Aresi Andrea

n. busta
4
n. fascicolo
114
Primo estremo
1934
Secondo estremo
1941
Cognome
Aresi
Nome
Andrea
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1901/07/10
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
impiegato ferroviario operaio
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Treviglio (Bg) il 10.7.1901, impiegato ferroviario, operaio, comunista. Il 14.7.1915 la Pretura di Treviglio lo condanna a 12 giorni di reclusione e a 41 lire di multa per danneggiamenti. Prende parte attiva agli scioperi ferroviari del gennaio e maggio 1920 e del maggio 1921. Viene licenziato nel 1923 dalle ferrovie per ‘scarso rendimento’, formula con cui venivano allontanati i ferrovieri più attivi sul piano sindacale e politico. Nel 1926 viene arrestato dalle guardie di Ps di Treviglio per mancato omicidio e lesioni e nel febbraio 1927 viene arrestato per ribellione agli agenti di Ps, con vie di fatto. Tra il 4 e l’11.11.1933, con l’ispettore Francesco Nudi impegnato personalmente, l’Ovra procede ad una serie di arresti in Lombardia con l’accusa di riproduzione e diffusione di stampa comunista. Tra gli arrestati figurano, per l’area bergamasca, Carola Maria Pesenti, compagna di Angelo Leris (Cpc, b. 2773), il mezzadro di Scanzorosciate Giuseppe Brignoli, l’operaio Battista Pezzotti e il carrettiere di Nese (Bg) Alessandro Zanetti, che in casa conserva materiale sovversivo e un taccuino con il nome e l’indirizzo di Treviglio di Aresi, via Oriano 16. Interrogato a proposito di Aresi, Zanetti prima afferma trattarsi di un amico di Matera conosciuto durante il servizio militare, poi ammette che si tratta di un nome fornitogli da una funzionaria del Pci conosciuta a Bergamo, per incarico della quale Zanetti avrebbe dovuto prendere contatto a Treviglio con Aresi per avviare il lavoro organizzativo, ma di tutto questo non se ne è fatto più nulla. Dal canto suo Aresi conferma di non aver mai conosciuto Zanetti e afferma di aver mai svolto attività politica. La Questura di Bergamo però non gli crede e lo propone per l’ammonizione alla Commissione Provinciale per il confino di polizia. L’operazione dell’Ovra avviene autonomamente dalle Prefetture e dalle Questure, che ne sono all’oscuro e che vengono coinvolte solo per rendere possibile l’erogazione delle pene, cioè solo quando la fisionomia delle accuse assume un carattere definito sulla base delle risultanze dell’attività investigativa dell’Ovra, rendendo quindi possibile il deferimento formale degli accusati all’autorità giudiziaria. Per questo passano alcuni mesi tra l’arresto di Aresi e il fatto che la pratica giudiziaria che lo riguarda possa passare dall’Ovra alla Questura di Bergamo. Infatti, la relazione dell’ispettore Nudi al capo della polizia fascista e al prefetto di Bergamo, scritta da Milano, è datata 27.2.1934. In essa Nudi conferma che l’ondata di arresti di comunisti avvenuta nel novembre 1933 è stata realizzata dall’organismo da lui diretto. Riguardo ad Aresi, Nudi ne propone l’ammonizione. Così, sulla base di un rapporto dei Cc del 15.3.1934 alla Questura, in cui viene riassunta tutta la serie dei suoi precedenti, il 10.4.1934 Aresi viene ammonito. Il 12.11.1938 il Commissariato di Ps di Treviglio riferisce su di lui alla Questura di Bergamo, osservando che non ci sono segnalazioni da fare, che vive solo e senza famiglia e lavora presso gli Oleifici Costa. Tuttavia, viene espresso parere contrario alla sua radiazione dall’elenco dei sovversivi perché mantiene sentimenti ostili al fascismo. Pochi mesi dopo, il 18.10.1938, i Cc di Bergamo esprimono invece parere favorevole alla radiazione perché Aresi ha dato prova di “sicuro ravvedimento”. Di questa vicenda scrive Luigi Leris nelle sue memorie, intitolate ‘Pagine di vita rivoluzionaria’ (pp. 154-155): “Negli anni 1932-33 in bergamasca fu rimesso in piedi un embrione di organizzazione comunista grazie all’attività della Carolina Pesenti, di G. Galimberti, Giuseppe Brignoli, Battista Pezzotti di Lovere, Alessandro Zanetti di Nese, Angelo Ratti di Dalmine, Suardi, Locatelli Marco di Sforzatica e Aresi di Treviglio. (pp. 154-155) A contatto con la compagna funzionaria Bianca essi tennero svariate riunioni, fecero lanci di stampa e organizzarono cellule. Nel 1933 la compagna Bianca fu sostituita dalla compagna Lucia Scarpone e fu impiantata una piccola tipografia con ciclostile a casa di Zanetti di Nese. Ma il 4-11-1933 Zanetti fu avvicinato da due agenti dell’Ovra certi Colombini e Rossi e riuscirono ad estorcerli informazioni preziose. Zanetti fu arrestato e il giorno dopo anche gli altri. Durante interrogatori la compagna Pesenti fu percossa a sangue, ma nessuno parlò. Così Aresi e Galimberti furono assolti in istruttoria. (155) Gli altri però furono condannati: A. Zanetti a 14 anni, G. Brignoli a 2 anni, Pezzotti a 2 anni, Carolina Pesenti ad 1 anno”. Cpc, b. 183, 1934-1941. (R. Vittori)
Familiari
Aresi Giovanni (padre)
Nato nel 1868, muratore.
Rivoltella Elisabetta Maria (madre)
Nata nel 1873
Aresi Teresa Maria (sorella)
Nata a Treviglio il 2.9.1896.
Aresi Regina Lucia (sorella)
Nata a Treviglio il 27.3.1899.
Luoghi di residenza
Treviglio Lombardia Italia (1901 - )
Fatti notevoli
1920 - 1921
Prende parte attiva agli scioperi ferroviari del gennaio e maggio 1920 e del maggio 1921.
1933 - 1934
Nel novembre 1933 viene arrestato dall'Ovra con l’accusa di riproduzione e diffusione di stampa comunista.
Sanzioni subite
ammonizione (1934 - )
Ammonito il 19.4.1934 dalla Commissione Provinciale di Bergamo.
Relaz. con altri soggetti
Zanetti Alessandro (comunista)
ASBg, Sovversivi
Pesenti Carola Maria (comunista)
ASBg, Sovversivi
Brignoli Giuseppe (comunista)
ASBg, Sovversivi
Pezzotti Battista (comunista)
ASBg, Sovversivi
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
Data di esclusione
1938
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 183, Fascicolo
Riferimenti bibliografici
Leris, 1971
riferimento pp. 154-155.