Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Colognola al Piano (Bg) il 24.8.1884, dove risiede in via Milano 19, lavora come fabbro a Colognola e poi come operaio presso lo stabilimento Franchi Gregorini di Dalmine, socialista. Sposato prima con Luigia Castoldi, dalla quale ha la figlia Ines, poi, dopo la morte della prima moglie, con Maria Santini, dalla quale ha i figli Andrea, Teresa, Santo e Gigliola. Il 2.1.1906 la Pretura di Bellano lo condanna a 15 giorni di reclusione per oltraggio alla forza pubblica, pena sospesa e poi amnistiata, mentre l’11.9.1908 il Tribunale di Bergamo lo condanna a 100 lire di multa per lesioni, anche in questo caso la pena viene sospesa. Ancora, il 15.1.1916 il giudice istruttore del Tribunale di Bergamo dichiara il non luogo a procedere contro Carminati per l’accusa di furto in seguito ad amnistia. Partecipa alla prima guerra mondiale e il 16.7.1918 il Tribunale Militare del 20° Corpo d’Armata lo assolve dall’accusa di diserzione per non provata reità. Il maresciallo d’alloggio Pietro Baracco, comandante della stazione dei Cc di Stezzano (Bg), il 2.3.1922 così scrive al commissario Lo Turco della Questura di Bergamo: “Il maggiore responsabile dell’aggressione delle Regie Guardie a Colognola è Carminati Ernesto di Andrea e fu Zanetti (recte: Zanotti) Maria Angela (recte: Rosa) nato a Colognola il 14 agosto 1884 meccanico, pericoloso sovversivo, il quale è cognato di un fratello Borelli, e unitamente al Cassia già denunciato istigò gli astanti a ribellarsi agli agenti”. Viene arrestato dai Cc di Stezzano il 27.6.1923 “perché cantava inni sovversivi”. Il 24.10.1924 il Tribunale di Bergamo lo condanna a 6 giorni di arresto per porto abusivo di coltello. Il tenente dei Cc di Bergamo, Amerigo Trapani, il 9.11.1927 informa il questore che Carminati “non ha partecipato a manifestazioni di parte ma è sempre di idee sovversive, per quanto non abbia alcun grado di pericolosità”. Il 29.4.1930 i Cc di Bergamo informano la Questura di ritenere Carminati meritevole di essere radiato dall’elenco dei sovversivi. (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)