Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Fratta Polesine (Ro) il 16.8.1861, socialista unitario, ispettore FS, residente a Milano in via Timavo 45, partecipa ai funerali di Giacomo Matteotti. Vedovo di Erminia Mattalin, vive con i figli Maria, Pellegrina ed Elino. Nei pressi di Ambivere (Bg) possiede una villa che, dopo l'attentato a Mussolini avvenuto a Bologna il 31.10.1926 da parte del quindicenne Anteo Zamboni, tra il dicembre 1926 e il gennaio 1927 viene invasa e danneggiata da fascisti della zona, rimasti sconosciuti. In seguito a ciò, ai podestà dei Ponte San Pietro e di Ambivere vengono recapitati biglietti antifascisti, anonimi e dattiloscritti, che i Cc di Ponte San Pietro attribuiscono a Chinaglia, interpretando tali biglietti come una sorta di risposta al danno subito. Una minuta perquisizione attuata dai Cc di Milano nella sua abitazione non consente di attribuire a Chinaglia la paternità dei biglietti antifascisti anonimi. Come scrive il 31.3.1927 il prefetto di Milano a quello di Bergamo, Chinaglia “è in possesso di una macchina da scrivere Underwood e dagli eseguiti accertamenti i caratteri sono risultati diversi da quello di uno degli anonimi. Il Chinaglia è assiduamente vigilato”. Dopo la pensione lavora ancora come mediatore di terreni e immobili in uno studio di via Falcone 2 insieme ad altri. Nel 1934 risiede in via Francesco Restelli 39. Radiato nel 1935. Cpc, b. 1305, 1931-1940. (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)