Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Medolago (Bg) il 14.4.1871, dove risiede, dal 21.11.1912 si trasferisce a Bergamo in via Sant’Alessandro 13, giardiniere poi facchino presso la ditta Stefanoni di via San Bernardino, socialista massimalista non iscritto al partito. Sposato dall’11.2.1897 con Maria Mangili, è padre di Carlo Giuseppe (a sua volta compreso nell'elenco dei sovversivi), Filomena (detta Maria), Maria Rosa Francesca (detta Franca) e Tomaso Giuseppe. La sera del 17.10.1925 viene sorpreso nel caffè di via Sant’Alessandro 31 durante un’assemblea con altri socialisti componenti dell’associazione ‘Alba nascente’. I presenti vengono fermati e il giorno dopo, 18.10.1925 l’abitazione di Carminati viene perquisita da tre Cc addetti alla Questura di Bergamo (brigadiere Francesco Caforio, vice-brigadiere Vito Fuccella, carabiniere Custode Pistritto), in seguito alla quale vengono sequestrate due fotografie di Matteotti, entrambe presenti nel fascicolo. I suoi figli sono socialisti come il padre. La figlia Franca, operaia presso la cereria Pianetti, alla domenica frequenta la Scuola Festiva Femminile. Franca, come riferisce indignato il 13.5.1927 il direttore generale della scuola Franchini ad Ettore Capuani, commissario prefettizio della città di Bergamo, il giorno 1.5.1927 “ha compiuto un gesto deplorevolissimo! Sulla lavagna dell’aula ha scritto le seguenti parole ‘W Giacomo Matteotti! Abbasso Mussolini!’ L’alunna ha profittato dell’assenza momentanea dall’aula dell’insegnante che aveva condotto le alunne nell’atrio, avendo io ordinato di sospendere le lezioni per concedere alle alunne medesime di poter partecipare all’imponente manifestazione per l’inaugurazione della Casa del Fascio e delle Corporazioni. La Carminati con un pretesto ritornò frattanto nell’aula e scrisse quella frase biasimevolissima! Domenica prossima riunirò tutte le alunne della Scuola festiva nel cortile delle Scuole di via T. Tasso e alla loro presenza rimprovererò aspramente e in modo solenne l’alunna colpevole, licenziandola poi immediatamente dalla scuola. Bramo sperare che la severa punizione riesca esemplare a tutta la scolaresca. Con perfetto ossequio, Il Direttore Generale Franchini”. Il 17.5.1927 il Podestà di Bergamo trasmette il rapporto del direttore Franchini al questore, il quale incarica il commissario di Ps Guido Masiero di svolgere indagini sulla famiglia Carminati. Il 21.8.1927 Carminati viene diffidato in base all’articolo 166 del Testo Unico delle leggi di Ps, approvate con RD del 6.11.1926. Il 10.12.1927, in una nota interna della Questura, l’agente Jacobazzi scrive che Carminati “non si ritiene pericoloso”. Il 2.1.1930 viene arrestato dai Cc di Crespi d’Adda (Bg) per oltraggio alla forza pubblica. Dimesso dalle carceri di Bergamo in libertà provvisoria dal Pretore di Bergamo il 16.1.1930, viene rimpatriato a Filago. Il 16.6.1933 il brigadiere Calanca informa il questore di Bergamo che Carminati da anni “non da più luogo a lagnanze con la sua condotta specie politica. Non è inscritto al P.N.F., ma data la sua avanzata età e la buona condotta serbata dopo la diffida, disinteressandosi di ogni attività politica, avendo così dato prova di ravvedimento, si esprime parere favorevole che venga radiato dallo schedario dei sovversivi”. Sulla nota informativa di Calanca il questore il 17.6.1933 aggiunge: “Viste le informazioni si depenni”. Nel fascicolo è conservato un bellissimo ritratto fotografico di Giacomo Matteotti, presente anche in formato minore su una cartolina. (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)
Documentazione allegata
fotografie private
(1 fotografia di Matteotti; 1 cartolina postale con la fotografia di Matteotti.)
corrispondenza
(carteggio tra il direttore generale della Festiva Femminile di Bergamo e il Podestà di Bergamo)
corrispondenza
(parere del questore di Bergamo in merito alla radiazione dallo schedario dei sovversivi)