Finazzi Giulio Pietro


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n. busta
44
n. fascicolo
1349
Primo estremo
1927
Secondo estremo
1942
Cognome
Finazzi
Nome
Giulio
Altri nomi
Pietro
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1895/05/29
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
capotecnico idraulico
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Zandobbio (Bg) il 29.5.1895, licenza elementare, lattoniere e idraulico, socialista. Il 23.10.1903 si trasferisce con la famiglia ad Albano Sant’Alessandro (Bg), per poi trasferirsi in Svizzera, sempre con tutta la famiglia. Come risulta dal suo ruolo matricolare (ASBg, Ruoli Matricolari, Distretto Militare di Bergamo, anno 1895, volume 118, n. matricola 2350), viene chiamato alle armi il 28.5.1915, giunge in Italia l’1.6.1915 e viene incorporato nel 5° Reggimento Alpini il 14.6.1915. Il 20.9.1915 passa al 4° Reggimento del Battaglione ‘Ivrea’, il 22.9.1916 al 4° Reggimento del Battaglione ‘Levana’. Il 26.4.1917 è ricoverato nell’ospedale di Montecchio Maggiore (Vi) per malattia, il 20.5.1917 viene incorporato nel Battaglione ‘Valle d’Intelvi’ del 5° Reggimento Alpini, il 15.10.1917 è nominato caporale, l’1.8.1919 sergente e, infine, il 9.11.1919 mandato in congedo illimitato con un premio di smobilitazione di 250 lire e con la dichiarazione di avere tenuto buona condotta e “aver servito con fedeltà e onore”. Decorato con la medaglia di bronzo al valore. Il 10.11.1921 si stabilisce a Milano in via Anfiteatro 17. Lavora come capotecnico presso la ditta Felice Castiglioni di via Pontaccio 15 che produce macchine calorifere, assemblate da Finazzi nei luoghi dove sono vendute. Il 20.6.1928 è iscritto in BR, ma si tratta di un errore perché è confuso con il fratello Cesare Giovanni, tanto che nel 1930 viene disposta la revoca dell’iscrizione. Nel mese di aprile 1930 il padre gli chiede di prendere presso di sé la sorella Erminia. Nel gennaio 1940 vive in via Porta Vigentina 33, lavora come idraulico per la ditta Fiori Chiari, è sposato con Carolina Ludovici (n. Milano nel 1896) ed è padre di Pierino (che in quell’anno è sotto le armi) e di Elvira, casalinga. Viene radiato il 6.7.1932 e nel marzo 1933 ottiene il rilascio del passaporto. Nelle carte del fascicolo è conservata copiosa documentazione, che però dipende dal fatto che Finazzi come detto, prima viene confuso con il fratello Cesare Giovanni (nato a Canobbio, nei pressi di Lugano, il 15.8.1904), socialista, e poi con l’altro fratello Silvio Alessandro (nato a Zandobbio il 28.10.1887), sospettato a torto di essere stato in Spagna nelle Brigate Internazionali. La confusione è favorita da 3 motivi: 1. i fratelli Finazzi hanno un doppio nome di battesimo; 2. alcuni di loro sono nati in Italia e altri in Svizzera; 3. per i figli nati in Svizzera i genitori non si sono preoccupati di far trascrivere i loro dati nell’anagrafe del comune d’origine. Riguardo alla confusione con il fratello Cesare Giovanni, questi nell’autunno 1927 risiede a Lugano e chiede il rinnovo del passaporto per l’Italia al Consolato Generale di Lugano, il quale, come da prassi, prima di rilasciare il passaporto chiede informazioni sul richiedente alla Questura di Bergamo, la quale si rivolge alla stazione dei Cc che ha giurisdizione sull’ultima residenza in Italia di chi fa la richiesta: in questo caso, l’ultima residenza è quella di Albano Sant’Alessandro e la stazione dei Cc è quella di Seriate. La risposta dei Cc di Seriate, a firma del vicebrigadiere Alessandro Castelli, è del 22.10.1927. Questi, a proposito di Cesare Giovanni, risponde che “trovasi all’estero perché fuoruscito per motivi politici, è sovversivo e ritenuto pericoloso per l’ordine nazionale”. Questa risposta deve aver suscitato perplessità nella Questura di Bergamo, perché il successivo 25.11.1927 Albino Rossi, maresciallo