Armanni Alessandro, detto Mander

n. busta
4
n. fascicolo
129
Primo estremo
1938
Secondo estremo
1941
Cognome
Armanni
Nome
Alessandro
Altri nomi
detto Mander
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1904/05/18
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
manovale
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato il 18.5.1904 a Castione della Presolana (Bg), residente a Clusone (Bg), manovale, antifascista. Nel 1923 viene amnistiato da due condanne per furto di legna. E’ stato iscritto al Pnf e alla Mvsn, poi allontanato per morosità nel pagamento delle quote associative. Il 20.12.1937 viene denunciato per tentato furto dai Cc di Clusone, che lo definiscono di scarsa cultura, non pericoloso per l’ordine pubblico, incapace di organizzare associazioni. Il pomeriggio del 4.4.1938 Armanni alla Trattoria della Torre di Clusone si incontra con il boscaiolo Antonio Olivari, che arriva a Clusone dalla frazione Boario di Gromo (Bg), dove risiede. I due insieme bevono parecchio e Olivari dice: “In Francia si sta molto bene, poco lavoro, molto guadagno, mentre in Italia non era possibile trovare lavoro”, e Armanni aggiunge: “Se mi avessero mandato in Spagna a combattere, sarei passato dalla parte dei rossi e così quei signori avrebbero finito di sfruttarci”. Queste frasi vengono ascoltate dal fascista Giovanni Percassi (di Giovanni e Giulia Surini, nato a Clusone l’011.12.1898), commesso dell’ufficio imposte di Clusone, che le riferisce al comandante dei Cc di Clusone e poi al questore. La ricostruzione dell’episodio è contenuta nel rapporto inviato dalla Questura di Bergamo alla Prefettura il 20.5.1938. Armanni, però, non viene viene identificato subito perché viene indicato con il suo soprannome, Mander. Inoltre, già il 5.4.1938, giorno dopo il fatto, si trasferisce per lavoro a Savona. Alla fine i Cc di Clusone riescono a identificare e rintracciare Armanni. Tuttavia, il capitano Giuseppe Pasanisi, comandante la stazione dei Cc di Clusone, l’8.6.1938 invia un rapporto al questore e al Comando dei Cc di Bergamo nel quale, oltre a comunicazione di Mander con Armanni, osserva che non era intenzione di Olivari e di Armanni di dar luogo a ‘propaganda sovversiva’ e per questo propone nei loro confronti il provvedimento dell’ammonizione. Armanni viene ammonito il 25.6.1938. Nell’ottobre dello stesso anno si allontana ancora da Clusone per lavoro e viene rintracciato ad Osiglia (Sv). Il 19.3.1941 i Cc di Clusone riferiscono alla Questura di Bergamo che Armanni ha dato prove di ravvedimento, pertanto viene radiato. Cpc, b. 191, 1938-1941. (R. Vittori)
Familiari
Armanni Alberto (padre)
Poma Maria (madre)
Luoghi di residenza
Clusone Lombardia Italia
Fatti notevoli
1938/04/04 - 1938/04/04
Il 4.4.1938 insieme all'amico Antonio Olivari si ubriaca e i due dicono frasi antifasciste, ascoltate dal fascista Giovanni Percassi che li denuncia.
Sanzioni subite
ammonizione (1938/06/25 - )
Relaz. con altri soggetti
Olivari Antonio
ASBg, Sovversivi
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
Data di esclusione
1941/03/19
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 191, Fascicolo