Albani Luigi


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n. busta
2
n. fascicolo
36
Primo estremo
1923
Secondo estremo
1935
Cognome
Albani
Nome
Luigi
Presenza scheda biografica
Luogo di nascita
Data di nascita
1899/06/23
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
operaio fruttivendolo
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Brignano Gera d'Adda (Bg) il 23.6.1899, risiede a Bergamo, anarchico. Possiede la licenza elementare, è sposato con Pierina Maria Anna Zabeo, dalla quale ha un figlio. Non ha precedenti penali ma viene frequentemente fermato per misure di Ps. Ha fatto il servizio militare nel 35° Fanteria a Bologna. Inizialmente lavora come agente ferroviario presso il deposito del personale viaggiante della stazione di Bergamo. Nell’estate 1922 conosce a Bergamo l’anarchico emiliano Giuseppe Benassi, che alloggia in via Quarenghi 23 presso le sorelle Locatelli, ingaggiato dalla ditta dei F.lli Ronchi da agosto a settembre come falegname macchinista. Concluso il suo contratto, Benassi torna a Finale Emilia (Mo), dove risiede, e il 30.9.1923 scrive ad Albani una lettera da Bondeno (Fe), dove ha trovato un altro lavoro, esprimendo chiaramente le sue posizioni anarchiche. La lettera giunge a Bergamo il 2 ottobre. Subito sequestrata all’ufficio postale dalle guardie di Ps, Albani viene convocato in Questura il 5.10.1923 per essere interrogato dal brigadiere dei Cc Giuseppe Di Giacomo sui suoi rapporti con Benassi. La deposizione di Albani viene così verbalizzata: “Io sono di idee anarchiche, e come anarchico mi vengono spediti vari giornali sovversivi da Brescia dalla libreria Sociale sita in Corso Garibaldi e gestita dal Sig. Pezzotti pure anarchico. La lettera che vostra Signoria mi ha sequestrata mi è pervenuta dal mio amico Benassi da Finale Emilia (Modena), il quale è pure anarchico propagandista e che io ho conosciuto qui a Bergamo ove si trovava a lavorare fuori porta S. Bernardino in qualità di falegname. Il Benassi io lo conosco da circa un anno, il quale dopo un po’ di tempo dalla nostra conoscenza si è fatto conoscere come anarchico e quindi maggiormente si è affermata la nostra amicizia. Il ripetuto Benassi mi (ha) inviata la detta lettera da Bondeno di Ferrara ove non so per che cosa vi si era recato. I giornali sovversivi che a me mi arrivano in diverse copie di ogni numero li distribuisco a i miei amici a scopo di propaganda. Detti amici non li conosco di nome. Detto, confermato e sottoscritto. Albani Luigi”. Il Pezzotti citato da Albani nella sua deposizione è Antonio Pezzotti, nato a Cologne (Bs) nel 1888, la cui libreria viene più volte assaltata e devastata dai fascisti e che proprio nei giorni successivi alla vicenda in questione viene definitivamente chiusa. Nella sua lettera Benassi chiede ad Albani di salutare alcune persone da lui conosciute durante il soggiorno bergamasco, tra cui un ‘Signorel’ mentre, in un altro documento, viene citato anche un ‘Magiù’: si tratta rispettivamente di Luigi Giuseppe Signorelli e di Battista Maggioni, entrambi socialisti, entrambi operai nella tipografia Bolis e clienti abituali dell’osteria gestita dal padre di Albani, socialista. Maggioni, inoltre, risiede nello stesso stabile di via San Bernardino 2 in cui risiede la famiglia Albani. Proprio in quei giorni, come stava accadendo a molti altri in tutto il paese, Albani è licenziato per ‘scarso rendimento’, motivazione che l’amministrazione ferroviaria utilizza per nascondere la volontà di allontanare dal servizio i dipendenti che appartengono ai movimenti sindacali e politici d’opposizione. Il 5.10.1923 il brigadiere Di Giacomo procede alla perquisizione dell’abitazione di Albani, appunto in via San Bernardino 2, alla ricerca di armi e ‘corrispondenza sovversiva’, senza esito. Vengono tuttavia rinvenuti e sequestrati periodici anarchici («La difesa», «La Rivendicazione», «Il Risveglio», «Il Vespro anarchico», «L’Adunata dei refrattari»). In seguito Albani lavora come fruttivendolo e pollivendolo. Il 6.10.1923, dopo la dichiarazione sottoscritta da Albani il giorno prima, il prefetto di Bergamo