capo dei Cc di Seriate, risponde alla richiesta di ulteriori e più dettagliate informazioni avanzata il 14.11.1927 dalla Questura, precisando in primo luogo che, a giudicare dalla data di nascita indicata nella richiesta della Questura, la persona di cui vengono chieste notizie è Giulio Pietro e non Cesare Giovanni, e in secondo luogo, pur di orientamento socialista, Giulio Pietro “non risulta sia fuoruscito né che appartenga a famiglia di fuorusciti. Dato che nell’epoca in cui partì da Albano il Fascismo non era ancora sviluppato in detto comune ignorasi se egli sia o meno avverso all’attuale Governo nazionale. Le primitive informazioni furono date dal Vicebrigadiere Castelli Alessandro perché così fornite dal Podestà del detto Comune il quale malcapito aveva il significato di fuoruscito”. Nell’incertezza, la Prefettura di Bergamo nel gennaio 1928 non concede il nulla osta alla richiesta del passaporto avanzata da Cesare Giovanni Finazzi. Per parte sua, per avere informazioni su Cesare Giovanni Finazzi, il Consolato Generale italiano del Canton Ticino si rivolge al segretario del fascio di Lugano. Questi, come riferisce il Consolato l’11.1.1928 alla Questura di Bergamo, “ha concluso esser più prudente non concedergli più il rinnovo del passaporto perché anche qui frequenta abitualmente elementi sovversivi. L’ho pertanto segnalato ai posti di frontiera”. Anche il segretario del fascio di Lugano confonde i due fratelli, come si può notare dal fatto che viene usata l’espressione “anche qui”, cioè a Lugano come in Italia, dove però Cesare Giovanni non è segnalato come sovversivo perché nato e residente in Svizzera. Gli errori e le sviste nella gestione delle informazioni da parte degli apparati polizieschi e diplomatici fascisti sono una costante nella vicenda di Giulio Pietro Finazzi. Il 23.1.1928, per esempio, il Consolato Generale di Lugano informa la Questura di Bergamo che “per errore dell’impiegato che aveva compilato il passaporto scaduto il Finazzi Cesare Giovanni appariva nato a Cernobbio mentre doveva leggersi Canobbio (Ticino)”. Soprattutto, la Questura di Bergamo decide l’iscrizione di Cesare Giovanni nel BR, il che accade il 6.6.1928 con la schedina n° 4044. Va notato però che, affinché un nominativo venga pubblicato nel BR, bisogna che la Questura che richiede l’inclusione nell’elenco a stampa del BR ne compili prima la relativa domanda. Questa, compilata a cura della Questura di Bergamo, è conservata nel fascicolo e, nello spazio tipografico riservato alla data di nascita e al luogo di nascita, vengono effettivamente indicati i dati corretti di Cesare Giovanni, ma la scheda è erroneamente intestata a Giulio, il quale vive e lavora a Milano ed è del tutto ignaro del fatto che viene creduto in Svizzera ed è ricercato, tanto che il 19.6.1929 il Cpc dispone la sua iscrizione anche nel RF “per le disposizioni di fermo e perquisizione nell’eventualità di un suo ritorno nel Regno”, dove in realtà Giulio Pietro già si trova. La sequenza degli errori nell’identificazione dei diversi componenti della famiglia Finazzi continua anche in seguito. Rispondendo ad una richiesta di informazioni su Cesare Giovanni Finazzi avanzata dalla Questura di Bergamo il 26.6.1929, è ancora il maresciallo Albino Rossi dei Cc di Seriate a rispondere, scrivendo che non solo tale nominativo a Seriate non è presente in nessun registro anagrafico - il che è vero, dato che Cesare Giovanni è nato altrove – ma, esistendo la registrazione anagrafica di Giulio Pietro Finazzi, il maresciallo Rossi trae la conclusione che “questo comando ritiene che trattasi di errore di nome e che i due Finazzi non sono altri che uno solo e cioè il Finazzi Giulio Pietro, non essendovi ad Albano altra famiglia Finazzi che abbia figli col nome di Cesare Giovanni”. Il maresciallo Rossi ha contemporaneamente ragione e torto: ha