Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Solza (Bg) il 21.10.1891, il 29.12.1920 si trasferisce a Greco Milanese, poi è domiciliato a Milano in via XXI aprile 13, falegname, comunista. Sposato con Maria Poltini, ha due figli, Pietro Angiolo e Anna Bambina, che non vengono iscritti nelle organizzazioni giovanili fasciste. Il 3.11.1926 viene arrestato dai Cc di Carvico (Bg) alla stazione ferroviaria di Calusco d’Adda (Bg). Nel loro rapporto dello stesso 3.11.1926, i Cc autori dell’arresto, brigadiere Luigi Scaglia e carabiniere Davide Mattarozzi, spiegano che l’arresto è avvenuto in seguito alla segnalazione del segretario politico fascista locale Vittorio Carsana, secondo il quale Colombo “era andato a Solza per fare propaganda sovversiva specialmente fra elementi giovani e già di idee sovversive. Disse anche che assieme al Colombo vi era il comunista e pregiudicato Rottoli Romeo fu Battista e fu Vigani Maria nato a Solza il 2.5.1885 e domiciliato da circa 20 anni a Milano Via 21 Aprile N° 13, impiegato privato, ma che questi, vistosi pedinato da lui (Carsana) col treno di mezzogiorno era partito per Milano”. Colombo viene perquisito e rinchiuso nelle carceri giudiziarie di Bergamo. Il giorno dopo viene interrogato in carcere e dichiara di essersi recato a Solza per far visita alla tomba dei genitori defunti. Nell’interrogatorio gli viene chiesto conto di tutti i documenti che gli sono stati trovati addosso, in particolare la tessera 1924-1925 n. 1793 dell’Università Proletaria Milanese. Per questo motivo la Questura di Bergamo chiede informazioni su di lui a quella di Milano, che risponde dicendo trattarsi di “fervente comunista propagandista”. La sua abitazione milanese viene nel frattempo perquisita, senza esito. Rilasciato il 6.11.1926, viene riaccompagnato a Milano, dove lavora presso la ditta Ciceri di via Petrella 19. Nel febbraio 1929 si traferisce a Viareggio (Lu), in via Regia 3, lavora come falegname presso l’Albergo Imperiale. Dopo pochi mesi chiama presso di sé la famiglia. Radiato nel 1939. (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)