scrive al Cpc informando di aver sequestrato all’ufficio postale di Bergamo “varie copie del n. 3 del giornale «Fede!» di Roma, del N. 624 del periodico «Il Risveglio», di Ginevra, del n. 32 del giornale «L’Adunata dei Refrattari», di New York”, il tutto indirizzato ad Albani dalla libreria sociale di Brescia gestita dall’anarchico Pezzotti citata da Albani nella sua dichiarazione. Per questo viene informata anche la Questura di Brescia. La Questura di Bergamo scrive anche a quella di Ferrara per avere informazioni su Benassi. La risposta è del 9.11.1923 e contiene un interessante profilo di Benassi, che nel biennio 1919-20 e nel 1921 era segretario politico del circolo giovanile socialista di Finale Emilia. Il 9.6.1925 il maresciallo capo dei Cc Luigi Murino e i suoi uomini perquisiscono ancora l’abitazione di Albani, rinvenendo e sequestrando un opuscolo intitolato “Il vindice sacrificio di Giacomo Matteotti” ed una fotografia su cartoncino dello stesso Giacomo Matteotti. Il 14.7.1925 la Questura di Milano informa quella di Bergamo che in una rubrica sequestrata in casa “dello anarchico pericoloso Conti Giuseppe si rileva il nome di Albani Luigi dimorante costà in via S. Bernardino 2”. Ne deriva che il 24.8.1925 alle ore 12 viene di nuovo perquisita l’abitazione di Albani, alla ricerca di armi e munizioni che non vengono trovate, vengono però sequestrati libri e opuscoli: “Elenco dei Volumi sequestrati al sovversivo Albani Luigi, perché di carattere sovversivo: 1 Ascolta Soldato 4 Riviste Internazionali 1 Iconoclasta 2 Vita (Rivista) 24 Pensiero e Volontà (Riviste) 4 Grandi Avvenimenti Giudiziari 1 Profumi maledetti 1 Canzoniere illustrato 1 Programma Anarchico 1 La società morente e l’anarchia 1 Marcia su Roma 1 Anarchici 1 Abolite carceri 1 Dalla schiavitù alla libertà 1 Comunismo 1 Le lotte dell’Internazionale Comunista 1 Paradosso 1 La catastrofe degli Czars 1 Al di sopra della mischia 1 L’anarchia 1 Le difese 1 Lo Stato 1 Dio e lo Stato 1 Umberto 1 Un cavaliere dell’ideale 1 La morale anarchica 1 La scienza moderna e l’anarchia 1 Il Capitale 2 La Grande rivoluzione 1 Al Caffé”; Un’altra perquisizione domiciliare, con esito negativo, viene eseguita il 5.1.1926 dagli agenti Bruno e Jacobazzi. La scheda biografica di Albani, tuttavia, viene aperta solo a partire dal 9.3.1926, nella quale è indicato come “individuo certamente pericoloso in caso di moti o di agitazioni popolari”, dopo che 2 settimane prima, il 22.2.1926, gli agenti Calanca, Jacobazzi e Guidolotti avevano redatto una relazione per la Questura di Bergamo per dire che Albani “esplica propaganda e non fa mistero delle sue idee anarchiche, si accompagna spesso con suoi compagni settari, da cui è tenuto in buona considerazione avendo su di essi una certa ascendenza”. E’ abbonato alla rivista anarchica «Fede» e a «La Tempra» (pubblicata a Parigi dal 20.7.1925 al 20.11.1926 a cura di Virgilio Gozzoli, Ugo Fedeli e Tintino Rasi). Il 17.6.1926 viene arrestato e rilasciato il 19.6.1926 per aver distribuito schede di sottoscrizione a favore di Sacco e Vanzetti giunte da Roma. Nel settembre 1926 riceve una lettera circolare inviata da Parigi dal Comitato Internazionale di Difesa Anarchica, che invita al sostegno e alla mobilitazione contro le numerose espulsioni dalla Francia di militanti spagnoli, avvenute in occasione della visita ufficiale del re di Spagna Alfonso XIII nel giugno 1926, e contro la minaccia di estradizione che pende sulla testa dei militanti anarchici spagnoli Buenaventura Durruti, Gregorio Jover, Francisco Ascaso e José Alamarcha, da poco rientrati in Europa dall’Argentina, coinvolti in un attentato contro il sovrano spagnolo e arrestati: “Il Comitato non si prefigge solamente di organizzare la difesa dei compagni minacciati di estradizione e la campagna pubblica per il rispetto del diritto d’asilo: esso si propone di poter svolgere ogni campagna in favore delle vittime della reazione internazionale e nello stesso tempo di poter venire in aiuto delle stesse”. La lettera circolare viene sequestrata ad Albani il 29.9.1926 dopo un’ulteriore perquisizione