Ferrari Bartolomeo

n. busta
42
n. fascicolo
1292
Primo estremo
1941
Secondo estremo
1942
Cognome
Ferrari
Nome
Bartolomeo
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1885/06/29
Luogo di morte
Castione della Presolana (Bg)
Data di morte
1957/09/05
Livello di istruzione
diploma
Professione
sacerdote
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Castione della Presolana (Bg) il 29.6.1885, sacerdote. Si laurea in Teologia al Seminario Romano. Dall’11.2.1936 è parroco di Vertova, trasferito da Ranzanico (Bg) dov’era parroco dal 1924, amico del parroco di Colzate. Il 30.12.1941 la Questura di Bergamo denuncia don Ferrari al prefetto affinché venga ammonito dalla Commissione Provinciale: “Il 23 novembre u.s. alle ore 8, nella Chiesa parrocchiale di Vertova, il sacerdote don Ferrari Bartolomeo fu Prospero e fu Ferrari Maria, nato a Castione della Presolana il 29 agosto 1885, tenne dal pulpito la consueta predica festiva, intrattenendo i fedeli sulla parabola del buon Samaritano che amò anche i suoi nemici. Cogliendo occasione del contenuto della parabola stessa, ed uscendo dal campo religioso, egli deplorò vivamente la propaganda di odio che si fa in Italia in questi momenti, e in modo particolare si scagliò. Con violenza contro il commentatore dei fatti del giorno che aveva parlato dalla Radio Roma il 18 novembre, definendolo un criminale politico ed un anticristiano, perché, dando prova di sentimenti abbietti, aveva osato pregare Iddio che maledicesse e stramaledicesse i nemici ed aveva esortato gli italiani ad ‘odiare, odiare, odiare’. Aggiunse, inoltre, che le parole del commentatore suonavano offesa al Vangelo, e che è da considerarsi antitaliano colui che fa siffatta propaganda in Italia, che fu sempre culla di gentilezza e di civiltà. Le violente espressioni pronunziate dal parroco ed accertate in modo non dubbio perché ammesse da lui stesso nell’interrogatorio cui è stato sottoposto, dimostrano in modo evidente l’assoluta incomprensione del delicato attuale momento politico da parte di don Ferrari, che parlando così imprudentemente ai propri fedeli ha svolto un’azione di propaganda del tutto contrastante con le direttive superiori. Degna di riprovazione pure la campagna iniziata dal sacerdote contro il cinema del Dopolavoro locale. Sotto il pretesto che nel cinema anzidetto gli spettacoli che vi si danno non sono morali, egli ha sconsigliato i giovani dal frequentarlo, anche in un articolo comparso nel bollettino parrocchiale di Vertova nr. 11 del mese di novembre c.a. Egli non ha precedenti politici, né finora aveva dato luogo a rilievi, ma per il complesso dei suoi atteggiamenti in contrasto con le necessità del momento, si è palesato elemento di disordine da sottoporre a rigorosa vigilanza, onde lo si denunzia a codesta Commissione Provinciale per il provvedimento dell’ammonizione”. Il segretario federale del Pnf di Bergamo, Gino Gallarini, il 17.12.1941 informa il prefetto che “da Vertova viene segnalato che quel parroco non desiste dalla sua campagna contro l’attività cinematografica del Dopolavoro locale. Risulta che nella giornata del 14 corrente detto parroco ha criticato, dal pulpito, una pellicola moralissima proiettata il giorno stesso nel salone del Dopolavoro”. Don Ferrari viene ammonito il 5.1.1942. Lo stesso prefetto Giannitrapani, tuttavia, il 18.9.1942 si rivolge alla Direzione Generale di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, chiedendo di poter revocare l’ammonizione inflitta a don Ferrari, dato che in seguito al provvedimento nei suoi confronti il sacerdote “ha sempre osservato le prescrizioni impostegli, dimostrando di essere pentito delle inopportune critiche da lui fatte in contrasto con le direttive superiori le mantenendo un contegno molto prudente e riservato. Nei suoi sermoni domenicali non ha mancato anzi di esprimere spesso concetti patriottici e di simpatia per il Regime, incoraggiando i fedeli a sopportare le necessarie restrizioni imposte dal periodo di guerra, per essere degni combattenti e concorrere all’immancabile vittoria delle nostre armi. Ciò premesso, quest’Ufficio riterrebbe opportuna la revoca dell’ammonizione nei confronti don Ferrari e gradirebbe, perciò, l’autorizzazione di codesto Ministero per inoltrare la proposta di revoca alla competente Commissione”. Il 3.10.1942 il Ministero dell’Interno autorizza quanto richiesto dal prefetto di Bergamo, ma nel frattempo, il 25.9.1942, il segretario federale del Pnf di Bergamo, Gino Gallarini, aveva spedito un’informativa riservata al prefetto: “In questi giorni si sono accentuati i colloqui tra il parroco di Colzate e quello di Vertova, i quali erano stati recentemente diffidati nel modo più categorico da parte della Commissione prov.le di Polizia, dal riallacciare gli antichi rapporti di amicizia. Due approcci sono stati notati in questa ultima settimana ed entrambi si sono protratti a lungo”. Per parte sua, don Ferrari si rivolge direttamente al prefetto con una lettera autografa del 13.10.1942, chiedendo la revoca dell’ammonizione “assicurando che sarà mia premura evitare che siano elevate altre osservazioni”. Nel fascicolo è conservata una copia del «Bollettino parrocchiale della Parrocchia di S. Maria Assunta in Vertova», a. XIX, n. 11, novembre 1941, dove viene evidenziato l’articolo Cinematografo e cinematografo a p. 2. Il segretario politico fascista di Vertova è il dr. Dolci, il podestà è Zilioli. Nel 1947 a Vertova pubblica il libro 'Vertova. Appunti di storia e cronistoria con illustrazioni', ristampato nel 1971. Muore a Castione della Presolana il 5.9.1957. (L. Citerio, R. Vittori)
Familiari
Ferrari Prospero (padre)
Ferrari Maria (madre)
Luoghi di residenza
Castione della Presolana Lombardia Italia (1895/06/29 - ) Ranzanico Lombardia Italia (1924 - 1936/02/11) Vertova Lombardia Italia (1936/02/11 - )
Fatti notevoli
1941/11/23 - 1941/11/23
Durante la predica festiva del mattino definisce 'criminale politico' ed 'anticristiano' il commentatore di Radio Roma, che aveva esortato gli ascoltatori italiani ad 'odiare, odiare, odiare' i nemici, inoltre è critico nei confronti delle proiezioni cinematografiche del locale dopolavoro, sconsigliandone la frequentazione ai giovani.
Sanzioni subite
ammonizione (1942/01/05 - 1942/01/05)
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
no
Documentazione allegata
Bollettino parrocchiale della Parrocchia di Santa Maria Assunta in Vertova, n. 11, novembre 1941, con un articolo critico ne confronti dell'apertura di un cinematografo del dopolavoro fascista a Vertova.
Riferimenti bibliografici