Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Bergamo il 11.9.1899, tornitore, comunista. Sposato, si trasferisce a Milano il 6.3.1928, dove risiede in via Alzaia Naviglio Grande 34. Come riferisce l’1.8.1942 la Questura di Milano al prefetto di Milano in quanto presidente della locale Commissione Provinciale per il confino di polizia, il 16.3.1942 e il 22.3.1942 vengono rinvenute in due luoghi diversi alcune copie dattiloscritte “del libello sovversivo contenente il testo di un manifesto lanciato dal popolo russo ai lavoratori italiani”: nel primo caso all’interno dello stabilimento Magneti e Marelli di Sesto San Giovanni, nel secondo tra le sbarre del cancello esterno dell’agenzia del Credito Italiano nella galleria del Corso. Le indagini della polizia fascista portano all’arresto di Achille Leoni, operaio nell’officina Caproni, scoperto dalla moglie e alla sorella a detenere copia del manifestino all’interno del proprio portafogli. Le indagini ulteriori portano all’arresto anche degli operai Pasquino Montanari e, appunto, di Luigi Carminati, che avrebbe fornito copia del materiale al Leoni, consegnandoglielo “in occasione di una conversazione sulla situazione del popolo nel presente conflitto, e gli aveva vagamente e misteriosamente accennato a ‘riunioni’ di carattere politico cui partecipava ed i cui membri non sapevano nulla l’uno dell’altro, in modo che ‘se uno fosse stato preso’ la cosa sarebbe rimasta localizzata”. La Commissione Provinciale di Milano il 5.8.1942 condanna Pasquino Montanari a 5 anni di confino a Castelvetere di Val Fortore (Bn), da dove viene liberato con la condizionale nel novembre 1942 in occasione del ventennale fascista, e Carminati a 5 anni di confino a Montefalcone di Val Fortore (Bn), da dove viene liberato con la condizionale il 27.3.1943. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia in doppia posa. Cpc, b. 1097, 1942-1943. (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)