Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Calcinate (Bg) il 17.10.1891, manovale, socialista. Sposato, ha un figlio. Emigrato in Belgio, nel 1930 alcuni emigranti bergamaschi rientrati in Italia informano la polizia fascista che Del Carro “durante la sua permanenza in quello stato si unì ad elementi sovversivi cantando con gli stessi l’inno ‘Bandiera rossa’”. Dopo aver lasciato il Belgio per la Francia nell’agosto 1930 ed essere poi rientrato a sua volta in Italia nel 1931, viene interrogato sulle accuse a lui rivolte e, come riferisce il prefetto di Bergamo al Cpc il 5.2.1931, Del Carro “non ha negato l’addebito, giustificandosi col dire che in certi esercizi pubblici di Bruxelles era giocoforza cantare, con i sovversivi, inni sovversivi. Gli venne pertanto ritirato il passaporto”. Tra i suoi coinquilini in Belgio, nel quartiere Anderlecht di Bruxelles, vengono citati Giovanni Gavazzi (nato in Francia il 24.4.1907, di Andrea Teresa Bianchi) e Pasquale Fasolini (nato a Calcinate il 6.1.1907, di Francesco e Teresa Bonomi), a loro volta originari di Calcinate. Dopo aver ottenuto di nuovo il passaporto, il 25.7.1931 torna all’estero, recandosi prima presso il proprio fratello Luigi, che si trova in Francia a Valenton (dipartimento Valle della Marna, regione Île-de-France), e poi di nuovo in Belgio, a Bruxelles, dove risiede in rue de Nôtre Dame du Sommeil 34 e dove nel 1936 viene segnalato come frequentatore degli ambienti antifascisti della città e come distributore di giornali e opuscoli antifascisti. Per questo il 27.4.1936 viene iscritto in RF per ‘perquisizione e segnalazione’. Nel 1937 si trasferisce da Bruxelles a Liegi, dove nel dicembre re 1939 risiede in rue Grand Beche 55 e lavora alla demolizione dei padiglioni dell’ ‘Exposition de l’Eau’ fino al 1940, quando si sposta in Germania, a Düsseldorf (Land della Renania Settentrionale-Vestfalia), presso la ditta Wohlverd. Il 14.9.1942 per motivi di salute rientra definitivamente dalla Germania attraverso il valico del Brennero, tornando a Calcinate, in via Carlo Martina, presso la propria famiglia, pertanto viene revocata la sua iscrizione in RF. Interrogato il 3.11.1942 in Questura a Bergamo in merito alle accuse nei suoi confronti di avere svolto attività antifascista in Belgio, ma Del Carro nega di avere mai frequentato ambienti antifascisti e di aver distribuito giornali e opuscoli. Il 12.12.1942 viene diffidato in Questura a Bergamo. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia in doppia copia. Cpc, b. 1671, 1931-1942. (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)