Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Bongesuis Itabapuano (Brasile) il 25.2.1901. La sua famiglia rientra in Italia intorno al 1915 e va a risiedere a Lovere, prima in viale Aphel e poi in via Vittorio Veneto 81. Cassamali ha la licenza elementare, è operaio meccanico alla ferriera locale, è socialista e celibe. Nel luglio 1925 viene segnalato dalla Sotto-prefettura di Clusone quale iscritto al partito socialista unitario e abbonato al periodico «La Giustizia». Nel 1926 risulta abbonato al giornale comunista «L’Unità» che, come riferiscono i Cc di Clusone alla locale Sotto-prefettura il 15.10.1926, Cassamali “legge ostentatamente”. Agli inizi di ottobre 1926 il giornale comunista apre una sottoscrizione a favore dei minatori inglesi e nell’elenco delle sottoscrizioni che viene man mano pubblicato sul giornale, compare anche il nome di Cassamali. Proprio per questo, pochi giorni prima, e cioè l’11.10.1926, i Cc eseguono una “minutissima perquisizione” alla sua abitazione, senza esito. Viene comunque strettamente sorvegliato dai Cc di Lovere “allo scopo di impedirgli di esplicare propaganda antinazionale”. Nel 1927, previo nulla osta da parte del Ministero dell’Interno, ottiene dalla Questura di Bergamo la concessione del passaporto per il Brasile, dove il 15.2.1927 si reca con i suoi genitori. Il 28.6.1928 viene inserito in BR ‘per rintraccio e vigilanza’ con il n° 4037, inserimento rinnovato ancora nel 1935. Negli anni successivi c’è una continua richiesta ai Cc di informazioni sul suo conto da parte della Questura di Bergamo, sollecitata in tal senso dal Ministero dell’Interno, ma Cassamali risulta irreperibile. Il 19.8.1940 i Cc di Lovere informano la Questura di Bergamo di ritenere molto improbabile il suo ritorno, non avendo più a Lovere alcun parente né interessi da tutelare. Il 27.11.1946, in seguito alla riorganizzazione del Cpc, dalla Questura di Bergamo viene disposta la revoca della sua iscrizione in BR. Cpc, b. 1151, 1928-1940. (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)