domiciliare. Alle 8.30 del 27.10.1926 il vice-brigadiere Pietro Bruno e la guardia scelta di Ps Sante Jacobazzi, alla presenza dello stesso Albani eseguono una perquisizione nella sua abitazione per trovare armi non denunciate, manifesti ed opuscoli sovversivi, senza esito. Pochi giorni dopo, il 9.11.1926, alla posta è sequestrata una copia a lui indirizzata del n° di ottobre 1926 della rivista mensile «La Tempra». Il 14.7.1928 il brigadiere Guidolotti, della squadra politica della Questura di Bergamo, compila una scheda su Albani: pollivendolo e fruttivendolo, abita a Bergamo in via San Bernardino 2, “militava nel partito anarchico già abbonato alla «Fede» anarchica, ed alla rivista «La Tempra» edita in Francia, ora in nessuno”, “non è da ritenersi pericoloso”, “tanto prima, come pure dopo l’avvento Fascista ha tenuto una condotta ostile all’attuale Regime”, “attualmente tiene una condotta favorevole verso il fascismo tanto che per dimostrarla fece domanda e appoggiato dal coo. Zecchini per l’iscrizione nel partito, iscrizione non ancora avvenuta”, “non è in possesso di concessioni di polizia”, “venne arrestato nel 1926 insieme ad altri perché promotore sottoscrizione pro Sacco e Vanzetti, e rilasciato il giorno dopo”, “è conosciuto dagli Agenti della Squadra Politica”. Il 20.11.1930 la guardia di Ps Santovito annota: “Albani Luigi di Luigi risiede tuttora in via S. Bernardino n. 2, ed esercita sempre il mestiere di fruttivendolo. Egli pur essendo ritenuto di idee contrarie da un periodo di tempo si dimostra disinteressato di ogni attività politica, anzi si dimostra favorevole al Regime e si accompagna di frequente con Fascisti locali e gerarchi”; segnalazione analoga era già stata fatta il 5.8.1929. Nel 1932 è ancora in via San Bernardino 2, il 31.7.1933 si iscrive al Pnf, nel 1934 vive in via Pignolo 93. Il 9.1.1935 il prefetto di Bergamo scrive al Cpc che “con riferimento a precorsa corrispondenza mi pregio comunicare che l’anarchico Albani Luigi di Luigi, fruttivendolo, da tempo non offre motivo a rilievi sia in linea morale che politica. Lo stesso è un lavoratore assiduo, conduce vita ritirata ed il suo atteggiamento è favorevole alle direttive del Governo Nazionale. E’ anche inscritto al Partito Fascista dal 31.7.1933. Avendo l’Albani dimostrato ravvedimento, quest’ufficio ritiene che possa essere radiato dallo schedario dei sovversivi, e pertanto ne fa proposta a codesto On. Ministero, restando in attesa del nulla osta. Il Prefetto”. Radiato il 23.1.1935. Nel fascicolo, oltre alla lettera dell’anarchico Benassi, sono conservate 2 fotografie formato tessera e il foglio dactiloscopico con le impronte. Cpc, b. 41, 1926-1938. (G. Mangini, R. Vittori)
Familiari
Albani Luigi (padre)
di Raffaele, nato nel 1866, oste.
Angioletti Armida (madre)
di Enrico.
Zabeo Pierina Maria Anna (moglie)
Albani Luigia Angela Libera (sorella)
Nata a Bergamo il 29.11.1891.
Albani Luigia Libera Teresa (sorella)
Nata a Bergamo il 16.1.1893.
Luoghi di residenza
Bergamo Lombardia Italia
Fatti notevoli
1925/08/24 - 1925/08/24
Il 24.8.1925 viene perquisita l’abitazione dell'Albani e gli vengono sequestrati un buon numero di riviste e di libri anarchici (l’elenco dei libri e riportato nei dati riepilogativi).
1926/07/17 - 1926/07/19
Il 17.6.1926 viene arrestato e rilasciato il 19 perché aveva distribuito alcune schede di sottoscrizione per la liberazione di Sacco e Vanzetti che gli erano giunte da Roma.
Relaz. con altri soggetti
Conti Giuseppe (anarchico)
ACS, Cpc, b. 1454
Benassi Giuseppe (anarchico)
Pezzotti Antonio (anarchico)
ACS, Cpc, b. 3922
Maggioni Giovanni Battista (socialista)
ASBg, Sovversivi
Signorelli Luigi Giuseppe (socialista)
ASBg, Sovversivi
Esclusione dallo schedario
Data di esclusione
1935
Documentazione allegata
Scheda del MI-DGPS-Scuola di polizia scientifica-servizio di identificazione con due foto e impronte mano sinistra e destra Verbale di deposizione firmato del 5.10.1923 Fotografia da documento identificativo
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 41, Fascicolo
Riferimenti bibliografici
Bertuletti, Gotti 2006
riferimento p. 133