Ardinghi Cino

n. busta
4
n. fascicolo
113
Primo estremo
1934
Secondo estremo
1936
Cognome
Ardinghi
Nome
Cino
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1889/12/26
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
impiegato
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Pistoia 26.121889, verniciatore, poi commesso daziario dipendente della società ‘La daziaria’ di Firenze, socialista massimalista, Nel 1920-21 ha fatto parte dell’amministrazione comunale socialista di Pistoia quale assessore supplente. Nel 1923, nell’ambito dell’azione repressiva rivolta a neutralizzare tutto il gruppo dirigente del Partito comunista, il cui segretario è Amadeo Bordiga, la polizia fascista accusa tutto il partito di essere un’associazione a delinquere in quanto sovversivo, anti-statale e anti-militarista e, in quanto tale, di aver organizzato un complotto per rovesciare i poteri dello Stato. Nell’azione repressiva viene arrestato anche Ardinghi quale sospetto partecipante al complotto “Bordiga e compagni”, ma per lui senza conseguenze. Da quell’epoca non ha più dato luogo a rilievi. Residente Cologno al Serio (Bg). Radiato il 22.1.1934. Cpc, b. 179, 1928-1936. (R. Vittori)
Familiari
Ardinghi Davino (padre)
Mazzoncini Elisa (madre)
Luoghi di residenza
Pistoia Cologno al Serio Lombardia Italia
Fatti notevoli
1920 - 1921
Nel 1920-21 ha fatto parte dell’amministrazione comunale socialista di Pistoia quale assessore supplente.
Sanzioni subite
arresto (1923 - )
Accusato di aver fatto parte dell'ipotetico 'complotto Bordiga'.
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
Data di esclusione
1934
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 179, Fascicolo