ragione sul fatto che ci sia un errore di nome, ma ha torto sul fatto che il Finazzi in questione sia uno solo. Giulio Pietro e Cesare Giovanni infatti sono due persone distinte. Mentre il maresciallo Rossi scrive la sua risposta appunto il 26.6.1929, lo stesso giorno la Questura di Bergamo si rivolge proprio alla stazione dei Cc di Seriate e, ripercorrendo la corrispondenza pregressa, si accorge della confusione e rileva che “codesto Comando ebbe a dare notizie di altro Finazzi che non è certamente l’individuo delle precedenti corrispondenze. Prego pertanto chiarire l’errore e fornirmi nuovamente dettagliate informazioni sui precedenti in genere e sulla condotta dei due Finazzi”. A questo scopo, viene richiesta una fotografia di Giulio Pietro per addivenire ad una sua sicura identificazione. Nel febbraio 1930 la questione dell’identità di Giulio Pietro Finazzi non è ancora chiarita, come specifica una nota della Questura di Milano del 13.2.1930 indirizzata alla Questura di Bergamo: “sono tuttora in corso indagini per stabilire la identità del Finazzi”. Tuttavia, sono proprio le fotografie conservate nel fascicolo, richieste per fare chiarezza, a essere fonte di ulteriore confusione. Nel fascicolo sono infatti conservate tre copie di una fotografia che in un primo momento è ritenuta di Giulio Pietro. La fotografia era stata fornita dai genitori residenti a Zurigo e da questi fatta pervenire nel 1929 al Consolato Generale di Lugano, che l’aveva spedita alla Questura di Bergamo, che a sua volta l’aveva trasmessa per riprodurne alcune copie alla Questura di Milano. Quest’ultima, tuttavia, al momento di spedire le riproduzioni alla Questura di Bergamo, le accompagna con una lettera nella quale precisa che l’immagine fotografica non è quella di Giulio Pietro, bensì di un altro fratello, Luigi, di cui però nella documentazione conservata nel fascicolo non esiste traccia alcuna. Scrive infatti la Questura di Milano che la persona fotografata “non si identifica col Finazzi Giulio Pietro di Luigi, ma col di lui fratello Luigi, di anni 22, che trovasi attualmente a Zurigo 4 Anvcandtstrasse (recte: Anwandstrasse) 73, ove abita presso la di lui cognata Caritelli Assunta. Il Finazzi Giulio abita, effettivamente, in via Vigentina n. 33 dal 1922 con la moglie ed i due figli e lavora presso la Ditta Fiori Chiari in qualità di idraulico. Il Finazzi Giulio, durante il periodo di tempo che qui dimora, non ha dato luogo a rilievi con la sua condotta in genere”. Anche in questa comunicazione ci sono errori: la cognata non è cognata ma sorella, sposata ma non con un Caristelli bensì con Secondo Cantelli (di Ulisse e Virginia Suzzi, nato nel 1886, residente in Bäckerstrasse 78 a Zurigo). Va ricordato che Luigi è il nome del padre di Giulio Pietro. La confusione sull’identità dei fratelli Finazzi è alimentata anche dalla diversità, e dalla diversa attendibilità, delle fonti a cui gli organi di polizia fanno ricorso all’estero. In particolare, nelle diverse sedi locali, gli organi di rappresentanza diplomatica e le associazioni fasciste acquisiscono informazioni dalle fonti fiduciarie, cioè dalle spie, di cui il potere fascista si avvale ampiamente, all’estero come in Italia. Ne è un esempio la nota del 16.10.1939 inviata dal Cpc al prefetto di Bergamo, in cui viene avanzato il sospetto, appunto sulla base di un’informazione fiduciaria, che Giulio Cesare Finazzi sia stato volontario antifranchista in Spagna e che sia stato notato a Zurigo in un locale frequentato da ex-combattenti delle Brigate Internazionali, il caffè ‘Eintracht’, confondendolo con il fratello Silvio Alessandro, il quale però ha fatto credere di essere stato in Spagna, senza davvero esservi stato: “Il Finazzi Giulio figurerebbe compreso in un elenco di ex miliziani in possesso della polizia politica locale, quale reduce dalla Spagna ove