Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Vertova (Bg) il 2.7.1898, con la numerosa famiglia si trasferisce da bambino a Nembro (Bg). Ex combattente nella prima guerra mondiale, Bizzotto emigra per la Francia, da dove rientra a Nembro per sposarsi il 14.8.1924 con Rosa Colombi. Pochi mesi dopo ritorna in Francia, a Bagnolet (Seine), dove con la moglie gestisce un locale in place de la Fraternitè 188. Il locale, secondo una segnalazione al prefetto di Bergamo da parte del Cpc il 26.2.1934, sarebbe un ritrovo di antifascisti e anarchici italiani. Per questo il 27.4.1935 viene iscritto in RF per ‘perquisire e segnalare’. Oltre a gestire il locale, Bizzotto lavora anche operaio meccanico. Nel 1937 lavora come meccanico a Parigi e risulta risiedere a Montreuil, mentre nel 1939 risiede a Parigi in rue Amiral Roussin. Il 30.4.1939 viene ribadita la sua iscrizione in RF. Rientrato in Italia dal 13.6.1940 con la moglie e la figlia Maria, risiede prima a Bergamo e dal 20.8.1940 a Ponte S. Pietro, dove lavora come aggiustatore meccanico presso la Caproni Aeronautica di Ponte S. Pietro, i cui impianti rientrano nella giurisdizione del Sottosegretariato di Stato per le Fabbricazioni di Guerra. Nel febbraio 1942 è iscritto al Pnf con anzianità retrodatata al 3.3.1925 quale ex-combattente. Nell’aprile 1942 gli viene concesso il passaporto per la Germania. Tuttavia, il successivo 9.6.1942 la federazione di Bergamo del Pnf si rivolge alla Questura con una lettera su carta intestata per chiedere informazioni su di lui, dato che, “da informazioni pervenute al Sottosegretariato di Stato, risulta che l’operaio, rimpatriato dalla Francia, attualmente residente a Ponte S. Pietro (dal settembre u.s.), durante la sua permanenza in Francia lasciò a desiderare per la sua simpatia verso l’elemento anarchico e antifascista che frequentava l’esercizio pubblico da lui gestito. Lo stesso sarebbe stato segnalato, negli ultimi tempi, quale aderente all’antifascismo italiano in Francia. Attualmente sarebbe vigilato dalla P.S. Poiché il Bizzotto ultimamente, nella sua qualità di ex-combattente, è riuscito ad ottenere l’ammissione al P.N.F., si chiedono ulteriori e più precise notizie sui suoi precedenti politici”. Nel fascicolo è conservata a minuta della risposta della Questura, che già il 12.6.1942 scrive alla federazione fascista di Bergamo osservando che, rispetto alle supposte simpatie di Bizzotto per i clienti anarchici e antifascisti del suo locale in Francia, “non è stato però possibile accertare se questo suo atteggiamento fosse dovuto ad avidità di interessi o rispondesse ai suoi sentimenti. Dalla vigilanza disposta nei di lui confronti durante la sua permanenza nel Regno, nulla è emerso a suo carico. Al Bizzotto, che si è dimostrato attivo lavoratore ed amante della famiglia, recentemente, su richiesta dell’Unione provinciale dei sindacati Fascisti dell’Industria è stato concesso il passaporto per la Germania”. Radiato nel 1942. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia. Cpc, b. 672, 1933-1942. (G. Mangini, R. Vittori)