Profilo sintetico riassuntivo
Nato ad Albino (Bg) il 8.7.1906, sospetto comunista. Emigra per lavoro in Francia in data imprecisata. Agli inizi degli anni Quaranta risiede a Carrières-sur-Seine (dipartimento Yvelines, regione Île-de-France), 352 route de St. Germain. Nell’agosto 1941 Carrara si presenta al Consolato generale italiano di Parigi per richiedere il passaporto per l’Italia. Il Consolato si rivolge alla Questura di Bergamo per avere informazioni su di lui e un parere sull’opportunità di concedergli o meno il passaporto. La Questura di Bergamo, a sua volta, il 28.8.1941 si rivolge ai Cc di Albino per chiedere informazioni su Carrara. La risposta dei Cc è del 30.8.1941: “Si vuole che lo stesso, ingaggiato per lavoro in Piemonte, sia emigrato clandestinamente in Francia e dicesi abbia combattuto colle milizie rosse”. Pochi giorni dopo, il 9.9.1941, la Questura chiede ai Cc di Albino come e da chi proviene la notizia che Carrara ha combattuto in Spagna. La settimana successiva, il 16.9.1941, i Cc di Albino così rispondono: “È notorio in paese che il connazionale in oggetto, partito pel Piemonte a scopo di lavoro, sia emigrato in Francia clandestinamente, e si dice che abbia colà combattuto con le milizie rosse. Non si conosce la fonte di tali notizie, e se siano o meno attendibili, poiché non è stato possibile sapere come e da chi siano state diffuse. Sta di fatto che il Carrara, nel tempo che ha risieduto in Albino, non fu mai inscritto al P.N.F. ed era ritenuto di dubbia fede politica. Il Maresciallo Capo a p. Comandante la Stazione Mazzanti Arduino”. La Questura di Bergamo, su questa base, risponde alla richiesta del Consolato italiano a Parigi scrivendo che “l’interessato non gode fama nel pubblico nei riguardi politici. Il predetto, ingaggiato per lavoro in Piemonte, è espatriato clandestinamente in Francia e par che abbia combattuto nelle milizie rosse. Si esprime parere contrario alla concessione del chiesto passaporto”. Il Consolato italiano di Parigi il 29.9.1941 trasmette la risposta della Questura di Bergamo al Ministero dell’Interno a Roma e questo, per conoscenza, il 12.10.1941 la invia anche alla Prefettura di Bergamo. La questione della concessione del passaporto a Carrara rimane così bloccata dal parere negativo dei Cc di Albino, parere tuttavia basato solo su voci incontrollate e non su notizie certe. Il nome di Carrara non figura in nessuna ricostruzione storiografica rigorosa suo volontari italiani anti-franchisti in Spagna. Così, l’iniziale e infondata convinzione sulla sua adesione alle Brigate Internazionali, genera un effetto a catena che parte dai Cc di Albino, investe la Questura di Bergamo e giunge al Consolato generale italiano di Parigi, coinvolgendo anche la Prefettura di Bergamo, il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero dell’Interno per l’implicazione funzionale delle varie istituzioni del regime fascista. Carrara, nel frattempo, a Parigi continua a chiedere notizie del suo passaporto al Consolato, tanto che è lo stesso Console Generale d’Italia a Parigi, Gustavo Orlandini, a spedire il 17.6.1942 al Ministero degli Affari Esteri, al Ministero dell’Interno e alla Questura di Bergamo, un telespresso in cui chiede, dietro le pressanti richieste di Carrara, che fine abbia fatto la pratica che lo riguarda per avere il passaporto. Nel fascicolo non ci sono altri documenti. (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)
Documentazione allegata
corrispondenza
(Carteggio tra Cc di Albino a Questura di Bergamo)
corrispondenza
(Carteggio tra Consolato Generale di Parigi, Ministero dell'Interno e Prefetto Bergamo)
corrispondenza
(Carteggio tra Questura di Bergamo e Ministero dell'Interno)
corrispondenza
(Carteggio tra R. Console Generale d’Italia a Parigi, Ministero degli Affari Esteri, Ministero dell'Interno e Questura di Bergamo)