Farina Domenico

n. busta
41
n. fascicolo
1264
Primo estremo
1898
Secondo estremo
1937
Cognome
Farina
Nome
Domenico
Presenza scheda biografica
Luogo di nascita
Data di nascita
1858/07/23
Luogo di morte
Milano
Data di morte
1930/06/27
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
intagliatore e tornitore del legno
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Bergamo il 23.7.1858, senza alcun titolo di studio, tornitore del legno, prima socialista e poi anarchico. Nell'ottobre 1892 è tra i firmatari di un manifesto elettorale di appoggio alla candidatura del socialista bergamasco Guglielmo Davoglio per le elezioni del 6.11.1892. Agli inizi del dicembre 1892 è uno dei 60 aderenti alla Lega operaia socialista bergamasca che aderisce ufficialmente al Partito dei lavoratori italiani, costituitosi a Genova nell'agosto precedente. Il 13.6.1898 il tribunale di Bergamo lo condanna a 5 mesi di detenzione e a 125 lire di multa come gerente responsabile del settimanale socialista «L'Alba» (a. I, n. 1, 2.4.1898) stampato dalla tipografia Mariani di Bergamo e chiuso pochi numeri dopo in seguito a due articoli comparsi nel n° del 14.5.1898 'eccitanti all'odio di classe', pena confermata in appello e in Cassazione, ma poi condonata nel dicembre 1898 per indulto. Appena ottenuto l'indulto, alla fine di dicembre 1898 emigra a Lugano, dove lavora come intagliatore e tornitore in legno e frequenta, tra gli altri, l'osteria condotta dal socialista milanese Carlo Dell'Avalle (1861-1917), rifugiatosi a Lugano dal luglio precedente. Nell’aprile 1899 a Lugano alloggia al ristorante del Cervo in via Sassello. E' appunto a Lugano, intorno al 1904, che Farina diviene anarchico. Così lo descrive una nota della squadra politica della Questura di Bergamo il 7.12.1906: “Il Farina Domenico fu Saverio si trova ancora in Svizzera che continua i suoi spropositi da socialista imbicile, e gode cattiva salute, è diventato più robusto e grasso, in modo che dovesse ritornare in Bergamo è dificile di riconoserlo”. Nel corso del 1907, insieme ad altri anarchici italiani residenti a Lugano, nei giorni festivi si reca nei comuni italiani limitrofi al confine con la Svizzera, come Porto Ceresio, Campione e Porlezza, per svolgere propaganda e incontrare altri anarchici, in genere provenienti da Milano, con i quali scambia opuscoli e giornali libertari. Nel marzo 1909 ospita nella sua casa di Lugano gli anarchici napoletani Gaetano Fedele, operaio, e Raffaele De Rosa, rappresentante di commercio. Dal 1917 risulta residente a Milano in via Tadino 52, dove però nell'ottobre 1923 nessuno lo conosce, così come non è confermata la notizia che dal 1920 vive e lavora a Sesto San Giovanni presso le officine Breda. Su Farina esiste una breve testimonianza del socialista bergamasco Alessandro Tiraboschi, contenuta in un breve scritto intitolato Il socialismo in bergamasca e comparso nell’aprile 1922 su «La Rivista di Bergamo», nel quale ricorda i primi esponenti socialisti in bergamasca, tra i quali viene citato anche Farina, che viene collocato da Tiraboschi nel gruppo delle ‘macchiette’. Scrive infatti Tiraboschi che Farina “vive tuttora, o almeno viveva fino a poco tempo fa, a Lugano e che era il secondo industriale della brigata. Il primo era l’Ing. Davoglio, con la differenza che quest’ultimo aveva un’officina meccanica, con parecchi operai, e l’altro invece era l’industriale di sé stesso, perché lavorava con un tornio per il legno in una scomparsa botteguccia della fiera, dalla quale usciva sempre in maniche di camicia, tanto da essere chiamato, per antonomasia, lo scamiciato Farina”. Nell'aprile 1928 viene arrestato a Bergamo, poi rilasciato per l'inesistenza di pendenze giudiziarie a suo carico. Muore a Milano il 27.6.1930. Radiato nel 1937. Cpc, b, 1959, 1903-1937. (L. Citerio, R. Vittori)
Familiari
Farina Severino (padre)
Longhi Innocenza (madre)
Luoghi di residenza
Bergamo Lombardia Italia (1858/07/23 - 1898/12) Lugano Canton Ticino Svizzera via Sassello (1898/12 - 1917) Milano Lombardia Italia via Tadino, 52 (1917 - )
Fatti notevoli
1892
Nel 1892 è tra i firmatari di un manifesto elettorale di appoggio alla candidatura del socialista Guglielmo Davoglio.
1892
Nel dicembre 1892 aderisce al neonato Partito dei Lavoratori italiani, poi socialista.
1898
Nel dicembre 1898 emigra in Svizzera, a Lugano, dove nei primi anni del Novecento diviene anarchico.
1909
Nel marzo 1909 ospita a casa sua a Lugano gli anarchici italiani Gaetano Fedele e Raffaele De Rosa.
Sanzioni subite
carcere (1898/06/13 - )
Come gerente responsabile del giornale socialista «L’Alba» viene condannato dal Tribunale di Bergamo a 5 mesi di detenzione e 125 lire di multa (ai sensi della legge della stampa), pena poi condonata nel dicembre successivo per indulto.
arresto (1928 - )
Nell'aprile 1928 viene arrestato a Bergamo ma subito rilasciato.
Relaz. con altri soggetti
Davoglio Guglielmo (socialista)
ACS, Cpc, b. 1629
Dell'Avalle Carlo (socialista)
ACS, Cpc, b. 1690
Fedele Gaetano (anarchico)
ACS, Cpc, b. 1984
De Rosa Raffaele (anarchico)
ACS, Cpc, b. 1743
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
Data di esclusione
1937
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 1959, Fascicolo
Riferimenti bibliografici
Tiraboschi 1922
riferimento p. 179
Bendotti, Bertacchi 1985
DBAI 2003
riferimento p. 588