Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Ponte San Pietro (Bg) il 21.4.1881, operaio, socialista. Sposato con Giulia Colleoni, ha 4 figli: Vittorino, Adelina, Clelia e Reno. Il 17.10.1908 la Corte d’Assise di Brescia lo condanna a 30 mesi di reclusione per attentato alla libertà individuale, cioè per “vandalismo commesso in Bergamo contro negozi e fabbriche per indurre operai a scioperare” durante una manifestazione, anche se nelle carte conservate nel fascicolo non è indicato quando sia avvenuto lo specifico episodio. Il 4.2.1909 la pena viene amnistiata. Tornato in libertà, nello stesso 1909 viene assunto come operaio presso gli stabilimenti della Dalmine. Partecipa alla prima guerra mondiale in zona di guerra nel 2° Gruppo Artiglieria Campale. Dal gennaio 1918 si trasferisce da Bonate Sopra a Mariano al Brembo (Bg). Fa parte del Consiglio direttivo di Dalmine della Sezione Combattenti. Come riferiscono i Cc di Bergamo scrivendo al prefetto il 28.9.1925, due giorni prima, il 26.9.1925, Ceresoli viene aggredito mentre sta rincasando dal lavoro sulla strada tra lo stabilimento di Dalmine e Mariano al Brembo e quattro fascisti gli procurano varie lesioni. Secondo i Cc, “movente aggressione ritiensi politico poiché Ceresoli fu autore licenziamento capo squadra Milizia Nazionale Brembati Giuseppe suicidatosi 21 corrente in Azzano. Proseguono indagini per identificare autori”. Nel fascicolo, tuttavia, non ci sono altri documenti su questa vicenda. Nel 1927 risulta iscritto ai sindacati fascisti e al dopolavoro di Dalmine. Radiato il 3.7.1933. (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)