combatté a suo tempo nelle brigate internazionali col grado (imprecisato) di ufficiale. Pare che sia iscritto alla locale associazione reduci dalla Spagna rossa e per quanto non risulti risiedere stabilmente a Zurigo, si dice essere stato notato alla ‘Eintrachthaus’ (Casa della Concordia) - Caffé Ristorante ‘Eintracht’ gestito Klatt Hermann - in Neumarkt 5: stabile arcinoto perché sede di varie congreghe comuniste e in cui è solita convenire la peggiore feccia politica, compresi i reduci dalle Brigate Internazionali di Spagna”. Rimane quindi l’incertezza sull’identità della persona ritratta nella fotografia conservata nel fascicolo. Si tratta di Giulio Pietro, di Cesare Giovanni o di un altro figlio Finazzi che porta lo stesso nome del padre e che non compare in nessun altro documento conservato nel fascicolo? La confusione sui fratelli Finazzi si verifica per tutto il periodo coperto dalla documentazione conservata. Pur essendo stata già da tempo chiarita la situazione di Giulio Pietro e la sua distinzione rispetto ai fratelli, ancora nel 1939 permangono incertezze. Il 27.10.1939, infatti, la Prefettura di Milano informa quella di Bergamo che nel luglio precedente Giulio Pietro si è recato a Zurigo a far visita ai genitori, che a Milano non ha “mai dato luogo a rilievi con la sua condotta politica e pertanto si esclude che egli sia stato arruolato nelle truppe rosse spagnole” e che “egli poi non ha alcun fratello di nome Silvio”, aggiungendo che i suoi fratelli sono Cesare Giovanni, residente a Zurigo e sposato, e Alessandro, nato nel 1887 e residente a Lugano, ma quest’ultimo, in realtà, è il fratello maggiore Silvio Alessandro Finazzi. Cpc, b. 2068, 1028-1940. (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)
Familiari
Finazzi Luigi (padre)
di Pietro e Carola Franceschini, nato a Zandobbio il 17.7.1863, falegname
Duca Ernesta (madre)
di Giovanni, nata a Zandobbio il 12.5.1866.
Ludovici Carolina (moglie)
Nata a Milano nel 1896.
Finazzi Pierino (figlio)
Finazzi Erminia (figlia)
Finazzi Silvio Alessandro (fratello)
Nato a Zandobbio il 28.10.1887.
Finazzi Quirino Gaetano (fratello)
Nato a Zandobbio il 3.1.1890.
Finazzi Martino Arturo (fratello)
Nato a Zandobbio il 10.11.1891 e morto il 20.7.1892.
Finazzi Elvira Artura (sorella)
Nata a Zandobbio il 19.7.1893.
Finazzi Giovanna (sorella)
Nata a Zandobbio il 26.11.1896,
Finazzi Erminia (sorella)
Nato a Cannobio.
Finazzi Assunta Angela (sorella)
Nata a Zandobbio il 14.11.1898 (b. 40).
Luoghi di residenza
Zandobbio Lombardia Italia (1895/05/29 - ) Albano Sant'Alessandro Lombardia Italia (1904 - 1921/11/10) Canobbio Canton Ticino Svizzera (1904 - 1921/11/10) Milano Lombardia Italia via Anfiteatro 17 (1921/11/10 - ) Milano Lombardia Italia via Porta Vigentina 33
Fatti notevoli
Partecipa alla prima guerra mondiale dal 1915 al 1919 e viene decorato.
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
no
Documentazione allegata
fotografie scattate dagli organi di polizia (4 fotografie (riproduzioni)) corrispondenza (In una nota datata 16.10.1939 ddel Min. Int. CPC al prefetto di Bergamo informa che “(..) Il Finazzi Giulio figurerebbe compreso in un elenco di ex miliziani in possesso della polizia politica locale, quale reduce dalla Spagna ove combatté a suo tempo nelle brigate internazionali col grado (imprecisato) di ufficiale. Pare che sia iscritto alla locale associazione reduci dalla Spagna rossa e per quanto non risulti risiedere stabilmente a Zurigo, si dice essere stato notato alla ‘Eintrachthaus’ (Casa della Concordia) - Caffé Ristorante ‘Eintracht’ gestito Klatt Hermann - in Neumarkt 5: stabile arcinoto perché sede di varie congreghe comuniste e in cui è solita convenire la peggiore feccia politica, compresi i reduci dalle Brigate Internazionali di Spagna (...)”.)
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 2068, Fascicolo