando i quali condividono le idee del padre e cercano tutte le possibili occasioni per inveire contro il partito, per violentare e minacciare elementi fascisti”. La “sanzione squadrista” subita da Gritti, di cui parla la denuncia contro di lui, consiste nella costrizione a bere un bicchiere di olio di ricino, mentre le “energiche sanzioni” inflitte a Gritti e ai suoi figli sono i pestaggi da loro subiti. Tuttavia, sulla base della dichiarazione citata, la Questura di Bergamo il 27.4.1931 presenta alla Prefettura la personalità di Gritti connotandola molto nettamente, tanto da scrivere che Gritti, “di carattere violento e prepotente, per quanto non abbia mai appartenuto a partiti politici ed abbia precedenti penali di lieve entità, ha manifestato in parecchie occasioni, sia in pubblico che in privato, tale sua ostilità, la quale si è acuita dopo il 1923 allorché i fascisti gli fecero bere l’olio di ricino. Dopo di allora frequenti sono stati gli incidenti con Militi e con fascisti di Cologno provocati dal Gritti, incidenti cui presero parte anche i figli del Gritti. E nel corso di tali incidenti sono state udite pronunciare sovente da loro frasi come le seguenti: “finirà presto anche per voi – taglieremo la testa a tutti i neri – non abbiamo paura dei fascisti – finirà questa situazione” auspicando in tal modo ad un cambiamento di Regime. Ripetuti richiami dell’Autorità non valsero a temperare la tendenza del Gritti, pertanto sembra opportuno un provvedimento di polizia”. L’episodio dell’olio di ricino a cui la nota della Questura accenna, è avvenuto per opera dei fascisti di Urgnano, che hanno prelevato Gritti da Cologno al Serio, l’hanno portato a Urgnano e lo hanno costretto a berne un bicchiere. Ammonito il 2.6.1931 quale “elemento prepotente e provocatore ostile al regime ed alle istituzioni fasciste”, viene prosciolto dall’ammonizione nel novembre 1932 in occasione dell’amnistia concessa per il decennale della marcia su Roma. Radiato nel 1939. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia in triplice posa. Cpc, b. 2537, 1931-1939. (G. Mangini)
Familiari
Gritti Giovanni Battista (padre)
Nato nel 1836, contadino
Gregis Teresa (madre)
Filatrice
Gritti Ferdinando Giuseppe (figlio)
Gritti Gentile Luigi (figlio)
Gritti Mario Battista (figlio)
Gritti Maria Rosa (sorella)
Nata a Cologno al Serio l’1.12.1875
Gritti Maria Angela (sorella)
Nata a Cologno al Serio il 23.12.1879
Luoghi di residenza
Cologno al Serio Lombardia Italia via Moringhello (1878 - )
Fatti notevoli
Costretto a bere olio di ricino da parte dei fascisti di Urgnano (Bg)
Sanzioni subite
ammonizione (1931/06/02 - )
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
Data di esclusione
1939
Documentazione allegata
fotografie scattate dagli organi di polizia (Fotografia in triplice posa.)
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 2537, Fascicolo